(*spoilerino*, attenzione)
La figura del coatto nei film di Verdone e' davvero emblematica.
In Un sacco bello (1980), sotto la superficie allegra e spavalda il rockabilly Enzo era chiaramente uno sfigato imbranato e profondamente solo, deriso da tutti, che doveva arrabattarsi per trovare un amico con cui fare il viaggio a Praga - Verdone pero' gli regalava un finale beffardo ma nello stesso tempo affettuoso, non del tutto privo di speranza.
In Viaggi di nozze (1995), il coatto Ivano fa invece parte della casta ormai vincente e dominante. E' ricco, si sposa, viaggia senza problemi, conosce persone, fa esperienze piu' o meno estreme: ma e' un solitario incapace di comunicare con chicchessia, di apprezzare o anche solo di capire quello che gli sta intorno, gli altri, la societa'. E alla fine e' solo, totalmente e completamente solo, senza nemmeno
rendersi conto di esserlo, a palleggiare nel soggiorno della casa nuova. Devastante.
Sash