Corbola, non si finisce mai di imparare

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Gianlucamare
00giovedì 26 maggio 2016 07:13
Domenica scorsa sono andato al mare, ho lasciato le canne a casa per dedicarmi completamente al bambino e lasciare totalmente rilassare mia moglie al sole. Sono stato a Cefalù, pressi spiaggia di Santa Lucia (la parte di spiaggia mista a scogli più lontana dal paese, per intenderci). Il mare era un po' mosso, una scaduta avanzata dopo il mare agitato dei giorni prima. Mentre giocavo con il bambino, ad un tratto, la mia attenzione è stata richiamata da qualcosa che si muoveva sulla battigia. Ho raccolto un piccolo crostaceo lungo circa 7 cm, di colore rosa pallido-arancione, che somigliava ad un incrocio fra una piccola canocchia e un piccolo astice (aveva le chele). Sembrava in difficoltà, forse spiaggiato dalla forza del mare e aveva delle uova colore marroncino sotto, un po' come quelle dei gamberi, vicino alle zampe (non ho contato quante paia erano però). Rimesso in acqua nuotava per guadagnare il largo ma sembrava comunque in difficoltà. Dopo alcune ondate non l'ho più visto. Incuriosito torno a casa e comincio freneticamente a cercare notizie su internet. Su Google cerco "crostacei del mediterraneo" e spero di trovare velocemente una risposta e di non impazzire invece come un po' di tempo fa quando, per mesi e mesi, cercai di capire cosa avevo visto tra alcuni scogli a Scopello (quella volta lo "strano" animale era una "bonellia viridis" e quella volta la scoprii per caso su internet, come dicevo, dopo mesi e mesi di ricerche a vuoto). Dopo un po' riesco ad individuare il crostaceo; trattasi di corbola (nome scientifico: Callianassa tyrrhena o Pestarella tyrrhena). Sono solite stazionare sotto la sabbia ed escono raramente solo di notte per cacciare ma la maggior parte della vita la trascorrono sotto la sabbia in una tana con 2 buchi nella quale riescono a nutrirsi anche senza uscire poiché catturano l'organico che si deposita dentro essa o vi capita nelle immediate vicinanze. Credo che rilasciarla in mare aperto non le ha comunque dato molte chances di sopravvivenza (i pesci ne sono a quanto pare molto ghiotti). Ma non sapevo delle sue abitudini e non conoscendo neanche l'animale non avrei saputo fare diversamente per garantirgli un aiuto maggiore. Ho letto pure che per molti anni è stata usata come esca, con ottimi risultati (tutt'oggi sembra usata in diverse zone d'Italia dove è più comune trovarla). Ovviamente, anche se avessi avuto canne al seguito, non avrei mai innescato un animaletto che era in difficoltà. Una cosa è procurarsi l'esca con abilità e poterla usare per pescare, un'altra è approfittare di essa in qualsiasi modo. Mi piaceva condividere con voi questa mia nuova scoperta. Qualcuno di voi la conosce o, magari i più veterani, in passato, quando magari ce ne erano in abbondanza, ne ha fatto uso per la pesca? Raccontatemi un po'...il mare ti sorprende sempre, ti fa scoprire cose sempre nuove, ti fa sembrare immensamente piccolo rispetto ad esso, è una incantevole meraviglia.
emanuele lisi
00giovedì 26 maggio 2016 18:38
ottime fatte in padella con un filo di olio [SM=g27828] .......cmq come esca sono ottime penso per sparidi tipo sarago oratona
Gianlucamare
00venerdì 27 maggio 2016 07:54
Re:
emanuele lisi, 26/05/2016 18.38:

ottime fatte in padella con un filo di olio [SM=g27828] .......cmq come esca sono ottime penso per sparidi tipo sarago oratona




Non le ho mai viste in pescheria, né ho visto pescatori portarne a riva per venderle. Non le conoscevo ed era la prima volta che ne vedevo un esemplare, nella costa del palermitano. Non so se è più comune di quanto io pensi. Ho visto su internet che c'è chi riesce a prenderle con un attrezzo auto costruito. Dato che la tana ha due fori si fa pressione su un foro e la corbola esce dall'altro. Ma essendo piccole, si mangiano con tutto il carapace (tipo i gamberetti da scogliera)? Oppure si fa un gustoso sughetto per la pasta e si racimola quel poco di carne che ti possono offrire sgusciandole? Avevo intuito la potenzialità dell'esca [SM=g27823] . Alla fine è sempre un crostaceo, come una sorta di grande paguro, o un gambero, o come i granchi, e andrebbe benissimo per le grandi orate, proprio come dici tu, caro Emanuele. In effetti, ora che ci penso, una volta nel negozio di pesca in cui mi rifornisco ho visto qualcosa di simile. Un utente domandava del forum le potenzialità delle "cicale" come esca e io gli scrissi che avevo visto qualcosa di simile al negozio, ma avevano le chele. Forse erano proprio corbole, lo chiederò ai padroni del negozio. Le cicale di mare (o meglio le canocchie, perché la vera "cicala" è la magnosa) hanno le zampe senza chele, somigliano più a quelle di una mantide religiosa, mentre la corbola ne è provvista.
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