Era il 1995. O forse il 1996. Si doveva essera il 1996. Erano ormai due estati che mi recavo a Londra per cercare d’imparare l’inglese. Lavoravo in un albergo per mantenermi e ne approfittavo anche per fare vacanza.
Ero partito dall’Italia folgorato dalla visione del film di Tarantino “Le Iene” e da MTV che all’epoca trasmetteva nel nostro paese mandando in onda programmi direttamente dalla sede di Londra.
Un sabato mattina mentre giravo per Camden Town un amico mi fece notare un palazzo. Mi disse “guarda quella è la sede di MTV”. Pensai ecco la mia grande occasione. Adesso vado, parlo con qualcuno, mi propongo, rimarrò a vita a Londra a lavorare per MTV. Fanculo l’università.
Le miei ambizioni e la mia insistenza potero davvero poco difronte agli uomini della sicurezza che erano all’ingresso del palazzo. Ad ogni modo, riusci a strappare ad un assistente di produzione la data e il giorno per un provino.
Il mio inglese era ridicolo e altrettanto lo erano le mie facoltà di comprensione della lingua, però mi ritrovai con sto biglietto di prenotazione per un casting da tenersi il lunedì successivo.
Eccomi il lunedì con il mio look figo. Cazzo dovevo essere o non essere un VJ!?! Naturalmente il provino andò malissimo, però, quella stessa assistente mi disse se fossi libero il giorno successivo e se volevo fare da “comparsa” in una trasmissione pomeridana di cui non ricordo neanche più il titolo.
Accettai all’instante. Chiamai casa per far prepare il video registratore. Il giorno dopo puntale mi presento in trasmissione. Domando chi fossero gli ospiti. Pensavo ci fosse qualche cantante, qualcuno d’importante. L’assistente borbotta un nome. Feci finti di capire. Mi accomodo in trasmissione. Mi metto con il parato dietro il conduttore. Io non sentivo nulla di quello che si diceva in tramsissione. Arrivò il momento dell’ospite il quale mi dave le spalle. Io non sentii nulla e capii nulla. Breve intervista. Dopo 5 minuti andò via.
La tramissione finì. Io scappai in bagno. Il succo d’arancia che ci aveno offerto mi aveva fatto venire una voglia di piscio enorme. Nel bagno di fianco al mio urinatoio c’era un tizio vestito con abito nero, camicia bianca, sudatissimo e che mi borbottava tra uno sgrullamento e l’altro “it’s fuckin’ hot here, right?”. Io annui e sgrullando il mio coso andai via dal bagno salutandolo.
Il mio sogno di lavore ad MTV era terminato. Mi restava questo videotape che avrei guardato con curiosità una volta tornato in Italia. E così feci. Mentre la cassetta andava avanti, ed io venivo sfottuto dai miei fratelli (“Che faccia di cazzo” dicevano), ecco che finalmente vedo in faccia l’ospite visto di spalle. Dissi “Oh cazzo era lo stesso incontrato al cesso”.
Torno idietro con la cassetta e cerco di capire il nome del tizio, il presentatore diceve “Edward Bunker....”. Il tizio presentava un libro. Poi subito dopo mandano in onda uno spezzone del film “Le Iene”. Ecco lo stesso tizio anche nel film. Puttava eva. Come avevo fatto a non riconoscerlo. Ma quello era.......Mr. Blue!!!! Era proprio lui.
Da lì nacque una curiosità pazzesca per capire chi era davvero quel tizio “conosciuto” in bagno e come mai se era un attore presentava un libro. Internet ancora non esisteva per noi profani. Allora cercavo di trovare notizie su le riviste musicali inglese che compravo a quel tempo. Ma niente di niente.
Anni dopo soltanto quanto l’Einaudi pubblicò il suo capolavoro “Come una bestia feroce” capii chi fosse veramente. In carcere e in riformatorio sin da giovane, “Mr. Blue” riusci a ottenere il riscatto dal suo passato fatto di violenza ed al limite tramite la scrittura. Troverete molto di più sulla sua figura e sulla sua storia in questo link:
www.blackmailmag.com/Edward_Bunker.htm.
Questa mattina comprando il giornale ho scoperto che era morto martedì. Mi è venuto subito in mente l’episodio che mi vede stranamente in contatto con lui. Allora per ricordarlo ho deciso di raccontarvelo, nella speranza che qualcuno di voi possa apprezzare la bravura di una scrittore la cui vita è stato un romanzo e i cui romanzi gli salvato poi la vita stessa.