Come Tak lega le scelte musicali ai ricordi delle sue evoluzioni sociali e personali, a me le varie stagioni ricordano i miei casini sentimentali. Il 1994/'95 è stata un'annata fittissima, per me. Da agosto ad agosto, da quando compii 17 anni a quando ne feci 18.
Il mio 1995 cominciò con quella che, fino all'anno scorso, era stata la mia unica parentesi di tamarraggine techno.
Questa musica, prima invisa, m'era diventata simpatica da quando, durante una vacanza ad Ostia dell'anno precedente, avevo conosciuto una ragazza molisana spettacolare. S'andava a ballare e io impazzivo dietro a quella splendida moretta tascabile dagli occhi verdi di nome Florinda Carmela Maria.
Nella mia prima compagnia s'alternavano rockettini easy (Brian Adams e Bon Jovi) alla techno dance di tendenza. Si approfittava dei primi (ho già fatto coming out in merito
) per ballare lenti e abbracciati, con la seconda ci si scatenava. Ho una videocassetta dell'epoca che mi riprende a ballare scompostamente come un orso che si stia difendendo da uno sciame di api infuriate e dev'esser quello il motivo per il quale non ballo mai: è ancora vivido nella mia mente il ricordo di quanto io ne sia negato!
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Il pezzo sicuramente più gettonato di quell'annata fu
Gam Gam
ma tra la musica techno di quell'anno, furoreggiò un ex jazzista:
Quello per me è stato l'anno in cui mi sono preso la più colossale sbandata della mia vita, il primo amore vero.
Recuperare su facebook tutte le mie ex fiamme è diventato ormai il mio hobby, ma solo in un paio di occasioni sono riuscito a recuperare anche le emozioni provate al tempo e questo non è stato il caso. Bionda, occhi verdi come il mare, labbra sottili. Sono passati 16 anni dall'ultima volta che l'ho vista eppure ricordo fino all'ultimo dettaglio del suo volto e del suo aspetto.
Finì malissimo: si mise con un mio amico che faceva parte della mia stessa compagnia. Lui la gonfiava di botte, tra l'altro, lei aveva lividi ovunque, ma quando mi schierai al suo fianco contro di lui, lei prese le sue difese. Tralascio lo sfregio che mi fecero, ma tuttora provo rancore. Reagii con la mia classica sobrietà: in pochi mesi distrussi la compagnia dall'interno, un gruppo di persone che avevo adorato. Feci deserto, cenere e polvere di un gruppo che per me aveva significato un sacco. E poi mi diedi alla fuga e, appena compiuti i 18 anni, scappai di casa insieme ad una carovana rom per un mese seguendo Yanica, che non mi chiedeva promesse e non me ne faceva.