Basso confessa il coinvolgimento nella "Operaciòn Puetro"

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ajejebrazorff
00lunedì 7 maggio 2007 16:52
Basso confessa e collabora
Il varesino interrogato a Roma avrebbe ammesso il coinvolgimento nell'Operacion Puerto e per questo potrebbe ottenere uno sconto di pena da 2 a un anno di squalifica


ROMA, 7 maggio 2007 - La notizia si era diffusa all'ora di pranzo: "Basso sta collaborando". La misteriosa e telegrafica presenza dell'avvocato Massimo Martelli, il suo legale, alle 13.20, negli uffici della procura antidoping dello stadio Olimpico, confermava che qualcosa stava per accadere. Era proprio così: Martelli stava in pratica trattando le modalità dell'incontro fra Basso e il capo della procura antidoping Ettore Torri. Cinque minuti appena e subito via in macchina, slalomeggiando fra le transenne degli Internazionali d'Italia di tennis. L'incontro fra la procura antidoping e Basso si è svolto in uno studio legale nel cuore dei Parioli. Il vincitore del Giro d'Italia 2006 ha cominciato a collaborare e ha confessato il suo coinvolgimento nella vicenda di Operacion Puerto. Una svolta storica che al Coni è stata accolta ovviamente con soddisfazione. Naturalmente non è chiara la sostanza della collaborazione. La giustizia sportiva premia gli atleti che ammettono le loro responsabilità e collaborano per cercare di smascherare la rete di coinvolgimenti che sta dietro allo smercio e all'uso di doping. Per questo si è parlato dell'ipotesi di uno sconto di pena, da due a un anno di squalifica, che potrebbe consentire a Basso di correre il Giro d'Italia del 2008.
"Ivan Basso ha ampiamente ammesso le proprie responsabilità relative all'Operacion Puerto - spiega una nota del Coni - e ha fornito la massima collaborazione per chiarire i fatti relativi al suo coinvolgimento". La settimana scorsa, il vincitore del Giro d'Italia 2006 aveva rescisso il contratto con la formazione della Discovery Channel. Non erano previste altre audizioni, ma il legale di Basso e quello di Scarponi hanno chiesto spontaneamente di vedere il procuratore.
LA FEDERAZIONE - "Ivan ha fatto esattamente quello che tutti chiedevano a Pantani e che Marco non fece: ora, ve lo chiedo a nome del ciclismo, non lasciate solo Ivan Basso". Il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, ha appreso con soddisfazione gli sviluppi della vicenda relativa all'Operacion Puerto

Credits:gazzetta.it

E che vuole, che gli si dica bravo???
Personalmente dopo averlo difeso quando fu escluso dal Tour mi sento preso per il culo, che vada a farsi fottere...
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ajejebrazorff
00martedì 8 maggio 2007 13:35
Basso: "Pronto a pagare, tornerò"
"Il mio è stato solo tentato doping"

Dopo aver confessato il suo coinvolgimento nell'Operacion Puerto, sul doping spagnolo, Ivan Basso è tornato a parlare della sua situazione: "Ho ritenuto giusto prendermi questa responsabilità - ha detto - Il mio è stato tentato doping. Non ho mai assunto sostanze dopanti, nè fatto ricorso all'autoemotrasfusione. Sconterò la mia pena e tornerò". Infine: "Non sono un pentito, non sono a conoscenza di altri coinvolti".
Chi si spettava lo scoop, i nomi e particolari vari si è sbagliato. L'occasione di scovare nel marcio di un mondo che stenta a ripulirsi dal malessere doping sembra aver cozzato contro un'unica, singolare, assunzione di responsabilità. Nessuna verità tenuta nascosta è stata rivelata, ma soltanto una colpa o un tentativo di aver cercato nel doping la forza per scalare le salite del Giro e del Tour. Ivan Basso parla di sè come una vittima di un sistema stritolatore, con la freddezza di chi è consapevole di aver sbagliato ma che l'unico modo per liberarsi di un macigno è quello di scaricarlo a qualcun altro. Il varesino si difende, spiega, precisa e promette: "Il mio è stato solo tentato doping - ha ammesso in conferenza stampa - In carriera non ho mai fatto uso di sostanze dopoanti, nè ho fatto ricorso all'autoemotrasfusione".
Ed ancora: "Ho ritenuto giusto assumermi questa responsabilità - ha proseguito - Si è parlato di me come un pentito, come un collaboratore. Voglio precisare che da parte mia c'è stata solo un'ammissione di responsabilità, ma non mi è stato chiesto nulla riguardo ad altre persone, nè sono a conoscenza di altri corridori o sportivi coinvolti". Basso giura che i contatti con Eufemiano Fuentes sono stati frutto di un momento di debolezza: "L'ho chiamato per questo motivo". Poi: "Sono arrivato a confessare per rispetto di questo sport, per gli appassionati e per la mia famiglia".
Sicura la squalifica che potrebbe essere non inferiore ai due anni: "Mi aspetto la giusta punizione da parte del Coni, non provo vergogna, ho chiesto scusa e basta, tornerò a correre". Il mondo del ciclismo, atleti soprattutto, potrebbero non perdonarlo: "Ho ricevuto tanti attestati di stima in questi giorni, mi rifarò volere bene". Una scelta diversa da quella che fece Marco Pantani: "Ho pensato spesso a Marco, ma non per prendere questa decisione". Un modo di agire differente per sperare in un futuro nuovamente in bici.

Credits:TGCom
The Axe Murderer
00martedì 8 maggio 2007 13:37
nei vari tg sportivi manca solo che gli disegnano l'aureola quando appare sullo schermo...
Steve Lombardi
00mercoledì 9 maggio 2007 09:08
negli ultimi tempi, se qualcuno ha vinto qualcosa nel ciclismo... è quasi naturale che in un modo o nell'altro si sia dopato... [SM=x772958]
ajejebrazorff
00venerdì 15 giugno 2007 19:26
Basso, pena massima
Condannato a 24 mesi
La Disciplinare della federciclo ha inasprito i 21 mesi della Procura antidoping respingendo le richieste del difensore, che potrà tornare a gareggiare solo il 24 ottobre 2008: "Accetto la decisione e penso solo ad allenarmi e a stare bene"

ROMA, 15 giugno 2007 - Dunque, il massimo della pena. Ivan Basso è stato condannato a 2 anni di squalifica dalla commissione Disciplinare. Il ciclista varesino potrà tornare a gareggiare dal 24 ottobre 2008. Respinte le richieste dell'avvocato difensore, Massimo Martelli. Inasprita, dunque, la richiesta di 21 mesi di squalifica da parte della Procura antidoping. Respinta, inoltre, la richiesta del difensore che chiedeva uno "sconto" di pena in base alla collaborazione alle indagini sull'Operacion Puerto del corridore di Cassano Magnago. Una collaborazione ritenuta inadeguata dalla Procura. Nessuno sconto, quindi, al contrario di quanto Martelli sperava, contando sul fatto che Basso avrebbe già scontato 7 mesi e mezzo di squalifica.
LA SPIEGAZIONE - "Basso - ha spiegato il presidente della Disciplinare Vincenzo Ioffredi - è stato ritenuto responsabile della violazione della normativa antidoping 2.2 del codice Wada (uso o tentato uso di metodo proibito, ndr). Non si ritiene di poter tenere conto della collaborazione perchè non c'è stato aiuto fattivo e sostanziale".
"HO SBAGLIATO, VOGLIO PAGARE" - Nel pomeriggio, arrivando a Roma, Basso aveva auspicato "una pena giusta" nei suoi confronti. "So di aver sbagliato e voglio pagare per i miei errori - aveva detto il varesino -. Non ho mai chiesto sconti". Dopo la sentenza, nessuna polemica: "Sapevo che non era una situazione facile, ora accetto la decisione e penso solo ad allenarmi e a stare bene".
TORRI CRITICO - "Poteva dire di più su questa faccenda", ha detto Carlo Torri, capo della Procura antidoping del Coni. "Ho l'impressione che ogni tanto si perda di vista - ha continuato Torri -,e lo dico anche ai giornalisti, che noi siamo i buoni e che facciamo un lavoro da cui non traiamo alcun vantaggio. Non ce l'abbiamo con i ciclisti, ma con quelli che li inducono a far uso di pratiche dopanti e che indicano loro le persone a cui rivolgersi".

Credits:gazzetta.it
ajejebrazorff
00martedì 24 luglio 2007 19:27
Doping: Petacchi salvo, Vino no
Il kazako è risultato positivo al Tour
Nello stesso giorno in cui Alessandro Petacchi è stato prosciolto dall'accusa di doping, mossa contro di lui dalla Procura del Coni dopo il Giro, Alexander Vinokourov è stato trovato positivo a controllo antidoping dopo la cronometro di Albi, in cui aveva trionfato, al Tour. L'analisi avrebbe rilevato la presenza di due tipi differenti di globuli rossi nel sangue, segno che il kazako si sarebbe sottoposto a trasfusione.


Se Petacchi può esultare, Vinokourov non può far altro che recitare il mea culpa. Il kazako infatti è stato trovato positivo al controllo antidoping effettuato dopo la crono di Albi, vinta proprio con una grande prova del corridore dell'Est, dato per finito fino a pochi giorni prima. Il prelievo sanguigno a cui è stato sottoposto dopo la tappa avrebbe rivelato la presenza di due tipi differenti di globuli rossi, segno che Vinokourov si sarebbe sottoposto a trasfusione con un sangue compatibile poche ore prima della crono che lo ha visto grande protagonista. La sua squadra, l'Astana, che vedeva tra le sue fila il tedesco Kloeden quinto in classifica, e il kazako Kashechkin, ottavo, ha lasciato il Tour in seguito alla notizia della positività di Vinokourov, che ha chiesto le controanalisi, ed ha sospeso l'atleta.

Credits:TGCom

La squadra di Vinokourov, l'Astana, ha annunciato l'abbandono del Tour...
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