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parrino76
00domenica 28 agosto 2005 09:19
Risultati degli anticipi giocati Sabato:


Livorno-Lecce= 2-1 nel pt 14'Lucarelli(li), 39 pt Pinardi, nel st 3' Palladino
Fiorentina-Sampdoria= 2-1 nel pt 13' Fiore (F), 30' Toni (F) su rigore; nel st 29' Diana (S)

parrino76
00domenica 28 agosto 2005 09:20
Livorno vola con super Lucarelli
I toscani piegano 2-1 il Lecce con reti del capitano e del promettente Palladino. Toscani convincenti, i salentini pagano le tante assenze, non basta il rigore di Pinardi.
Cristiano Lucarelli, 29 anni, segna l'1-0. AnsaLIVORNO, 27 agosto 2005 - Dove eravano rimasti a Livorno? Alle 24 reti segnate da Cristiano Lucarelli, capocannoniere a sorpresa dell'ultimo campionato. Il copione è rimasto lo stesso per i toscani, per un film che aspira ad un altro lieto fine: la seconda salvezza consecutiva. Il bomber amaranto doc, dato in partenza, destinazione Inghilterra, da radiomercato, prima della partita tacita le voci di una partenza, poi in campo riprende il filo di un discorso mai smarrito, portando in vantaggio il Livorno con una sassata da fuori area, splendido apripista del campionato. Poi il capitano del Livorno continua a trascinare i suoi con le parole e con i fatti: colpisce un palo di testa, sfiora di nuovo il gol con una parabola a rientrare, insomma è l'anima della squadra di Donadoni.
Accanto a lui quest'anno c'è un nuovo partner: il posto dell'eterno Protti è stato preso dall'emergente Palladino: scuola Juve. Attaccante alto, ma molto tecnico: uno dei giovani più promettenti del campionato. E' proprio la punta campana a decidere il risultato: con un destro prepotente appena dentro area dopo un (sospetto) blocco di Morrone, che impedisce ai difensori salentini di convergere su di lui.
Ma il Livorno ha meritato il successo, mettendo in mostra, oltre alla coppia d'attacco, un gioco piacevole che poggia su un centrocampo di grande dinamismo. Il Lecce in difesa deve registrare ancora qualche meccanismo, lotta, dimostrando carattere, ma patisce la carica del Livorno, che in casa già l'anno scorso ha dimostrato di essere un cliente davvero scomodo. E poi in avanti le assenze dei giallorossi si sono fatte sentire: Konan e soprattutto Vucinic avrebbero fatto davvero comodo.
Il Livorno deve fare a meno di Colucci e Lazetic: Donadoni preferisce Centi a De Ascentis in mezzo, e Pfertzel a Balleri sulla fascia destra. Lecce senza Konan e Cassetti, squalificati, e Vucinic e Giacomazzi, infortunati. In attacco, al fianco del promettente Pellè c'è il talentuoso Eremenko, più rifinitore che punta. Il Livorno trova subito il vantaggio con Lucarelli, il Lecce reagisce bene e vede subito premiati i propri sforzi con il rigore di Pinardi che capitalizza l'ingenua spinta di Vargas su Diamoutene. Il Livorno si ributta subito in avanti, ma per trovare il gol deve aspettare l'inizio ripresa, quando Palladino dimostra che le 15 reti segnate lo scorso anno in serie B con la Salernitana no n sono state certo un caso. Il Lecce prova una reazione, ma non riesce a creare occasioni nitide da gol: non basta neanche l'ingresso dello scattante Cozzolino per l'ariete Pellè. Più pericoloso in contropiede il Livorno, che con Lucarelli, Palladino e gli inserimenti di Morrone e dell'intramontabile Ruotolo fa venire i brividi all'ottimo Sicignano. Il Livorno vince e convince, per il Lecce è partenza falsa.
parrino76
00domenica 28 agosto 2005 09:22
E' Fiorentina formato Toni
Al Franchi finisce 2-1 per i viola. Grande prestazione dell'attaccante che innesca il gol di Fiore e poi si procura e trasforma un rigore. Diana segna per la Sampdoria
Luca Toni, 28, ha ragione a esultare. ApFIRENZE, 27 agosto 2005 - Con un Luca Toni così, la Fiorentina può disegnarsi orizzonti di gloria. I viola battono 2-1 la Sampdoria, grazie a due guizzi del suo attaccante. Prima quando permette a Fiore di segnare il gol del vantaggio, poi procurandosi e trasformando il rigore assegnato da Paparesta. Nella ripresa reazione della Samp che accorcia con Diana e finale di partita con il cuore in gola. Ma i toscani, è questa la novita, sono cresciuti; sanno difendersi, hanno uomini che fanno la differenza.
All'Artemio Franchi il 4-4-2 è d'obbligo. Quello viola di Cesare Prandelli, con Toni e Pazzini in attacco. Quello di Walter Novellino, che arrretra Tonetto in difesa e schiera Zauli sacrificando Pisano. Quadrati i liguri; giiocano a memoria. Tutti al posto giusto. Manovre che fanno soffrire i viola per tredici minuti. La Fiorentina ha problemi nel trovare spazi, chiusi perfettamente dai raddoppi, frutto di schemi e allenamenti a Bogliasco.
Ma sono solo tredici minuti, perché Toni, che nel frattempo ha carburato come un diesel, si toglie la maschera. Straordinario l'ariete arrivato dal Palermo. Basta una sua penetrazione in area dalla sinistra e un fendente dei suoi a obbligare Antonioli alla respinta; sulla traiettoria ci arriva Fiore: tuffo e gol di testa. Cambia il vento a Firenze. Cambia la Fiorentina che prende in mano la partita e si pavoneggia con testa e muscoli davanti alla Samp. Due i temi: sulla destra i liguri non hanno copertura, Tonetto deve coprire Zauli, lasciando Castellini solo soletto.
Ne approfittano a rotazione un ottimo Fiore e Ujfalusi che fanno il bello e il cattivo tempo, macinando azioni e cross deliziosi. Come quello per Pazzini che sfiora il raddoppio. Musica divina per le orecchie di Prandelli. Incalzante, quando Toni, ancora lui, obbliga l'attardato Castellini all'entrata da tergo in area: rigore netto. Trasformato dal bomber. Rutilanti i viola amministrano e solo nel finale del primo tempo la Samp si ritrova. Ma servirà ben altro nella ripresa; in attacco, con una maggiore copertura dei centrali per la difesa, perché Falcone manca come il pane e Castellini e Sala hanno il fiato corto.
Corregge infatti Novellino; era ora. Toglie Zauli per Kutuzov; poco dopo, Borriello per Bonazzoli. E la Samp cambia marcia. Il bielorusso scheggia la traversa, poi sfiora di testa. Bonazzoli lo imita cercando guizzi e spazi. Ma ha la sfortuna di avere di fronte una difesa viola perfetta, a cominciare da Di Loreto che svetta come un airone. Il pressing blucerchiato è ossessivo. I nuovi entrati garantiscono velocità e una fame atavica. I viola attendono, cercando le proiezioni in contropiede. Entra Bojinov al posto di Pazzini, mentre la Samp risponde con Pisano per Edusei. E proprio mentre il pressing ligure sembra rallentare, Diana, bolide da fuori area, riapre la partita. Prandelli ragiona; capisce che il fiato è grosso e toglie Fiore per Guigou, più mastino e interditore. Quasi come dire, teniamo duro, la Samp è viva. Ma, come si diceva, i viola sono cresciuti. Sanno coprire (vedi Brocchi), difendersi e ripartire, come accade a Bojinov allo scadere quando va a sbattere sul palo da fuori area. Come dire che il 2-1 ci sta tutto; ribadito proprio da Toni che, nel recupero, arrotonda ma si vede annullare il suo prezioso guizzo per un fuorigioco.
parrino76
00domenica 28 agosto 2005 17:14
Il Milan frena nell'acqua
ASCOLI, 28 agosto 2005 - Piove sul Milan. A dirotto. E l'Ascoli ne approfitta imponendo l'1-1 ai rossoneri. Quasi una vittoria per i bianconeri marchigiani. Quasi una sconfitta per la squadra di Ancelotti che aveva promesso una partenza a razzo, ma non aveva previsto un Ascoli così orgoglioso e tonico e un cielo così inclemente. Gol storico di Cudini, pareggio splendido di Shevchenko, che poi si mangia la luna da due passi.
Ascoli muscoloso, votato alla sofferenza, adatto ad affrontare le intemperie. Piove a catinelle sul Del Duca e a rimetterci è la tecnica del Milan. Giampaolo si affida al suo grupo consolidato, con Quagliarella e l'esperto Ferrante in attacco; Ancelotti, che non può contare su Maldini, schiera a centrocampo Ambrosini a destra e Serginho a sinistra. Ma la pioggia torrenziale, che trasforma il campo in una piscina, è più adatta alla fame dell'Ascoli che all'eleganza felpata rossonera.
L'arbitro De Santis in due occasioni prova a tastare la qualità del terreno, ma poi decide che ci sono le condizioni per giocare. C'è poco da divertirsi. L'Ascoli va bene così; si affida alla velocità di Foggia e Fini, lavora ordinatamente in difesa, blindando soprattutto Gilardino. Serginho, sul fronte rossonero, cerca soluzioni, ma su un campo così il Milan avrebbe bisogno di garretti e muscoli. Figuriamoci Kakà e Pirlo, che prediligono i terreni asciutti e morbidi. Ai rossoneri non restano che i tiri piazzati, l'invenzione del singolo. Nulla di più.
Nella ripresa c'è più Milan, anche perché il drenaggio del campo sembra funzionare. I rossoneri sfiorano il gol su punizione con Sheva ed esaltano le qualità di Coppola che si oppone più volte ai bolidi dell'ucraino. L'Ascoli cambia Ferrante con Colombo e un minuto dopo va in vantaggio. Su una punizione di Foggia, Quagliarella colpisce di testa, Dida respinge, arriva Cudini che infila sul palo opposto. Delirio.
Dura poco, però, la felicità, perché Sheva estrae dal cilindro il coniglio quotidiano. Posizione centrale e dalla distanza, servito da Kakà, carica un destro potente che batte Coppola. Shevchenko micidiale, ma anche sprecone. Come si fa a mancare la rete a porta vuota da due passi? Accade al 20'. E Gilardino? Si limita a creare spazi, ma da lui ci si attende di più. Sulle pozzanghere che frenano il pallone più di un difensore, il Milan sbuffa, ma si danna. Entrano Seedorf e Jankulovski per Pirlo e Kaladze. Piedi di cristallo nel fango, mentre Cudini e Del Grosso subentrato a Quagliarella, si sacrificano in mezzo spezzando le trame rossonere con i loro scarponi. Quando De Santis dice basta Ascoli ulula. Con questo tempo da lupi è vero trionfo.
parrino76
00domenica 28 agosto 2005 17:16
Tutto facile per la Roma di Totti
Il capitano trascina i giallorossi contro una modesta Reggina, in dieci dal 64' per l'espulsione di Paredes: Mancini, De Rossi e Nonda firmano il 3-0. Spalletti lascia Cassano in panchina
Mancini e De Rossi, autori dei primi due gol. ApREGGIO CALABRIA, 28 agosto 2005 - Resta a guardare Cassano, non la Roma. A Reggio Calabria esordio vincente per i giallorossi in campionato, con Spalletti che lascia il barese in panchina per tutta la partita. Ma la sua squadra è andata bene così, soffrendo nella prima parte l'assoluta mancanza di spazi e finendo in scioltezza con un grande Totti dopo le reti (non limpidissime) di Mancini e De Rossi, prima del sigillo finale di Nonda. Il tecnico può essere soddisfatto, ma c'è da dire che la Reggina (in dieci nei 25' finali) ha recitato il ruolo di sparring partner: troppo netta la differenza tra le due formazioni.
Gli amaranto assolvono il proprio compito in partenza: Paredes, Rigoni e Tedesco a centrocampo sono in superiorità numerica contro i soli Perrotta e De Rossi, con Mesto e Balestri che restano bloccati sulle rispetive fasce di competenza per fermare le incursioni di Taddei e Mancini. Totti, invece, viene spesso preso in consegna da Zoppetti che esce dalla difesa per impedire al capitano giallorosso di avere libertà d'iniziativa. Il risultato è che Montella risulta sostanzialmente non pervenuto per mezz'ora e che la prima conclusione pericolosa della partita la effettua Cavalli con un sinistro dalla distanza di poco alto.
Ma per cambiare l'inerzia di una partita di calcio serve poco, ad esempio un errore di un difensore. La sorpresa è che l'errore lo commette uno dei più esperti giocatori della Reggina, Gaetano De Rosa, che consegna palla a Mancini. Il brasiliano tenta la percussione, la palla carambola su Montella che prova il pallonetto, respinge Pelizzoli, irrompe ancora Mancini di testa per il tap-in del vantaggio giallorosso. Pochi dubbi a questo punto: i calabresi non hanno la forza, né gli uomini per ribaltare la situazione e sono costretti anche a lasciare gli spazi finora preclusi alla Roma. Ne approfitta soprattutto Totti che al 40' regala un cucchiaio d'oro a Montella, non altrettanto bravo nel diagonale del possibile raddoppio a tu per tu con Pelizzoli.
La ripresa è tutta in due episodi con la gara si conclude virtualmente due volte: la prima dopo 45 secondi, il tempo che Totti guadagna e batte una punizione che De Rossi devia in porta calciando tra le gambe di Pelizzoli firmando il raddoppio; la seconda al 19', quando Paredes si fa espellere per una stupida e cattiva gomitata a Perrotta nell'area giallorossa. Resta il tempo per l'esordio in A di Shabani Nonda che bagna il debutto con il gol del 3-0 su assist di Totti, per una piccola umiliazione di Cassano (che si riscalda ma poi non entra) e per capire che la Reggina, così com'è, dovrà faticare per arrivare alla salvezza..
parrino76
00domenica 28 agosto 2005 17:19
Lazio, si fa festa con Pandev
Il macedone regala la vittoria per 1-0 sul Messina e i primi tre punti alla squadra di Delio Rossi. Partita con poche emozioni, ottimo debutto in porta del giallorosso Caglioni
Pandev esulta con Cesar (sin.) dopo l'1-0. ApROMA, 28 agosto 2005 - Il massimo con il minimo. La Lazio di Delio Rossi inizia nel migliore dei modi il campionato battendo all'Olimpico per 1-0 il Messina "dei soliti noti". Decide un gol del macedone Goran Pandev al 21' del primo tempo: una rete pesante che stende i giallorossi, ancora impacciati e con poche idee. Non che la Lazio ne abbia avute di più, ma almeno il tecnico biancoceleste può festeggiare per aver scelto Pandev al posto di Di Canio titolare prima della partita. Un'intuizione giusta,con la speranza per i laziali che altre ne vangano perché il materiale umano è quello che è.
Il primo tempo è tutto sommato equilibrato, nonostante il Messina debba ancora rodarsi e la Lazio paghi l'emozione del debutto di tanti suoi giocatori avanti al pubblico amico (comunque scarsino). Il tempo di ricordare l'eroe laziale Giuliano Fiorini, con un minuto di silenzio-applausi e il lutto al braccio per Oddo e compagni, e a centrocampo inizia una lotta intensa. Il nuovo Behrami (ex Verona) è il più ispirato tra i padroni di casa, mentre tra i giallorossi D'Agostino, perno del 4-2-3-1 schierato da Mutti, è quello che crea più difficoltà agli avversari.
Il gol matura all'improvviso e vede la complicità della difesa giallorossa: lancio di 30 metri di Oddo dalla destra, Zanchi si addormenta al centro e per Pandev è un piacere colpire al volo di sinistro e fulminare il debuttante Caglioni sotto la curva dei tifosi laziali. Il Messina patisce il colpo e solo negli ultimi dieci minuti aumenterà la pressione sulla difesa laziale con Sculli e Zampagna a sfiorare il pareggio.
Il secondo tempo vive su ritmi più blandi: il Messina manovra ancora a lungo, ma la Lazio non corre grandi rischi. Delio Rossi allora decide di togliere Behrami e il goleador Pandev facendo entrare Manfredini e Di Canio. I giallorossi però vanno vicinissimi al pareggio con una punizione di Zampagna deviata da Peruzzi e poi con l'intervento disperato di Cribari sulla ribattuta di Giampà. E' l'ultimo fuoco, ma almeno c'è il tempo per festeggiare l'ottimo debutto del portiere Caglioni che evita il 2-0 con due grandi interventi su Manfredini e Di Canio. Piccole cose, vero, ma per ripartire dopo un'estate travagliata che rischia di chiudersi con l'addio di Zampagna.
parrino76
00domenica 28 agosto 2005 17:20
Adriano batte il Treviso 3-0
Il brasiliano realizza una tripletta e regala all'Inter i primi tre punti del campionato. Veneti intraprendenti ed aggressivi, nerazzurri meglio nella ripresa
Adriano, 23 anni: doppietta per lui. ApMILANO, 28 agosto 2005 - L'Inter riprende da dove si era interrotta: Adriano batte 3-0 il Treviso, e la squadra vive di luce e gloria riflesse. Oggi è stato infatti l'Imperatore a prendere per mano i nerazzurri e a regalare loro i primi tre punti in campionato, di fronte a un Treviso, esordiente assoluto nella massima serie, vivace e determinato, ma in ginocchio di fronte allo strapotere dell'attaccante brasiliano e di un'Inter comunque cresciuta nella ripresa.
Roberto Mancini cerca l'effetto sorpresa schierando inizialmente un centrocampo rivoluzionato rispetto alle previsioni della vigilia: giocano dal 1' Figo, Cambiasso, Veron e Stankovic. Per contro Ezio Rossi, fra i debuttanti in A, ha studiato a sua volta una mossa nata per spiazzare Mancini e sovvertire gerarchie. I veneti giocano con il piglio e la sicurezza di un veterano, andando a fare la partita a San Siro. Così il terzino destro Galeoto spinge come un forsennato, facendosi vedere più dalle parti di Favalli che di Adriano, così Pinga può giocare fra le linee e impostare con buona continuità per Beghetto e Reginaldo.
Insomma, l'avvio è tutto di marca veneta, con un'Inter fra l'incuriosito e l'esterrefatto e Mancini a sbracciarsi da bordo campo. Passata la buriana iniziale, la gara si fa più equilibrata, con un'Inter sempre piuttosto compassata e prevedibile, ma almeno più efficace nel possesso palla. Certo è che i nerazzurri trovano lo specchio della porta difesa da Handanovic per la prima volta dopo 17' minuti con Adriano, e poi ci azzeccano un paio di volte con Recoba, prima che Adriano si inventi il gol dell'1-0, al 32', complice un Handanovic in colpevole ritardo. Per contro, l'aggressività e l'intraprendenza del Treviso, che non smette di macinare chilometri e gioco, non trovano sbocco in un'equivalente tasso di pericolosità. E infatti alla fine Julio Cesar è chiamato in causa in una sola occasione, quando, al 38', respinge una conclusione di Reginaldo.
Nella ripresa esce la superiorità tecnica dell'Inter, che spinge finalmente con continuità, pur senza alzare di molto il ritmo della gara. Il Treviso però non rinuncia a capovolgere il fronte, non appena trova un varco nelle maglie nerazzurre. Anche in questa chiave Rossi al 17' manda in campo Muntasser e Fava, forze fresche in grado di imprimere rinnovata pericolosità alle offensive venete. Poi anche Mancini cambia, inserendo Cruz per Recoba. Ma il copione non cambia: il Treviso si difende con ordine e non manca di riproporsi in avanti, l'Inter prova a dare più vivacità alla sua manovra. Ma dove non arriva (ancora) il collettivo, ecco pronte le individualità.
Anzi, per l'esattezza ne è bastata una: l'Imperatore, uomo-squadra, uomo-faro, uomo-gol. Portano la sua firma anche gli altri due gol: al 23' approfitta di un'ingenuità della difesa trevigiana, e tutto solo insacca da distanza ravvicinata; al 34' fa invece tutto Pizarro (subentrato a Veron), l'Imperatore appoggia facile alle spalle di Handanovic. E quando esce, due minuti dopo, San Siro è tutto per lui, "sciolto" in una standing ovation da brividi. Oggi Adriano ha impersonificato l'Inter: ha fatto reparto, ha finalizzato, ha realizzato una tripletta, ha regalato ai suoi una prima che non è stata degna dell'Inter, ma che è stata comunque coronata dai primi tre punti della stagione.
parrino76
00domenica 28 agosto 2005 17:37
Parma-Palermo, è vero pari
Finisce con un giusto 1-1 la sfida del Tardini. Siciliani, a segno con Terlizzi, padroni assoluti della prima frazione; emiliani, dopo l'1-1 di Bresciano, protagonisti della ripresa
Il gol di Christian Terlizzi, 25 anni. AnsaPARMA, 28 agosto 2005 - Giusto pareggio tra Parma e Palermo, che guadagnano un punto a testa dopo che i siciliani hanno letteralmente dominato il primo tempo mentre gli emiliani sono molto saliti di tono nella ripresa e hanno giustificato così il risultato finale di 1-1. Reti di Terlizzi per gli ospiti al 36' e pareggio dei padroni di casa al 3' della ripresa con Bresciano.
Beretta sceglie il 4-5-1 con Bonera ripescato all'ultimo momento e Grella negli 11 al posto di Morfeo. Del Neri sfoggia il 4-4-2 d'ordinanza e i suoi cominciano subito di gran carriera prendenzo possesso del centrocampo con grande intensità sulle fasce. Al 17' prima azione da gol: cross da destra di Zaccardo per Barone che mette sul palo e Makinwa per poco non riesce a correggere in rete da due passi. Il forcing del Palermo è costante e il Parma raccoglie tre cartellini gialli e solo un'incursione di Corradi durante la quale, peraltro, si infortuna Guardalben.
Al 36' la rete siciliana. Magia di Makinwa che scappa a Cardone sulla linea di fondo e viene steso. Punizione di Corini, irrompe sul primo palo Terlizzi che di sinistro mette in rete. Si va al riposo con la sensazione di un match a senso unico, ma la decisione di inserire Morfeo al posto dello spento Simplicio cambia completamente le sorti dell'incontro. Il Parma torna in campo trasformato e al 3' arriva subito al pareggio. Palla sulla destra per Pasquale che di prima crossa e Bresciano, dal limite dell'area, gira al volo dal limite.
Pronta la reazione rosanero con Lupatelli che respinge prima su Santana e poi su Barone. Il Parma assume il controllo del gioco, mantendendo a lungo il possesso di palla anche senza mai rendersi pericoloso in fase realizzativa. Il Palermo subisce, ma quando si distende in contropiede resta pericoloso (9-2 per i siciliani i tiri in porta a fine match) e in pieno recupero sfiora con Grosso, che spreca da pochi metri, la chance per fare bottino pieno.
Soddisfatto Morfeo per il pareggio finale: "Abbiamo stretto i denti - spiega il fantasista del Parma - in una situazione di emergenza che ci vedeva con diversi elementis enza i minuti nelle gambe e altri reduci da infortuni. Loro sono calati alla distanza e noi siamo stati bravi a metterli in difficoltà. Non dobbiamo però illuderci e illudere nessuno perché dovremo lottare fino all'ultima giornata per non retrocedere".
parrino76
00domenica 28 agosto 2005 17:44
Udinese, buona la prima
Una prodezza di Muntari al 30' del primo tempo lancia la squadra di Cosmi contro l'Empoli, che però entra in partita troppo tardi
Sulley Muntari, 21 anni, ha deciso la gara. ApUDINESE, 28 agosto 2005 - Il momento d’oro dell’Udinese continua. Chi temeva che la qualificazione per la fase a gironi della Champions League avrebbe deconcentrato la banda Cosmi si sbagliava: l’esordio in campionato è vincente e convincente, almeno per una buona ora di partita. Nell’ultima mezz’ora l’Empoli ha cercato di recuperare, com’era logico dato lo svantaggio minimo nel punteggio, ma la reazione dei toscani è stata un po’ tardiva. Il successo bianconero, alla fine, è meritato. I toscani non riescono a sfatare il tabù del Friuli, dove non hanno mai vinto. E nemmeno Somma, l’uomo delle tre promozioni consecutive, si sottrae alla tradizione negativa.
Rispetto alle formazioni previste alla vigilia, Cosmi sceglie Vidigal come titolare, mentre Mauri si accomoda in panchina. Nell’Empoli Gasparetto non è nemmeno tra le riserve, e allora tocca a Vannucchi agire da prima punta, con Lucchini schierato sul lato destro della difesa e Buscé avanzato a centrocampo. In avvio di gara il 4-2-3-1 empolese sembra reggere: gli uomini di Somma, l’allenatore che prepara le partite col Subbuteo, chiudono bene gli spazi e i padroni di casa faticano. I toscani, però, vanno in difficoltà ogni volta che il gioco avversario si sviluppa sulle fasce e soffrono i cross di Candela e Zenoni. E’ un traversone dalla trequarti a decidere la partita: minuto 30, lancio di Obodo e gran gol al volo di Muntari, che sovrasta l’incerto Lucchini.
La reazione dell’Empoli non è irresistibile, ed è Berti a dover compiere le parate più difficili. A quel punto Somma capisce di dover cambiare qualcosa e prepara i cambi giusti. L’ingresso di Lodi dà la scossa e anche Pozzi (terzo debuttante in A dopo Bonetto e Coda) contribuisce a rendere più viva la partita. Proprio a Pozzi capita sui piedi la palla del pareggio: De Sanctis, che già era stato bravo in precedenza su un tiro di Vannucchi, dimostra di meritare le convocazioni in azzurro. Il finale è un crescendo ospite: anche Tavano, un po’ troppo decentrato sulla fascia sinistra, entra in partita e dice la sua. Con qualche brivido, comunque, l’Udinese porta a casa i primi tre punti. E a Cosmi, naturalmente, va bene così.
Esordio positivo per l'Udinese di Cosmi in campionato. I friulani superano meritatamente 1-0 l'Empoli, che si scuote troppo tardi. La rete decisiva porta la firma di Muntari, che al volo fa centro al 30' del primo tempo sfruttando un lancio di Obodo.
parrino76
00domenica 28 agosto 2005 17:51
Livorno Lecce 2-1
Fiorentina Sampdoria 2-1
Ascoli Milan 1-1
Inter Treviso 3-0
Lazio Messina 1-0
Parma Palermo 1-1
Reggina Roma 0-3
Siena Cagliari 2-1
Udinese Empoli 1-0
Juventus Chievo - posticipo
parrino76
00domenica 28 agosto 2005 18:21
Il Siena è Enrico Chiesa
L'attaccante genovese, sempre più leader e trascinatore, mette a segno una doppietta e condanna alla sconfitta il nuovo Caliari di Tesser. Di Esposito la rete rossoblù
Enrico Chiesa, 34 anni, 3ª stagione al Siena. AnsaSIENA, 28 agosto 2005 - Enrico Chiesa è sempre più l'anima del Siena. L'attaccante genovese ricomincia da dove aveva lasciato la passata stagione, quegli 11 gol che avevano portato la squadra toscana alla salvezza. Enrico Chiesa si ripresenta alla prima giornata più leader e trascinatore che mai, e i due gol di oggi che piegano un Cagliari a tratti superiore incarnano lo spirito della squdra di Gigi De Canio e del suo giocatore più rappresentativo: grinta, forza fisica, coraggio e personalità.
De Canio rinuncia a Locatelli, fuori uso per i problemi accusati in settimana; al suo posto, dall'inizio, Cozza. In difesa l'allenatore del Siena preferisce coprirsi e inserisce Portanova al fianco di Legrottaglie, proponendo una difesa a quattro per arginare la velocità di Esposito e bloccare la forza fisica di Suazo. Per l'allenatore del Cagliari Tesser, invece, al debutto in serie A, una sola novità rispetto alla formazione annunciata: Canini al posto di Pisano sulla destra. Il Cagliari parte forte, abile a sfruttare la freschezza atletica di Esposito e la profondità di Suazo; il Siena appare più timoroso, cerca la quadratura del centrocampo e riparte di rimessa. E infatti la superiorità cagliaritana si concretizza subito: al 10' Esposito sguscia via a Legrottaglie e infila Mirante con un preciso diagonale. Dopo 15 minuti di sbandamento, il Siena inizia a far circolare la palla con più velocità e a spostare il baricentro nella metà campo avversaria: le fasce iniziano a spingere e a mettere palle pericolose in mezzo, anche se Bogdani non riesce mai ad impensierire la difesa rossoblù. Enrico Chiesa, allora, capisce che deve fare tutto da solo: prima colpisce la traversa con uno splendido pallonetto; poi, al 45', si infila in area e puntualmente viene abbattuto da Bega e Legrottaglie. Rigore, che lo stesso attaccante trasforma.
Il Cagliari sembra accusare il colpo: Suazo, che nel primo tempo aveva vinto il duello con Legrottaglie, sparisce dalla circolazione e i pericoli per la difesa senese arrivano solamente dalla velocità e dal dinamismo di Esposito e del bravissimo Cossu. La partita sembra cambiare direzione ma al 58' la beffa: Chiesa, ancora lui, fa partire un tiro dal vertice destro della difesa isolana che sorprende l'ottimo, fino a quel momento, Carini. Il Siena ringrazia, e Chiesa esulta. Il Cagliari a questo punto commette l'errore di preferire la penetrazione centrale in luogo del gioco sulle fasce, ma sulla sua strada le maglie bianconere si chiudono a riccio. La girandola delle sostituzioni non modifica la partita in favore del Cagliari: anzi, l'ultimo sussulto della partita arriva dai piedi di Bogdani, che spreca a lato.
Per Tesser non poteva esserci battesimo più amaro, anche perchè il nuovo Cagliari del dopo Zola-Arrigoni non ha demeritato, e soprattutto nella prima frazione ha sovrastato sulle fasce il Siena; è mancato, però, in fase conclusiva. Siamo solo all'inizio, ma le basi per fare bene come lo scorso anno ci sono. Viceversa il Siena, che ha fatto sua questa partita grazie ad un episodio abilmente sfruttato del suo cannoniere e ad una maggiore organizzazione di gioco, porta a casa tre punti ma restano da oliare alcuni meccanismi difensivi. Ma siamo alla prima giornata, e con un Enrico Chiesa così, per oggi, si può solo sorridere.
gieffina
00domenica 28 agosto 2005 19:37
Re:

Scritto da: parrino76 28/08/2005 9.19
Risultati degli anticipi giocati Sabato:


Livorno-Lecce= 2-1 nel pt 14'Lucarelli(li), 39 pt Pinardi, nel st 3' Palladino
Fiorentina-Sampdoria= 2-1 nel pt 13' Fiore (F), 30' Toni (F) su rigore; nel st 29' Diana (S)




[SM=g27813] povera samp
parrino76
00lunedì 29 agosto 2005 09:48
Treze-gol e la Juve va
I bianconeri battono il Chievo grazie ad un colpo di testa del centravanti francese. Juve arrembante nel primo tempo e solida nella ripresa, gialloblù ben organizzati, ma poco incisivi
David Trezeguet, 27 anni: da applausi. AfpTORINO, 28 agosto 2005 - Meno tre. Trezeguet si avvita da spietato centravanti d'area spedendo in rete di testa un bel cross di Zambrotta da sinistra, poi alza al cielo tre dita. Ai 100 gol in bianconero, traguardo parziale, ma che se fosse un gran premio della montagna di ciclismo regalerebbe molti punti, mancano ora solo tre centri. L'attaccante francese è il grande protagonista del primo tempo bianconero: terminale implacabile del gioco della squadra di Capello ci prova in tutti i modi. In spaccata di sinistro, e l'ottimo Fontana gli dice di no, di testa, e la palla finisce fuori, di destro in diagonale e l'ex portiere dell'Inter gli ricaccia ancora in gola l'urlo di gioia. Capello in panchina si lamenta: "Non è giornata", ma per gioire non deve attendere ancora molto. Zambrotta in una delle sue rare sortite offensive dei primi 45' fa partire un cross teso che Trezeguet trasforma in assist con un'incornata spettacolare. E così la Juventus azzecca la partenza, risponde all'acuto dell'Inter e soprattutto ritrova il successo dopo un paio di partite (Berlusconi e Supercoppa) positive sul piano delle prestazioni, ma non suffragate dal risultato positivo.
Capello recupera Thuram, che si era infortunato in Nazionale, e ritrova il suo posto al centro della difesa bianconera a fianco di Cannavaro. Fuori Kovac. Sorprese in casa Chievo. Pillon recupera Brighi e preferisce Franceschini a Luciano. In attacco si punta sulla velocità di Pellissier piuttosto che sulla potenza di Amauri. Copione subito chiaro: la Juve fa la gara, il Chievo si chiude bene restringendo gli spazi, sempre pronto a ripartire in contropiede sfruttando la velocità di Pellissier (proprio lui, quello del gol fantasma della stagione scorsa) e Semioli. Proprio l'attaccante va vicinissimo al gol sugli sviluppi di una ripartenza ben congegnata, il suo pallonetto finisce fuori di un niente. Ma è un lampo, che squarcia un cielo tutto bianconero. La Juve è la solita corazzata: Camoranesi sulla destra è in giornata di grazia e sforna cross a ripetizione, Emerson e Viera al centro sono una diga invalicabile, in avanti i Giganti Ibrahimovic-Trezeguet si cercano che è un piacere, con il francese particolarmente ispirato e lo svedese che si accende solo a sprazzi, ma che quando lo fa è una delizia.
Nella ripresa lo spartito non cambia, la musica la fa la Juve, la cui unica nota stonata è l'infortunio (risentimento muscolare alla coscia sinistra) a Zebina (sostituito ad inizio gara dal diligente Pessotto). Il Chievo invece è un coro anche intonato , ma senza acuti. Costretto ad osare si nota l'assenza di un tenore. Pillon inserisce Amauri per Cossato, ma le note restano di sottofondo, senza impennate. La Juventus, stanca, fa girare palla, meno spettacolare che nel primo tempo, ma concreta (a parte il lezioso Ibrahimovic) e sempre ordinata. Del resto Capello nei giorni scorsi era stato chiaro: più che lo spettacolo mi interessa vincere. Detto fatto.

parrino76
00lunedì 29 agosto 2005 10:17
1^ Giornata (28/8/2005)

Pt G V N P GC VC NC PC GF VF NF PF RF RS

Inter 3 1 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 3 0
Roma 3 1 1 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 3 0
Fiorentina 3 1 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 2 1
Livorno 3 1 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 2 1
Juventus 3 1 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 1 0
Udinese 3 1 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 1 0
Lazio 3 1 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 1 0
Siena 3 1 1 0 0 1 1 0 0 0 0 0 0 2 1
Parma 1 1 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 1 1
Palermo 1 1 0 1 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 1
Milan 1 1 0 1 0 0 0 0 0 1 0 1 0 1 1
Ascoli 1 1 0 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 1 1
Chievo 0 1 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 0 1
Messina 0 1 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 0 1
Empoli 0 1 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 0 1
Sampdoria 0 1 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 1 2
Cagliari 0 1 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 1 2
Lecce 0 1 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 1 2
Reggina 0 1 0 0 1 1 0 0 1 0 0 0 0 0 3
Treviso 0 1 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 0 3

Legenda
Pt Punti
G Giocate
V Vinte
N Nulle
P Perse
GC Giocate in casa
VC Vinte in casa
NC Nulle in casa
PC Perse in casa
GF Giocate fuori casa
VF Vinte fuori casa
NF Nulle fuori casa
PF Perse fuori casa
RF Reti realizzate
RS Reti subite
parrino76
00lunedì 29 agosto 2005 10:19
3 Adriano L. (3 Inter)

2 Chiesa E. (2 Siena, 1 rig.)

1 Bresciano M. (1 Parma), Cudini M. (1 Ascoli), De Rossi D. (1 Roma), Diana A. (1 Sampdoria), Esposito M. (1 Cagliari), Fiore S. (1 Fiorentina), Lucarelli C. (1 Livorno), Mancini A. (1 Roma), Muntari S. (1 Udinese), Nonda S. (1 Roma), Palladino R. (1 Livorno), Pandev G. (1 Lazio), Pinardi A. (1 Lecce, 1 rig.), Shevchenko A. (1 Milan), Terlizzi C. (1 Palermo), Toni L. (1 Fiorentina, 1 rig.), Trezeguet D. (1 Juventus)
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