Arthur Miller
Probabilmente le storie più drammatiche e feroci, più crudeli e dolorose possono risultare per ciascuno di noi esperienze tutto sommato sopportabili, esaltanti se l'autore dimostra grandezza.
E' stato così per Revolutionary road di Richard Yates, per me (mi è venuto in mente perché ha in comune con questa lettura l'ambientazione, oltre che americana, prettamente famigliare. Da inferno famigliare senza speranza).
Quando però un dramma racconta qualcosa che non ci è del tutto estraneo (né al nostro presente né, anche solo come paura, al nostro futuro), può costituire una dura prova.
Morte di un commesso viaggiatore di Miller è un'opera sublime.
Ma è anche un'esperienza dolorosa come poche. Desolante, di crudele sincerità.