[Commenti a] Pittime di Guerra

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rensel
00domenica 21 ottobre 2007 13:48
Commento al Capitolo 3 (prima parte):
Ho voluto iniziare questo capitolo in un momento di raccoglimento per Pikappa, quando tornato alla base, l'azione lascia spazio alla meditazione. E Pikappa ne ha di motivi per meditare: non è più alle prese con i Bassotti, questa volta si trova di fronte alla morte, per di più di innocenti. Ho lasciato un riferimento alle origini di Paperopoli come narrate da Carl Barks e Don Rosa per sottolineare la continuità artistica fra la mia Paperopoli e quella classica: è in una città realistica e tormentata come questa, una metropoli dark e moderna, che vorremmo ambientate le nuove storie!
Segue poi l'incontro fra Ziggy e una papera di cui fra poco scopriremo l'identità, e che aprirà una storyline romantica e sensuale (per la gioia di chi ama le storie d'amore come me). La Disney non ci ha mai voluto raccontare il passato di questo affascinante personaggio, così ho pensato di provvedere io! Ne vedrete delle belle!
Infine introduco il personaggio di Qui che avrà uno sviluppo fondamentale nella storia... ma non vi anticipo niente!!! :-)


Commento al Capitolo 4 (seconda parte):
Finalmente scopriamo l'identità della papera misteriosa: si tratta della simpaticissima Marjory che ho ripescato da PKNA #13. Il rapporto fra lei e Ziggy sarà molto interessante nel proseguio della storia, e ho voluto svilupparlo come un rapporto moderno, come può esserci fra due giovani di oggi, con le sue luci e le sue ombre (prima di tutte quella della droga). Altro che Paperino e Paperina (ahò, Disney! Fateceli vede' tromba'!!! ;-) )! Poi ho descritto minuziosamente le dinamiche dello spaccio, per dare realismo alla storia.
Nel seguito c'è un dialogo classico ma molto più introspettivo del solito fra Pikappa e Uno. Ma alla fine spedisco Paperinik in Da Heart: come reagirà il nostro eroe trovandosi di fronte una zona malfamata, terreno di scontro all'ultimo sangue fra le mafie di Paperopoli (la yakuza ben descritta da Silverware, ma anche la camorra), e non nella solita Paperopoli piena di luci di PKNA? Mah...


Commento al Capitolo 6 (prima parte):
Il Qui che rappresento in "Pittime di Guerra" è un ragazzino realistico e moderno, che usa Internet e la chat, e vive la difficile fase dell'entrata nell'adolescenza, e come tutti scopre la sessualità. E come a volte può accadere, può scoprire anche una sessualità un po'... diversa dal normale.
Ragazzi, parliamoci chiaro: qualcuno (i più puristi) potrà rimanere scioccato, ma bisogna capire che il mondo non è fatto solo di famigliole felici e di fidanzamenti eterni. L'omosessualità esiste, è un fatto: ed è solo parlandone che supereremo la paura che ne abbiamo.
(Qualcuno poi si scandalizzerà perchè Qui va a vedere dei siti porno... ma chi di noi alla sua età non era curioso di vedere un bel paio di tette? Eheheh ;-) )
Nella parte su Ziggy ho voluto poi porre l'accento sugli effetti più distruttivi della droga, con un commosso occhio di riguardo alle migliaia di vittime che ogni anno muoiono in incidenti stradali per aver consumato alcool e droghe.
karian
00martedì 30 ottobre 2007 16:52
Rensel, ma stavi ironizzando in un modo che non fa ridere nessuno o è davvero ciò che pensi? [SM=x68095]
ExarKun
00domenica 11 novembre 2007 20:24
Questo capitolo mostra la sfiducia di QUI nei confronti dello zio, il dramma dell'essere stato abbandonato dai genitori a uno zio sconosciuto, la disney non ci ha mai mostrato il dramma dell'abbandono, in questo capitolo di Pittime ho voluto portarlo alla luce, magari si potrebbe espandere in un'altra FF!! Jana invece mostra capacità risolutive, da notare i rimandi a elementi secondari di albi già usciti di pkna.
Questo perché non devono essere storie autoconclusive ma interlacciate tra loro.


PS: Karian, vai a capire gli scopi di tutto questo in Pittime di Guerra, e anzi, scrivici :P
rensel
00giovedì 17 luglio 2008 14:33
Esercizi di Stile. Pittime
Pikappa salì con un balzo all'ultimo momento sulla piattaforma dell'autobus della linea S, proprio quando ormai stava per partire, e stava per richiudersi violentemente la portiera. Questa Uno me la paga, pensa, con la manuntenzione che ha detto che deve fare alla Pikar sono costretto a usare un normale mezzo pubblico di trasporto... Sì: quando si è eroi, anzi... supereroi è difficile riabituarsi ad avere a che fare di nuovo con le quotidianità di una vita di tutti i giorni!
La rabbia e l'irritazione incontrollabile svanirono però subito appena Pikappa guardò intorno lo scenario di desolazione urbana, e trasversalmente sociale (senza distinzione se sei un "Paperone" straricco sfondato, come suo zio, o un povero in canna... tutti facciamo parte di questo degrado: ammettiamolo!), che gli si offriva agli occhi nel bus, e si percepiva proprio una sorta di alienazione, a tal punto che davvero si perdevano come nel vuoto delle coscienze irrimediabilmente infrante degli uomini quelle famose parole "siamo tutti fratelli" e che "nessun uomo è su un'isola". (anzi dato che siamo in città un'isola... pedonale!). Ma proprio allora uno strano papero catturò la sua attenzione: aveva un collo lungo tipo tacchino e indossava sopra la faccia da teppistello un cappello misterioso con una cordicella, e vide che si lamentava con un altro e gli diceva che lo spingeva (l'altro, il tizio più vecchio) apposta. Poi però si sedette all'improvviso su un posto liberatosi, e Pikappa non ci pensò più, anche perché non lo conosceva, sebbene gli ricordava qualcuno.
Però comunque quel volto tutto pallido e smagrito lo tormentava nei pensieri; ma se n'era appena dimenticato, quando due ore più tardi gli riapparve proprio quel papero misterioso, vicino alla Gare Sant Lazzare (una delle stazioni più grandi di Parigi, ma anche in generale). Non può essere una coincidenza! pensò l'eroe, e sappiamo bene che il suo intuito spesso ci azzecca.
Si avvicinò per poter spiare quello che gli stava dicendo un altro tizio che gli si era avvicinato, e sentì che gli sussurrava che gli mancava un bottone sul soprabbito (probabilmente, anzi abbastanza senza dubbio una parola d'ordine) e gli passava qualcosa in mano: una piccola bustina con dentro della polverina... Droga!
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