Extinction Seed - G&G Studio

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Waymar Royce
00lunedì 12 dicembre 2011 19:17
Il fumetto made in Italy sbarca negli USA
Testi: Davide Aicardi
Disegni: Licia Pastore
Colorazione:Alessia Nocera
Traduzione:Andrea Plazzi (da italiano ad inglese)
Editore: G&G Studio
Formato: 32 pagg. spillato

Berlino. 1963. Un’abile ladra ruba un antico cilindro accadico che nasconde un segreto destinato a cambiare il destino del mondo intero. Centro America. 1963. Una studentessa sarcastica e spietata si risveglia incatenata a un vecchio altare sacrificale, circondata dagli adepti di una misteriosa setta. Deserto del Nevada. 1963. L’assistente di un alto funzionario della Casa Bianca assiste al test di un prototipo costruito con una tecnologia che non dovrebbe esistere. New York. 2010. Un giornalista mette insieme i pezzi di un puzzle che lo portano inequivocabilmente a realizzare che il conto alla rovescia verso l’estinzione, sta battendo i suoi ultimi rintocchi.

Progetto dello Studio G&G nato e sviluppato esclusivamente per il mercato americano.
Ad oggi negli USA è stato pubblicato solo il n°0, ma forse si può già fare qualche considerazione su questa produzione made in Italy da esportazione.
La trama sembra essere interessante, ricca di elementi misteriosi e con un certo alone complottistico (infatti è coinvolto anche l'esercito americano) che ha tanto successo ultimamente. C'è da dire che in questo primo numero di carne al fuoco ne viene messa subito molta, visto che vengono seguite in parallelo le vicende delle tre protagoniste, alle quali si aggiunge un esperimento segreto nel deserto del Nevada e alcune indagini di un giornalista.
Proprio per l'abbondanza di spunti e di materiale, si ha forse l'impressione di una certa frammentarietà per cui si ha solo un piccolo assaggio di quanto avverrà, ma se ne intuiscono solo vagamente i contorni. La brevità dell'albo poi (il solito 22 pagine formato USA) non aiuta in questo senso e sembra che tutto si svolga in maniera molto accennata, se non confusa. A questo si aggiungono i disegni della Pastore che sembrano colorati digitalmente già sulle matite, senza inchiostratura intermedia, con la conseguenza di creare un effetto quasi di sketch appena abbozzato. In generale comunque appaiono ben elaborati, anche se (da non amante della colorazione digitale) forse si fa troppo affidamento sul colore rispetto al disegno in sè. Le protagoniste della vicenda sembrano ben caratterizzate dal punto di vista della sceneggiatura, mentre da quello grafico si nota una certa uniformità nelle espressioni e nella definizione (in certi punti è difficile distinguere i vari personaggi femminili creando così un po' di confusione). Graficamente lo stile, come in generale succede nei titoli dello Studio G&G rimanda quasi alla Top Cow, alla Cliffhanger anni '90 o alla più recente Aspen Comics, anche per quanto riguarda la scelta dei personaggi (le bad girl mozzafiato, il ribelle di turno che le segue, l'ufficiale dell'esercito dai loschi progetti, ...), dando quindi l'impressione di un prodotto piuttosto standardizzato per introdurre il marchio nel mercato americano.
Notevole la traduzione dall'italiano all'inglese di Andrea Plazzi, molto ricca di slang e gergalismi USA, anche se in alcuni punti traspare forse l'originale costruzione sintattica in italiano.
Personalmente, questo primo numero non mi ha convinto molto (come credo sia facile notare), ma ovviamente non si può chiedere più di tanto da un albo che deve servire come introduzione. Sarà interessante comunque seguire come si evolvono le varie vicende ora che il lettore è stato incuriosito.
Carturello
00lunedì 12 dicembre 2011 20:09
Eillalà che erudito sei in questo ambito! io manco sapevo esisteva questo fumetto, figuriamoci leggerlo.

Certo che si vede quando qualcuno è figlio dell'importazione smodata nel campo fumetti (parlo dell'albo e della trama).

Gente come Pratt non ne nascerà più, per carità, ma anche gli stili grafici purtroppo lasciano a desiderare da quel che leggo.
colwyin
00martedì 13 dicembre 2011 00:49
Ma quindi, a volerlo leggere, si può solo facendoselo mandare dagli States?
Carturello
00martedì 13 dicembre 2011 01:03
Esistono vari siti che ti vendono materiale USA originale a prezzi più che ragionevoli Colwyn, uno tra tutto è Italycomics, l'editore anche dei fumetti delle cronache (in Italiano) e delle avventure di Dunk ed Edd, le conosci?
Lord Petyr
00martedì 13 dicembre 2011 01:31
Quello che ritengo l'errore principale da parte dell'editore nell'analisi di Camillo è che si debba per forza stare in ste cacchio di 22 pagine.

Un errore che secondo me è madornale.

Voglio dire che non sarebbe male se sti americani, una volta tanto, capissero che i progetti fumettistici vanno anche fatti uscire dagli schemi editoriali se se ne presenta un motivo valido.

Eccellenza Hoster Tully, Impero dei Re
EuronGreyjoy
00martedì 13 dicembre 2011 09:19
Probabilmente lo fanno per mantenere una cadenza regolare nelle uscite e quindi l'attenzione accesa... Se dovessero distribuire in brossurato da 150/200 pagine, il lettore dovrebbe restare a bocca asciutta ogni 8, 9 mesi.
Waymar Royce
00martedì 13 dicembre 2011 10:43
Credo che il formato americano sia imputabile soprattutto a questioni tecnico/esecutive. Un albo da 22 pagine si può tranquillamente disegnare in un mese (ci sono eccezioni rappresentate da autori molto più lenti, da cui la necessità dei cosiddetti fill-in) per cui in questo modo si può mantenere una cadenza regolare che si adatta alla serialità di questi albi. In Italia ad esempio la Bonelli produce serie composte da avventure autoconclusive che di fatto solo slegate tra di loro e le consentono di pianificarle e realizzarle con ampio anticipo. Facendo lavorare più autori in contemporanea riescono sempre a rispettare le scadenze mensili. Un esempio è costituito dall'abo 140 di Dampyr realizzato da un disegnatore delle mie parti (Alessandro Scibilia di Ventimiglia, che tra l'altro è amico di mio congnato): questo albo gli è stato commissionato 4 anni fa!
Negli USA tutto ciò sarebbe impensabile perchè in generale si tratta sempre di storie legate una all'altra (o addirittura di cross-over tra diverse testate) con un team di autori fisso (in genere si privilegiano "run" lunghe per accontentare un certo pubblico.
Stiamo parlando quindi di due modi di concepire e leggere il fumetto molto diversi, che portano a soluzioni differenti.
Ad ogni modo, anche negli USA c'è anche la tendenza a raccogliere queste storie in volumi più corposi (i cosiddetti tp o hc, a seconda della copertina, che poi sarebbero i nostri brossurati o cartonati), contenenti in genere dai 4 agli 8-9 albi spillati.

Tornando al fumetto in questione, attualmente lo si può trovare solo in inglese, dato che si tratta di un esperimento dello Studio G&G all'interno del mercato americano. Probabilmente come appena detto, gli albi alla fine saranno raccolti in un unico volume e a quel punto magari si potrà prevedere una edizione in italiano.
Lord Petyr
00martedì 13 dicembre 2011 10:53
Quello che intendevo dire, con la mia opinione, è che ci vorrebbe un pò di elasticità enl proporre i progetti, perchè in questo alla fine a riemtteci sono proprio loro.

PRendeno il caso in questione, ad esempio, non dico che tutti gli albi debbano essere di più pagine, ma per esempio dato il tipo di trama un pò bizantino, un primo volume più corpose avrebbe certamente reso la lettura più soddisfacente.

Eccellenza Hoster Tully, Impero dei Re
Waymar Royce
00martedì 13 dicembre 2011 11:12
Direi che il tuo punto di vista è condivisibile, visto che poi alla fine l'impressione che ho avuto leggendo questo numero 0 era proprio quella di una sorta di confusione.
In genere con gli albi a 22 pagine i rischi possono essere quelli di voler dire troppo confondendo il lettore, oppure all'opposto dire troppo poco e lasciarlo con la sensazione che non sia successo nulla.
Probabilmente la bravura degli autori sta proprio lì, ossia nel saper dosare la trama in modo da bilanciare bene gli eventi e dare un senso di equilibrio globale.
In questo caso, andando avanti (e magari un giorno avendo l'intera saga su un unico volume) si riuscirà a cogliere maggiormente il senso delle vicende.
Davos82
00martedì 13 dicembre 2011 18:20
Dampyr lo ho collezzionato dal numero 1 al 100...poi l'ho perso.

chissà dove li ho messi...

cmq vi metto il link una rivista che si occupa di illustrazioni di brooklin. la cover la fatta un mio carissimo amico.

http://www.thunkpublishing.com/Thunk/Issue_3_Cover.html

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