IL RIFORMISTA
EDITORIALE
venerdì 4 agosto 2006
INDULTO
Caro Esterino
Leggo sul Corriere che il senatore Esterino Montino, segretario romano della Quercia, dà, sulle dimensioni e la portata della contestazione a Piero Fassino alla festa dell’Unità di Roma, un’interpretazione diversa da quella che ne ho dato io, lunedì scorso, sul Riformista. Benissimo, ognuno fa il suo mestiere come meglio crede, ed evidentemente Montino preferisce minimizzare. Molto meno bene invece va il fatto che il sullodato senatore affetti sospettosa meraviglia perché io, prima di scriverci su, abbia fatto trascorrere ben quattro giorni. Potrei invocare a mia difesa la stanchezza, il caldo, uno stato di salute non eccellente, gli impegni di lavoro e familiari. E invece (anche per invogliarla, caro Esterino, a evitare il ridicolo almeno in futuro), mi limito a renderle noto con questa mia, se la cosa non le dispiace e non la sorprende troppo, che scrivo di quello che mi pare quando mi pare e nella forma che mi pare, nella presunzione che le mie personalissime scelte in materia non suscitino interrogativi pelosi.
Probabilmente perdo tempo a cercare di spiegarglielo, caro Esterino, ma l’estesa e vistosa indignazione di tanta parte della sinistra di fronte alla legge sull’indulto, che si è manifestata anche nella contestazione a Fassino, è una questione assai seria che dovrebbe suscitare una riflessione altrettanto seria, perché non tocca solo il giudizio su una legge, ma riguarda qualcosa di assai più profondo. E cioè le devastazioni subite in questi anni dalla cultura stessa della sinistra, e forse anche alcuni dei suoi fondamenti. Se lei, caro Esterino che, ne sono certo, si professa riformista, preferisce, fiutando odore di provocazione, parlare d’altro, e altri più autorevoli suoi compagni trovano più opportuno evitare di prendere di petto il problema, da riformista mi dispiace ma non ne faccio un dramma. Se ha tempo ci legga, caro Esterino, durante le meritate ferie d’agosto. E, già che c’è, legga pure Liberazione, dove gente che pure riformista non è, come Piero Sansonetti e Ritanna Armeni, ha il coraggio di porre pubblicamente le stesse difficili domande, e di azzardare qualche difficile risposta. Vuol dire che ne discuteremo con loro, vecchi amici, vecchi compagni. (p.fr.)
Sai che spasso!
LIBERAZIONE
1 agosto 2006
LA QUESTIONE DELLE CARCERI
SANSONETTI PIERO
www.senato.it/notizie/RassUffStampa/060801/bl4ja.tif
LIBERAZIONE
3 agosto 2006
CLEMENZA E PERDONO, QUEI VALORI CHE LA SINISTRA NON AMA
(ARMENI RITANNA) - a pag.1
newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArtic...