Il Labirinto

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)Twilight(
00mercoledì 2 maggio 2007 23:10

Il Labirinto rappresenta un Cammino Iniziatico, dove i percorsi intricati e sinuosi, difficili da seguire, possono creare smarrimento, confusione o addirittura follia in chi non è degno o adatto ad affrontarli.
Personalmente, a livello intuitivo, mi riporta alla mente la "discesa nella Grotta", nel Grembo della Madre, ovvero quel percorso atto a condurci nel profondo di noi stessi, alla ricerca di ciò che di più antico c'è in noi: la nostra Anima, la nostra Scintilla Divina.
Quindi anche verso ciò che viene definita Morte Iniziatica, con relativa Rinascita.
Ma c'è un'altra cosa che mi ha colpita.
Nei labirinti più antichi, se non ricordo male, il percorso era formato da un'unica strada, seppur particolarmente "aggrovigliata"; i labirinti con strade chiuse, a vicolo cieco, sono nati molto tempo dopo.
Potrebbe forse trattarsi di un modo per simboleggiare le infinità di "vie" sbagliate che ognuno di noi nel corso della vita può rischiare di imboccare. Vie che non portano a nulla e che lasciano dispersi per sempre nelle tenebre.







Jacklin
00giovedì 3 maggio 2007 09:05
Labirinto è la via che ci conduce alla nostra realta interiore verso la parte più misteriosa della persona, che non può essere raggiunta dalla coscienza se non a seguito di lunghi giri (la spirale) o di una intensa concentrazione,che permetterà di giungere all'Intuizione Finale.
Consentendo di ritrovare una perduta saggezza,una perduta armonia col grande Tutto.
Solo successivamente alla diffusione della dottrina cristiana,il labirinto si aggroviglia,si complica, simboleggiando il luogo della perdizione,del mistero e dell'avventura.
Secondo tale rappresentazione,l'Uomo non può ritrovare la Verità o scoprire la Luce mediante una ricerca interiore,utilizzando la propria inteligenza e perspicacia, ma solo attraverso un atto di Fede in Dio,che diviene l'unico mezzo di salvezza.

Ho trovato poi un testo veramente interessante preso da:
fralenuvol.it

Secondo gli Alchimisti il labirinto rappresenta la via da seguire per raggiungere il Centro dove avviene il combattimento tra le due Nature dell'Uomo, la Divina e la Bestiale, lo Spirito e la Materia.
Egli deve, sorretto dall'Amore della conoscenza(Afrodite) entrare con purezza di intenti(Arianna)per raggiungere, adoperando la ragione e l'intuizione (Dedalo),la prima luce, conquistando definitivamente la purezza d'animo come status finale, conseguente al superamento della prova impostagli e consistente nell'uccisione del Minotauro.(la rappresentazione mitologica della natura bestiale dell'uomo)
Allora Egli combatte con la Bestia a mani nude, uccidendola mediante lo strappo della testa con la sola forza delle braccia.Così,comprende che l'uomo,nell'affrontare la battaglia contro i suoi vizi o contro la sua natura bestiale, è solo e che spetta a lui solo scavare oscure e profonde prigioni al Vizio per esaltare le sue virtù.Dopo di che occorre uscire dal Labirinto.E ciò richiederà sacrifici continui e costanti, almeno pari a quelli già sopportati per la conquista fatta.E così esce dal Labirinto e scopre la Verità. Scopre che, dopo aver tutto esplorato, ha finito per ritrovarsi al punto di partenza. Scopre, allora, che la Morte non è il Nulla,ma è morte-rinascita



[Modificato da Jacklin 03/05/2007 9.07]

Gwydion.
00giovedì 3 maggio 2007 10:24
Re:

Scritto da: )Twilight( 02/05/2007 23.10
Potrebbe forse trattarsi di un modo per simboleggiare le infinità di "vie" sbagliate che ognuno di noi nel corso della vita può rischiare di imboccare. Vie che non portano a nulla e che lasciano dispersi per sempre nelle tenebre.



Se non ho capito male, è stata la religione cristiana ad aggiungere i vicoli ciechi e le cosiddette "vie" sbagliate.
Io credo che vie propriamente errate non esistono. In qualsiasi momento della sua vita un uomo si trovi, può fermarsi, stare un po' zitto e fare di quella strada, la via perfetta sino al centro. Non potremmo mai effettivamente sapere quando la via che stiamo percorrendo sia necessaria e utile al raggiungimento di uno scopo.
D'altra parte, dicono che le vie del Signore sono infinite, e se in noi c'è la scintilla divina, diviene più importante rendersi conto di quello che si è, che di quello che si sta percorrendo.
È bello anche considerare, certamente, che, almeno in parte, l'uomo lo fa la via che percorre. Ma la seconda, non implica la prima, mentre la prima implica la seconda (a mio parere).
)Twilight(
00giovedì 3 maggio 2007 12:46
Per "vie sbagliate" intendevo, ad esempio, il seguire falsi profeti, il lasciarsi sedurre da "percorsi" oscuri, che magari si rifanno all'adorazione di ciò che è materiale e terreno, dimenticando il lato spirituale vero e proprio di ciò che ci circonda.


Jacklin, il pezzo che hai postato è molto bello. Tuttavia, non sono molto d'accordo su alcuni punti... non credo che, trovandosi di fronte al proprio lato bestiale e animalesco, si debba sopprimerlo come, al contrario, fece Teseo. Credo che questo significherebbe uccidere una parte di sé stessi, la nostra parte più Naturale...
Penso che si dovrebbe, invece, cercare di rifondere insieme queste due parti, l'Istinto e la Ragione, per trovare un'armonia fra mente e spirito.







...+°*+ Crepuscolo Oscuro +*°+...


[Modificato da )Twilight( 03/05/2007 12.47]

Jacklin
00giovedì 3 maggio 2007 20:30
Anche io sono d'accordo con il tuo punto di vista Twilight.
Credo che in quel testo,la "bestia" venisse intesa piu come l'essenza dei vizi e della malvagita,anziche come la parte animalesca di noi stessi,istintiva,selvaggia e "primitiva",che indubbiamente è un elemento fondamentale del nostro animo,per raggiungere la compltezza.
stregaviolet )O(
00martedì 9 dicembre 2008 02:16

Riprendo questa discussione che ho riletto e ho trovato già ricchissima, piena di tante cose belle e di spunti interessanti!
Anche io, come Twilight aveva scritto, non concordo con l'attribuzione di vizi e malvagità alla propria parte ferale, perchè alla base di questa interpretazione sta secondo me un errore un po' grande... Infatti, percorrendo il Labirinto e raggiungendo il suo Centro, non credo che si possa trovare la bruttezza, la materialità, i vizi e gli istinti malvagi che invece si esprimono già continuamente in noi e sono peraltro la nostra parte più falsa e superficiale. Al contrario, entrando nel Labirinto e raggiungendo il Centro, per forza ciò che si trova dev'essere qualcosa di nascosto agli occhi, di segreto, di misterioso e di puro. Ciò che si trova è la Natura profonda, l'istinto puro degli animali, la propria limpidezza, la Verità del proprio Essere, così opposto alla ragione da essere per essa incomprensibile.
Ma questo tema, ovvero quello legato al Minotauro, è già trattato in un'altra sezione e sto solo ripetendo cose già dette.

Volevo scrivere, piuttosto, qualcosa sul labirinto, e anche qui ho letto che già Twilight aveva scritto delle cose spiegate in modo molto bello e chiaro.
Anche secondo me esistono due tipi di Labirinto nel percorso di ognuno.
C'è il Labirinto antico, quello a Via univoca che porta al Centro, per poi ricondurre fuori, e poi c'è il Labirinto dalle mille Vie, quello nel quale il rischio di perdersi è elevatissimo se non assoluto.
La Ricerca porta a conoscere entrambi i Labirinti, poichè porta ad incontrare strade che sono vicoli ciechi, che non portano a nulla, però a mio parere, se tali strade vengono appunto prese come Passaggi, allora il Labirinto può comunque essere visto come un viaggio che dall'esterno porta, piano piano, sempre più al centro, ovvero sempre più vicino alla Verità profonda.
Se invece tali strade vengono viste come reali, nonostante non portino a nulla (la qual cosa, per chi le sceglie, è totalmente sconosciuta) allora ecco che il Labirinto assume più le forme di quei labirinti che come diceva Twil, sono comparsi in epoche più tarde.
Se ci si perde significa che ci si è arenati in uno degli infiniti vicoli ciechi... se si Cerca veramente, invece, probabilmente, a prescindere dal tempo che ci si metta per percorrerlo (vite intere) il Labirinto è quello antico, quello della Cerca della Sorgente che è la sua stessa Origine.
Pensando a chi Cerca, sento il Viaggio come un Cammino che porta a lasciare indietro tutto per giungere al nucleo...
Pensando alla maggior parte delle persone moderne che si accontentano di una vita priva di spiritualità, totalmente nutrita e saziata dalla materia, dalla superficialità, dai vizi, dall'aspetto, oppure che si accontentano di vie fittizie che non fanno raggiungere nulla e che spesso sono perfette perchè sono un elemento di decoro in più accanto al fidanzato, alla famiglia, alle proprietà, ecc. allora sento il loro camminare come un eterno stare fermi in uno dei tanti, infiniti vicoli ciechi...
Tantissime persone ho conosciuto che si identificavano in una delle tante vie dedicandoci un'oretta alla settimana per "fare la meditazione" e non di più, perchè avevano (e hanno) l'agenda piena... l'università (questo grande pilastro esistenziale della vita di tutti!), lo studio, il fidanzato, la gita, le migliaia di stupidaggini inutili e ridicole delle quali la spiritualità non occupa certo un posto più elevato... è solo una delle maschere da intercambiare e mostrare a seconda dell'occasione, della situazione, delle persone che partecipano all'aperitivo di questa o di quella serata...
Ma una cosa essenziale è forse da dire ed evidenziare...
Il primo tipo di Labirinto ha un Centro.
Il secondo per la quasi totalità delle volte no.
Il primo porta al Centro, anche in vite di cammino...
Il secondo porta forse ad un'altra uscita o a tante altre uscite... lo si percorre, anche tutto, ma non contiene un nucleo... contiene solo strade, vicoli ciechi, e forse un'uscita, dopo molto vagare... ma uscita dove? E poi? Ci si rientra... e continuamente così... Entrata in scena e uscita di scena, come in uno spettacolo teatrale, in cui ciò che viene rappresentato è la vita dell'individuo... tante vite dell'individuo... Nascita e morte. E durante le scene tante storielle, tante occupazioni, tanti drammi e commedie che si ama proprio mostrare al pubblico fatto della stessa pasta.

Tutto questo per dire che i Labirinti che si possono percorrere sono diversi e ognuno ha una particolarità che dipende anche e soprattutto dalla natura della persona che vi cammina. Possono raggiungere qualcosa oppure no. A seconda della persona, a seconda del Labirinto.

Detto questo, che non è nulla di nuovo dato che erano tutte cose già accennate, riporto un pezzetto ancora di Avalon Within sulla simbologia del Labirinto, quello univoco, antico e che porta al Centro.

"Il labirinto è un potente simbolo di trasformazione che porta irrevocabilmente verso il Centro, e poi fuori da esso.
Rappresenta il processo del muoversi verso l'interno, l'andare dentro sino al nucleo, al mondo sotterraneo dove tutto è svelato.
Nel cuore della Spirale.
Camminare in un labirinto avvicina al Sè immobile e lucente e aiuta, passo dopo passo, a togliere tutte le maschere superficiali ed esteriori, a sollevare tutti i veli dell'illusione per giungere al prezioso Seme della Verità, dove sono racchiuse tutte le potenzialità.
Fatto questo, si ripercorre il labirinto/spirale tornando alla coscienza di veglia con ciò che abbiamo appreso, ovvero portando alla coscienza ciò che è avvenuto e abbiamo conosciuto in profondità."

Violet


Elke
00martedì 9 dicembre 2008 16:30
So di non aggiungere nulla alla discussione, ma non posso non dire che ciò che hai scritto è davvero bellissimo e lo sento oltre modo reale. Il Labirinto antico, vero, con un cuore pulsante anche se spaventoso, ed il Labirinto nuovo, vuoto e vano, pieno di strade che non portano a nulla se non ad altre strade senza un fine reale.
Assolutamente verissimo, mi ritrovo pienamente nelle tue parole (tanto per cambiare [SM=g27819] [SM=g27838] ).

Da sempre, come ha scritto Violet nell'ultimo pezzettino, mi immagino il Labirinto a spirale, che scende avvolgendosi su sè stesse...ed una volta raggiunto il Centro, si risale in superficie (così come fa Inanna) ma percorrendo la strada con una nuova consapevolezza, poichè ormai è un percorso conosciuto...immagino così anche la Ruota dell'Anno, il susseguirsi delle stagioni, ed anche le fasi lunari che mi fanno scendere e riemergere da me stessa. E' splendido vedere come tutto sia collegato e meravigliosamente perfetto...la Natura è veramente il più grande artista...

(Lo so che continuo a divagare...oggi sono così, scusate [SM=g27819] )

stregaviolet )O(
00martedì 9 dicembre 2008 16:34
(non sono divagazioni [SM=g27819] sono tue prese di coscienza che scrivi in modo bellissimo e scrivi anche con lo scopo di assimilarle o semplicemente di mostrare a te stessa e agli altri che le senti... e questo non è divagare, ma sono perle in più che nascono da te e che doni agli altri... infatti ciò che hai scritto è bellissimo [SM=g27836] )

Heilan88
00lunedì 15 dicembre 2008 11:11
Stò rileggendo 'La signora di Avalon' di M.Z.Bradley, e mi è rimasto impresso questo pezzo di racconto dato che avevo letto in precedenza questa discussione....

"[...]Adesso era ormai prossimo al punto in cui era entrato nella collina, ma invece di salire a spirale la strada si ripiegò su se stessa e ancora una volta lui tornò sui propri passi attraverso la collina. [...]Percorse quindi un altro di quei cerchi senza senso apparente e infine la strada lo condusse dritto verso il cuore della collina.
Adesso era a un'estrama profondità e poteva sentire il potere emanere dalla collina, pulsando con tanta forza da rendergli quasi impossibile sopportarlo. Cercando di raggiungerlo, esercitò una pressione contro la resistenza opposta della strada che stava percorrendo e non appena toccò le barriere avvertì l'inizio della prima estatica disintegrazione del proprio io.
'La via è sbarrata', avvertì una voce che giungeva dalle profondità della terra.'Non hai ancora completato la tua trasformazione'. Gawen si ritrasse. Poteva poteva vedere che il solo modo per uscire era andare avanti, ma la sofferenza che gli derivava dall'allontanarsi dal centro era quasi più di quanto potesse tollerare. Questa svolta del labirinto risultò peraltro più stratta delle altre e di lì a poco il giovane aggirò una stretta curva e barcollò nel sentirsi investire dalla corrente di potere che affluiva il Tor e che lo trascinò verso il cuore della collina."


Penso che possa parlare da se questo pezzo di come sia visto in se il labirinto: la strada che porta alla continua trasformazione! [SM=g27822] [SM=g27817] Heilan
stregaviolet )O(
00lunedì 15 dicembre 2008 16:20
Senza dubbio Heilan...
Inoltre questo pezzo è per altre cose davvero pieno di significato...
La disintegrazione dell'Io, la strada sbarrata perchè non si ha ancora completato una trasformazione... Molto bello, ma anche molto severo. Come dev'essere, d'altra parte...

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