Re:
... non capisco tutta questa agitazione
1)Banana e i legaioli hanno perso quasi la metà dei loro voti, questa è una delle ultime elezioni in cui dovremo sorbirceli
Perché mai?
Queste elezioni hanno invece dimostrato che qualunque, ma proprio
qualunque cosa facciano un parte importante dell'elettorato non li abbandonerà.
Basta una buona campagna elettorale, la mancanza di un avversario valido e capace, e tante promesse di tutelare gli interessi economici del loro, consistente, elettorato.
Queste elezioni confermano una volta di più con chiarezza come quell'elettorato - o meglio il suo consistente zoccolo duro - sia abbastanza immobile. Al contrario di altri elettorati provvisti di peli sullo stomaco,
senso etico (uhhh, che parolone, me ne scuso in anticipo), senso critico, e, perché no, in alcuni casi anche un pizzico di cultura ed intelligenza. E qui ricordo che il 5 stelle, si è visto, ha tolto più alla sinistra che alla destra, mentre partiti come il fu Idv ha visto AZZERARE il proprio elettorato per una puntata di report che metteva in piazza fatti paragonabili a furti di caramelle, laddove altri elettorati non hanno fatto una piega per stragi di bambini. Ed il neo-fu-rivoluzionecivilediingroia ha rotto le scatole anche ai più legalitari per l'atteggiamento della schiera di ex magistrati in carriera.
In sintesi: valli a smuovere, quelli lì.
2)Agli ostinati che ne avessero avuto ancora bisogno Bersani ha dimostrato l'insipienza del proprio partito. Perchè mai i milioni di elettori in fuga da Banana dovrebbero votarli? Poco più di un anno fa avevano la possibilità -l'ennesima- di cancellare Papi dalla mappa politica italiana ed invece lo hanno lasciato a governare facendogli però raccontare che tasse e stangate erano regali del PD e dei "tecnici", e concedendogli infine una scoppiettante campagna elettorale tutta gag e promesse mirabolanti (che mai avrebbe dovuto rispettare, essendo consapevole del fatto che non avrebbe comunque raggiunto la maggioranza) in cui, liberato dalla necessità di doverle vincere, avrebbe potuto però raggiungere il suo vero obiettivo, e cioè quello di non farle vincere neppure agli altri
d'accordo su tutto, difficile però restare serafici piuttosto che imbufaliti proprio per queste considerazioni
3)Sempre a proposito del PD. A sinistra vi è un secolare vizio di supponenza nei confronti delle costole -vere o solamente presunte- fuoriuscite verso le quali si reagisce sempre con una scrollata di spalle e con la beata convinzione che "tanto poi ritornano". Così è stato con i vari partiti comunisto-rifondaroli, con i legaioli, con la gente di Grillo. Mai -e ribadisco MAI- una volta che si sia fatto tesoro della spinta di un movimento per rilanciarsi al proprio interno. Ed è così che ci si è fatti scappare tematiche su cui invece il partito avrebbe dovuto provare a spendersi -localizzazione, decentramento, responsabilizzazione della periferia; urbanizzazione, gestione delle tematiche relative all'immigrazione, questioni legate all'istruzione, alla ricerca, al mondo del lavoro; rinnovamento istituzionale, scelte controcorrente rispetto al mainstream finanziario, imprenditoriale, tecnico-infrastrutturale- facendole in parte proprie o comunque lavorando per tenere aperti i canali di comunicazione con altre forze politiche più o meno contigue
naturalmente condivido
4)Stante il quadro attuale, tra pochi mesi si tornerà a votare (con QUESTA legge, nessuno avrà la forza per modificarla né è pensabile di cambiarla senza il consenso dei 5stelle: sarebbe una richiesta di eutanasia politica) oppure si darà vita ad un governo (dalla vita prevedibilmente breve e soffertissima) PD-PDL in cui i primi metteranno faccia e culo mentre gli altri si terranno le mani libere garantendo le chiappe del loro capo in previsione del "dopo": in entrambi i casi, le prossime elezioni Grillo avrà la maggioranza sia alla Camera che al Senato e quindi avremo fin troppa stabilità.
non oso immaginare il calvario dei prossimi mesi. salvo miracoli potrebbe far impallidire l'esperienza dell'ultimo Prodi
5)Il PD potrebbe (a mio avviso dovrebbe)
a)rottamare la propria classe dirigente
suona come fantascienza
b)cercare di accordarsi con Grillo su un programma che preveda l'elezione a Presidente della Repubblica di una figura alta ed estranea alla politica (uno scienziato, un letterato, un filosofo, un cazzo di italiano decente) e che faccia propri alcuni dei punti cari ai 5S: rifiuto della TAV e dell'acquisto dei caccia militari, fine delle missioni militari all'estero, radicale svolta ambientalista, eliminazione delle province e del cumulo degli incarichi, abolizione del finanziamento ai partiti, abolizione del finanziamento ai giornali, riduzione del numero dei parlamentari e limitazione al numero di legislature accumulabili, riforma del meccanismo di gestione delle municipalizzate e delle fondazioni bancarie, introduzione della Tobin Tax e tassazione delle rendite finanziarie (tutti -o quasi tutti- punti che un partito di sinistra avrebbe dovuto da tempo fare propri o comunque scegliere come affrontare).
Non è affatto detto che Grillo accetti, ed anzi è probabile il contrario; dipenderà dalla sua valutazione sulle reali possibilità del suo movimento di affrontare da solo nella successiva legislatura le questioni sul tappeto e dalla propria convenienza politica. Dovesse essere convinto del fatto che i 5S sarebbero in grado, in un prossimo governo monocolore, di pilotare la macchina governativa la sua risposta sarebbe un secco e beffardo NO.
Spero si faccia qualcosa in questo senso. Ma anche a voler essere ottimisti anche secondo me sarà moooolto molto molto difficile che ci si riesca
L'alternativa, comunque, non può non passare attraverso l'abbandono di Bersani e soci,
E qui siamo ad un punto secondo me drammatico. La sostituizione, oltre a presupporre la volontà di attuarla (e qui la storia lascia almeno dubitare), presuppone anche un'alternativa. Un'alternativa che non sia peggiore del vecchio. Per anni in molti abbiamo desiderato la rottamazione della classe dirigente PD. Poi abbiamo conosciuto Renzi e ci siamo fermati un attimo...
Ecco, le inevitabili, irritantissime, voci post voto sull'errore fatto lasciando da parte Renzi, sulla necessità di dare tutto in mano a Renzi (tipico di chi con scorrettezza o semplice stupidità fa la storia con i se) aprono uno scenario futuro a dir poco agghiacciante.