Audiolibri

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Carlo Maria
00martedì 7 gennaio 2020 00:29
Mi sembra stranissimo: ero sicuro di aver già parlato di audiolibri, negli anni, ma la funzione "Cerca" non mi ha restituito alcun risultato.
Pur non considerandoli alla stessa stregua delle letture canoniche, ogni tanto indulgo nel piacere di qualche audiolibro, talvolta perché trovo più rilassante e meno impegnativo un ascolto (purché integrale), tal altra perché colto semplicemente da ozio o perché ho trovato una qualche voce veramente meritevole ed il cui lavoro mi affascini. È il caso di Pannofino, che ha letto tutti i sette romanzi di Harry Potter, regalandomi la possibilità di ripassarli da cima a fondo.
Per ora, negli ultimi quattro giorni, ho ascoltato i primi tre: circa 29 ore di lettura decisamente appassionante, in cui l'attore ricrea l'intero mondo potteriano simulando da solo le voci di tutti i personaggi, con esiti che vanno dal buono all'eccellente.
Questa ripresa dell'opera della Rowling mi sta dando molte conferme, ma anche qualche mutamento d'idea.
Il primo libro lo rammentavo con rispetto, ma l'ho gustato con vero e proprio piacere, ritrovando la magia della scrittura dell'autrice e tutte le trovate che vi avevo lasciato a suo tempo. Credo di averlo letto intorno al 1997, più o meno. Lo ricordavo ancora piuttosto bene. Mi hanno colto impreparato le variazioni di cognome dei personaggi, che nella nuova traduzione sono tornati QUASI tutti a quello originale inglese. Gli unici ad esser rimasti invariati sono Albus Silente (Albus Dumbledore, se non erro, nella versione originale) e Severus Piton (Snape), ritengo per il fatto di essere personaggi troppo importanti nell'immaginario comune dei fan italiani.
Il secondo, "Harry Potter e la Camera dei Segreti" era uno dei miei preferiti ed anche dal riascolto ho potuto trarre conferma di un livello di sicurezza di scrittura perfino accresciuto. Diversi particolari, però, qui li avevo dimenticati e, come sempre accade, la memoria provava ad appellarsi al film, anziché al libro.
Gillderoy Lockart (Allock nella versione italiana) ne risulta più ingentilito, altrettanto untuoso e opportunista, ma nel libro è più accomodante, cordiale ed affabile... finale escluso, naturalmente.
Il terzo, invece, "Harry Potter e il prigioniero di Azkabhan" è da sempre quello che mi piace meno, ma il riascolto me l'ha fatto di molto rivalutare. Non perdono tuttora alla Rowling il mega pippone eterno del prefinale (ma eterno davvero) e il Giratempo, che è una stronzata clamorosa e sparisce poi lì, se non erro, quando uno strumento di tale potenza avrebbe potuto essere utilizzato in qualunque momento precedente e successivo della lotta contro Voldemort, tuttavia la mappa del malandrino e tante altre trovate rendono l'ascolto molto più piacevole di quanto fu invece la lettura a suo tempo.

Insomma, Harry Potter è una saga che mi affascina tuttora e che sono lieto di aver l'occasione di riprendere, tant'è che ho già iniziato stasera il quarto, "Harry Potter e il Calice di Fuoco", che a suo tempo fu addirittura il mio preferito in assoluto. Vedremo!
Juan Galvez
00martedì 7 gennaio 2020 16:55
Finirei per addormentarmi 😂😂

V.
Carlo Maria
00sabato 8 febbraio 2020 15:10
I sette audiolibri di Harry Potter me li sono riascoltati di fila, in meno di venti giorni, con dei picchi di oltre dieci ore di ascolto al giorno! [SM=x74998]
Non sono riuscito ad alternarli con niente e mi ha appassionato da morire.
Ho potuto accorgermi maggiormente dei tanti buchi di sceneggiatura presenti, ma anche dell'inalterata magia che trasuda da Hogwarts e dalla fantasia della Rowling.
Poi ho ascoltato (senza averli mai letti prima) anche due degli spin off: Animali fantastici e dove trovarli e Storia del Quidditch nei secoli. Non so quale sia più noioso. [SM=x75022] [SM=x75021] [SM=x75023] [SM=x74934] [SM=x74934] [SM=x74934]
Mi sono lanciato su Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca per non parlar del cane, ma l'ho interrotto perché non andavo molto avanti e mi sono dedicato invece all'ascolto della saga di Narnia, mai letta, che ero curioso di assaggiare. Per ora ho ascoltato i primi due: sono storielline davvero esili, così come traspariva dal filmetto che ne produssero e che nemmeno ricordo bene. Piacevoli, ben lette, ma, per quanto mooolto più brevi dei libri di Harry Potter, ci sto mettendo molto di più per terminarne la lettura. Fiabette infantili, mi sembrano, in verità!
Ne continuerò l'ascolto, le trovo comunque graziose, godibili, ma certo non m'infiammano!
Juan Galvez
00sabato 8 febbraio 2020 16:00
"Buchi di sceneggiatura"?

V.
ddvd
00sabato 8 febbraio 2020 22:50
Re:
Carlo Maria, 08/02/2020 15.10:

I sette audiolibri di Harry Potter me li sono riascoltati di fila, in meno di venti giorni, con dei picchi di oltre dieci ore di ascolto al giorno! [SM=x74998]



[SM=x74998] [SM=x74897]
Carlo Maria
00domenica 9 febbraio 2020 03:44
Re:
Juan Galvez, 08/02/2020 16.00:

"Buchi di sceneggiatura"?

V.




Per associazione d'idee mi sono venuti in mente i fumetti, evidentemente. Intendevo incongruenze, ingenuità e falle nel quadro complessivo.
Juan Galvez
00domenica 9 febbraio 2020 11:49
Re: Re:
Carlo Maria, 09/02/2020 03.44:




Per associazione d'idee mi sono venuti in mente i fumetti, evidentemente. Intendevo incongruenze, ingenuità e falle nel quadro complessivo.

Ok, pensavo avessi confuso.

V.
koala3
00lunedì 10 febbraio 2020 15:58
Carlo Maria, 08/02/2020 15.10:

I sette audiolibri di Harry Potter me li sono riascoltati di fila, in meno di venti giorni, con dei picchi di oltre dieci ore di ascolto al giorno! [SM=x74998]
Non sono riuscito ad alternarli con niente e mi ha appassionato da morire.
Ho potuto accorgermi maggiormente dei tanti buchi di sceneggiatura presenti, ma anche dell'inalterata magia che trasuda da Hogwarts e dalla fantasia della Rowling.
Poi ho ascoltato (senza averli mai letti prima) anche due degli spin off: Animali fantastici e dove trovarli e Storia del Quidditch nei secoli. Non so quale sia più noioso. [SM=x75022] [SM=x75021] [SM=x75023] [SM=x74934] [SM=x74934] [SM=x74934]
Mi sono lanciato su Jerome K. Jerome, Tre uomini in barca per non parlar del cane, ma l'ho interrotto perché non andavo molto avanti e mi sono dedicato invece all'ascolto della saga di Narnia, mai letta, che ero curioso di assaggiare. Per ora ho ascoltato i primi due: sono storielline davvero esili, così come traspariva dal filmetto che ne produssero e che nemmeno ricordo bene. Piacevoli, ben lette, ma, per quanto mooolto più brevi dei libri di Harry Potter, ci sto mettendo molto di più per terminarne la lettura. Fiabette infantili, mi sembrano, in verità!
Ne continuerò l'ascolto, le trovo comunque graziose, godibili, ma certo non m'infiammano!

Mi hai dato una bellissima idea!!! Prima o poi voglio sicuramente rivivere la saga di Harry Potter, ma non con i film, con i bellissimi libri! 😀
E Narnia, che non ho finito, potrei concluderla in audiolibro.

Sono delusa per Jerome, mio libro del cuore, mi fa morire dalle risate, ma posso capire che è decisamente d'altri tempi (Marco ha avuto la tua stessa reazione).
Carlo Maria
00martedì 11 febbraio 2020 19:14
Re:
koala3, 10/02/2020 15.58:

.

Sono delusa per Jerome, mio libro del cuore, mi fa morire dalle risate, ma posso capire che è decisamente d'altri tempi (Marco ha avuto la tua stessa reazione).




Non escludo che lo leggerò: il libro mi sembrava piacevole assai e divertente. Amo i libri d'altri tempi. Non tutti sono idonei ad un audiolibro, però, perché non tutte le letture hanno lo stesso livello di professionalità. Pannofino è un fenomeno, li interpreta in modo davvero magico e intenso. Venendo dopo l'ascolto di NOVE libri potteriani, ho faticato e ho dovuto smettere.
Carlo Maria
00venerdì 24 aprile 2020 22:16
Mi sono ascoltato le Sette brevi lezioni di fisica di Carlo Rovelli, e l'ho trovato molto ben fatto. Quando uscì, fu un successo editoriale, se non erro, e mi era rimasta la curiosità di provarlo. Sono incappato nell'audiolibro, letto dallo stesso autore e me lo sono gustato rapidamente, visto che dura un'ora e mezza. Una prosa piana, scorrevole e coinvolgente, come dovrebbero avere i divulgatori scientifici, ma non sempre capita. Un libro su cui tornerò.

Frankenstein
L'avevo già letto, ma vi sono tornato volentieri, colpito dalla teatralità dell'ascolto: ottimamente recitato, immerge l'ascoltatore in un dramma noto, ma a cui lo stesso è impossibile resistere, con un protagonista e un antagonista di rara potenza.
Carlo Maria
00venerdì 13 gennaio 2023 21:45
Questo topic mi è prezioso perché mi consente di scoprire che, dopo appena due anni, non ricordavo assolutamente di aver ascoltato Sette brevi lezioni di fisica, Frankenstein e i primi due libri de Le Cronache di Narnia! Rimossi tutti completamente, al punto che quello di Rovelli me lo sono messo tra i desiderata da affrontare ora che ho rifatto l'abbonamento a Audible.

Ho ascoltato un racconto breve di Liu Cixin, autore che non avevo mai affrontato: "Le bolle di Yuanyuan". Molto grazioso, nella sua semplicità.

Sono poi tornato ad Agatha Christie: "Miss Marple ai Caraibi", ma l'ho trovato noioso e deludente. Sarà che la lettura mi è risultata troppo caricaturale e farsesca per sembrare credibile, tesa e misteriosa, ma davvero è stato un ascolto mediocre, non in linea col ricordo che ho del grande personaggio christieano.
Carlo Maria
00domenica 5 febbraio 2023 12:09
Ho terminato l'ascolto del settimo libro delle indagini del commissario Ricciardi, In fondo al tuo cuore. L'inferno del commissario Ricciardi. Dopo aver adorato l'ascolto del sesto, ho stabilito che avrei continuato con questa soluzione: la voce di Paolo Cresta è assolutamente strepitosa nel caratterizzare i personaggi e a farli vivere di luce propria. Anziché essere monocorde, ogni personaggio presenta un proprio tono, una propria inflessione, una propria musicalità che lo rendono riconoscibilissimo fin dalla prima parola, dal primo sospiro. Non ascoltavo audiolibri così validi da quando non mi godetti la saga di Harry Potter letta da Pannofino.
Il completamento della lettura del primo fumetto, purtroppo, è stata totalmente surclassata da questo confronto impari.
Quanto alla trama, la voce di Cresta sopperisce anche alle carenze di quella che ormai risulta essere una trama un po' fiacca. I personaggi sono sempre estremi, le modalità con cui sono stati compiuti i crimini un po' troppo articolate e un poco improbabili.
Più che altro, mi hanno convinto poco però le evoluzioni dei personaggi, con la sottotrama che vede coinvolti
SPOILER
Ricciardi ed Enrica davvero pressoché immutabile e più lenta di quella di una telenovela riuscita male.
Alcuni dialoghi figurano fuori posto, innaturali: che il dottor Modo scherzi sull'aspetto di Nelide mentre è al cospetto di un amico che si sta preparando a un lutto contrasta con l'ironia intelligente del dottore stesso e con la sua sensibilità, secondo me. Lo rende un comportamento innaturale.
Nel complesso, dopo quattro romanzi belli e un quinto convincente, la saga sta ora veleggiando sul livello della sufficienza concessa ad un alunno a cui si è affezionati.
M

Carlo Maria
00mercoledì 8 febbraio 2023 21:35
Sono proprio trascinato dall'abilità di lettura e interpretazione di Paolo Cresta.
Ho ascoltato l'ottavo libro: Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi e l'ho trovato imperfetto, ma migliore dei due libri precedenti.
Il protagonista continua ad essere eccessivamente immutabile, ma nel complesso scorre con piacere e coinvolge.
Lascio sospeso lo snodo principale, però, perché il personaggio di Livia si comporta in pieno contrasto con la personalità che lo scrittore le aveva attribuito, secondo me.
Carlo Maria
00martedì 14 febbraio 2023 22:50
Il nono libro, Serenata senza nome è al livello degli ultimi o forse sono io che ormai sopporto poco perché ne ho letti o ascoltati troppi di fila.
Ci sono sempre momenti apprezzabili o persino validi, tuttavia i personaggi non hanno crescita, sono cristallizzati. Livia non si capisce che senso abbia ormai, così come gli intermezzi sul vecchio e sul giovane musicista che vanno avanti da due libri. Gradisco poco anche il pretenzioso "capitolo poetico" che è diventato un marchio di fabbrica di ogni libro, in cui ogni personaggio si trova a ripetere le stesse parole calandole nel proprio soggettivo contesto. Forse, se lette uno all'anno, risulterebbero ancora trovate apprezzabili.
La trama gialla è esile, mentre le indagini sono interessanti.
Enrica è ormai ai miei occhi pari a Lucia e a Perpetua messe insieme.
Si salva invece Nelide: marginale, sì, però bizzarra, non scontata.
Col dottor Modo in seconda linea e poco presente, è Maione che si prende la parte migliore.
Carlo Maria
00mercoledì 22 febbraio 2023 08:24
Mi sono ormai intrippato con gli audiolibri e avendo l'abbonamento ad Audible gratis ancora per un mese, cerco di darci dentro. 😉
Ho ascoltato Figli del futuro, una raccolta di racconti di fantascienza catalogata "per ragazzi", tutti tra il piacevole e il meritevole, pur senza gemme. Mi ha consentito di incontrare autori di nazioni per inconsuete (in questo genere) come la Russia, la Grecia o il Niger.
Ho poi ascoltato il decimo romanzo della saga di Ricciardi, carino, ma sempre con lo stesso andamento. Finalmente ci sono sviluppi nella sottotrama SPOILER sentimentale, ma trovo assai bizzarra invece la piega presa dalla vicenda del Maestro e dell'Allievo, che si sviluppa su tre libri per concludersi in questo, senza che i due personaggi c'entrassero qualcosa con le trame dei precedenti testi.
Carlo Maria
00domenica 26 febbraio 2023 11:10
Proseguo indefesso! L'undicesimo romanzo di Ricciardi, Il purgatorio dell'angelo è un buon libro, in cui alcuni sviluppi sono prevedibili, ma comunque scritti con trasporto. I personaggi sono ormai troppo ben delineati per sorprendere, ed in casi del genere se ne apprezza la coerenza con cui l'autore li ha mossi.
Un aspetto che mi perplime della scrittura degiovanniana è l'esigenza di calare nelle trame personaggi completamente inutili: non il solo Marangolo è superfluo: anche Bianca e Lidia, Falco... ciascuno di loro è ormai escluso dalle vere trame, ma resta citato sempre.
Carlo Maria
00martedì 28 febbraio 2023 23:46
Ho ascoltato Sopravvissuto - The Martian, di Andy Weir.
Non ho apprezzato il film ed ero curioso di scoprire se quel finale di merda fosse presente anche nel romanzo oppure no. Ebbene: no! La pellicola è fedelissima fino a tre minuti dalla fine e poi piazza quella zampata da cagata di Hollywood che era così smaccata da rovinare le qualità scientifiche di un'opera che tutto sommato, fin lì, era risultata improbabile, ma plaudibile.
Mi riferisco al momento
SPOILER
del salvataggio, quando Matt Damon decide ti incidersi la tuta, forarla e di utilizzare la fuoriuscita di ossigeno conseguente come razzo direzionale per raggiungere Jessica Chastain e la salvezza. Nel racconto scritto, la scena, che comunque è il vertice di incredulità di tutta la vicenda, è più fluida: l'aggancio lo effettua Beck e non il capitano Lewis e non ci sono scene rocambolesche ad alto tasso di adrenalina.
L'opera prima di Weir è gradevole e si colgono la grande cura e la ricerca effettuata. Ciò mi consente di perdonare l'irritante sensazione di trovarmi dinnanzi a un MacGiver marziano. Più che un romanzo incentrato sulla civilizzazione di un pianeta ostile, questo è in primis pura avventura, ma i ritmi sono blandi e l'autore si prende tutto il tempo per descrivere le soluzioni adottate e motivarle scientificamente. La prosa che ho ascoltato non è di gran qualità, ma è efficace e coinvolge.
Carlo Maria
00mercoledì 15 marzo 2023 23:31
Ho approfittato della gratuità di Audible in questa offerta trimestrale di cui sto beneficiando per leggermi un autore di best seller che non mi ha mai ispirato e che non avrei letto: Wilbur Smith - Il destino del leone.
Buona la lettura, che mi ha confermato tutte le perplessità preventive che avevo: l'ambientazione africana poco mi attrae, in primis. Il libro è diviso in tre parti che di fatto costituiscono praticamente libri a sé stanti, incredibilmente slegati tra loro al punto che non condividono neppure il genere e se i primi due sono comunque interessanti e coinvolgenti, il terzo è invece per larghi tratti un polpettone. Il finale sottotono è come minimo mediocre e in diversi punti l'autore indulge in scene erotico romantiche degne più di un Armony.
Le descrizioni sono vivide e ogni tanto l'utilizzo della metafora è perfino brillante. La prosa è scorrevole, ma veramente coinvolgente solo a tratti. L'autore dà l'idea di andare avanti per accumulo, aggiungendo costantemente contenuti e nuovi colpi di scena ai precedenti e la narrazione procede quindi a singhiozzo, come se fosse il risultato di un collage di scene concepite separatamente.
Il giudizio complessivo è di moderata delusione.
Carlo Maria
00lunedì 2 ottobre 2023 15:06
Lee Child - Zona pericolosa
Ho a disposizione i primi ventisei testi della saga di Reacher, ho appena terminato l'ascolto del primo... e mi sa che mi fermerò già qui.
Mi aspettavo un bel po' da questo autore perché è tra i nomi più citati per il genere dei thriller d'azione. Ciò che invece ho ascoltato è una storia piatta e scontata, con un ritmo elevato, ma con tutta una serie di colpi di scena che non sono tali e di svolte che avrò letto in mille altri romanzi.
I dialoghi e i monologhi sono un mix irritante di fighetteria e banalità, mentre il protagonista sembra all'incirca il Bruce Willis di Die Hard. O forse dovrei dire che sembra Tom Cruise, visto che poi, sullo schermo, lo ha interpretato il buon Tommaso Missile.
Carlo Maria
00sabato 21 ottobre 2023 19:31
Sono tornato al Commissario Ricciardi e ho ascoltato "Il pianto dell'alba. Ultima ombra per il commissario Ricciardi".
Un buon volume, a parer mio, decisamente efficace sia per quanto attiene all'indagine sia quel che riguarda i personaggi, che ormai sono ben strutturati e vanno da sé.
Il libro segna chiaramente una svolta per il personaggio e ora sono voglioso di immergermi subito in Caminito, l'ultimo che mi rimane, per vedere gli strascichi degli eventi!
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