Il vostro amore per la Storia vi ha mai creato problemi a livello sociale?

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Impepatore
00domenica 12 maggio 2013 01:18
Faccio un esempio. Di recente mi è capitato di essere insultato nella pagina spotted della mia facoltà dai miei colleghi, che mi definiscono lecchino perché faccio molti interventi durante la lezione di Storia Romana. A voi è mai capitato qualcosa di simile, come essere socialmente esclusi dall'ambiente scolastico/universitario a causa di questa vostra passione?
boscolino
00domenica 12 maggio 2013 09:28
anche a me succede praticamente ad ogni lezione di storia!XDXD
Augusto.Carducci
00domenica 12 maggio 2013 16:41
bhè basta parlare storicamente ed accuratamente delle ragioni politico economiche della nascita di Israele e ti fai nemico tutti, venendo tacciato anche come nazista.
è molto facile :D

Ovviamente esempio estendibile alla chiesa, alla nascita delle nazioni, insomma praticamente a tutto.
IMPERATORE MARCOAURELIO
00venerdì 17 maggio 2013 00:52
Chi ti critica per il tuo amore per la storia è soltanto un invidioso o un cretino, o un misto fra tutti e 2. Dipende poi se gli interventi che fai sono spocchiosi o cmq umili, senza sembrare il più bravo della classe.
memphe
00venerdì 17 maggio 2013 10:57
Ormai la cultura o il sapere non è più un valore.
Una volta chi studiava era una persona da imitare, adesso da evitare...
Xostantinou
00venerdì 17 maggio 2013 11:18
Re:
memphe, 17/05/2013 10:57:

Ormai la cultura o il sapere non è più un valore.
Una volta chi studiava era una persona da imitare, adesso da evitare...




Appunto...basta tacere.
Iulianus Apostata
00domenica 19 maggio 2013 23:21
Molti disprezzano la storia ed amano, ad esempio il diritto..io ne so qualcosa vivendo la mia facoltà di scienze politiche.
Io che amo la storia, spesso devo confrontarmi con colleghi che criticano fortemente il professore di Storia della Pubblica Amministrazione (o che odiano a morte Storia Moderna) che secondo loro è ripetitivo e monotono..per me invece è solo meticoloso, preciso.
Noi amanti della storia nella mia facoltà siamo una sparuta minoranza e lo vedo; non faccio altro che sentire critiche e lamentale per materie storiche.
Ovviamente, non ho avuto gravi problemi sociali per la mia passione per la storia, ma a volte sono stato ..forse..un pò pesante per chi gradiva ascoltare ben altre cose, parlare di ben altro che non di storia...in realtà, avolta mi hanno tacciato perché non hanno la mia stessa passione.
Legio XIII gemina
00lunedì 20 maggio 2013 00:03
Beh studiare scienze politiche senza conoscere la storia è come studiare ingegneria senza conoscere la fisica o la chimica...hanno le gambe corte questi di cui parli. Purtroppo la maggior parte delle persone che studia lo fa esclusivamente in termini di laurea = lavoro, prendendo una laurea che tanto poi, priva di altre conoscenze ed interessi, nonchè di volontà, non è altro che carta straccia.

Problemi a riguardo non ne ho mai avuti, piuttosto penso che altri ne abbiano a non conoscere la storia, una volta stavo parlando con una ragazza di lettere insieme ad altre persone ed ho detto che avevo seguito un corso di storia islamica medievale e questa tizia si è messa a ridere ( come a dire, che cosa inutile, che importanza vuoi che abbia la storia islamica medievale? [SM=p1736119] ) ed è calato il gelo nel gruppo.
Iulianus Apostata
00lunedì 20 maggio 2013 01:18
Re:
Legio XIII gemina, 20/05/2013 00:03:

Beh studiare scienze politiche senza conoscere la storia è come studiare ingegneria senza conoscere la fisica o la chimica...hanno le gambe corte questi di cui parli. Purtroppo la maggior parte delle persone che studia lo fa esclusivamente in termini di laurea = lavoro, prendendo una laurea che tanto poi, priva di altre conoscenze ed interessi, nonchè di volontà, non è altro che carta straccia.

Problemi a riguardo non ne ho mai avuti, piuttosto penso che altri ne abbiano a non conoscere la storia, una volta stavo parlando con una ragazza di lettere insieme ad altre persone ed ho detto che avevo seguito un corso di storia islamica medievale e questa tizia si è messa a ridere ( come a dire, che cosa inutile, che importanza vuoi che abbia la storia islamica medievale? [SM=p1736119] ) ed è calato il gelo nel gruppo.



Quoto! Molta gente studia solamente per poi ottenere un titolo, senza amare veramente ciò che sta studiando, e di persone così ne ho conosciute...alcune si sono laureate anche prima di me alla triennale, ma non ci hanno messo la mia passione!!. Si tratta, a volte, di gente mediocre...che non apprezza la cultura vera e propria, specialmente la storia..qualunquismo, ragazzi!
Un rispettabilissimo cittadino con un titolo inferiore alla laurea potrebbe approdare all'università e studiare con più passione rispetto a certi scemetti (parlo per esperienza).
E farei un'osservazione.
Almeno nella mia facoltà, salvo eccezioni (magari non sporadiche), sembra che siano soprattutto le ragazze a portare avanti gli studi solo per tornaconto (e questo si ricollega un pò al tuo discorso della ragazza di lettere)..mentre noi uomini dimostriamo un pò di interesse nello studio della storia e della politica.

Certo, non deve essere obbligatorio amare la storia e capisco chi non la gradisca troppo, ma denigrarla in via generale, obiettiva, è diverso..

Legio XIII gemina
00lunedì 20 maggio 2013 10:51
Portando la mia esperienza, le ragazze verso i 12/13 anni a scuola sono nettamente più brave dei ragazzi i quali, a quell'età, in genere sono solo degli scalmanati disattenti; tuattavia verso gli ultimi anni delle superiori, laddove è richiesta una maggiore capacità critica oltre al contenuto testuale del libro, di solito il genere maschile da risultati migliori e non si trova sgomento di fronte a domande che esulano dal percorso mentale preordinato. Insomma, ho visto molti più ragazzacci che andavano male diventare dei buoni studenti con la maturità, che non le ragazze, le quali in questo invece sono quasi sempre decadute dalla pole position. Con questo spero di non offendere nessuno, certo è comunque che uomini e donne hanno necessariamente e giustamente un modo di crescere e pensare molto diverso, ed interessi differenti.

Anche se non c'entra molto, una cosa che mi da molto fastidio è quando le persone si iscrivono a storia pensando che questa sia una materia "umanistica" che li allontani da ogni competenza scientifica...lasciamo perdere va, che siamo già off-topic.
boscolino
00lunedì 20 maggio 2013 20:15
ci sono persone nella mia classe 1'superiore itis che non conoscono il termine "colonizzazione", "impero", "repubblica democratica", queste cose me lasciano sgomento =0
Legio XIII gemina
00lunedì 20 maggio 2013 21:01
Re:
boscolino, 20/05/2013 20:15:

ci sono persone nella mia classe 1'superiore itis che non conoscono il termine "colonizzazione", "impero", "repubblica democratica", queste cose me lasciano sgomento =0



Quello non lo sanno neanche molti "grandi" ;)
Romolo Augustolo
00mercoledì 29 maggio 2013 01:52
problemi certamente no, però devo ammettere che è curioso che quando parli con i fascisti ti urlino contro: comunista! e quando parli con i comunisti ti urlino contro: fascista!
no ragazzi, è che semplicemente racconto com'è andata in modo obiettivo, senza ascoltare improbabili santificazioni di stalin, mao o mussolini...
la stessa cosa mi accade quando parlo del risorgimento... quando ne parlo al nord mi trattano come se fossi un irriducibile "sudista", quando ne parlo al Sud mi dicono che sembro un irriducibile "leghista"... bha...
Xostantinou
00mercoledì 29 maggio 2013 15:39
questo perché la cultura italiana (ma in generale direi la cultura popolare globale, il problema dell'italia è che spesso lo è pure quella accademica) è ormai abituata ad essere faziosa e schierata, con proprie, personalissime, visioni di ciascun avvenimento storico, quindi se la tua versione non coincide con quella di una fazione, inevitabilmente sarai osteggiato da tutte
sandro70.70
00mercoledì 29 maggio 2013 16:44
Re:
Impepatore, 12/05/2013 01:18:

Faccio un esempio. Di recente mi è capitato di essere insultato nella pagina spotted della mia facoltà dai miei colleghi, che mi definiscono lecchino perché faccio molti interventi durante la lezione di Storia Romana. A voi è mai capitato qualcosa di simile, come essere socialmente esclusi dall'ambiente scolastico/universitario a causa di questa vostra passione?




Ave imperatore, coltiva la tua passione verso la storia e verso quello che più ti piace, è la passione che ci fa andare avanti e ci fa vivere intesamente, questi tuoi amici che ti accusano di lecchinaggio( parola non gradita)non sanno quello che si perdono.
Ho qualche anno più di te e anche di voi tutti potrei essere un nonno (scherzo) e mi son trovato anch'io quando ero più ragazzino in queste vicende solo perché amavo la storia e mitologia greca ad esempio, dietro c'era pura passione e mi piaceva confrontrami con i miei prof .
Qui ci confrontiamo sullo stesso tema ROME 2, e siamo tutti mossi da un'unica passione nord, sud e centro italia e si c rea una bella intesa.
Per finire continua per la tua strada e condividi la tua passione,non lasciarti influenzare da nessuno, alla fine capiranno.
Spero di essere stato d'aiuto
ciao e alla prox da sandro [SM=g8920]
Antioco il Grande
00sabato 1 giugno 2013 13:02
No, problemi no. A scuola sapevano che adoravo la storia (elementari, medie e liceo) e ne approfittavano (o sfruttando le mie conoscenze per farsi belli con la maestra, alle elementari, o richiedendo chiarimenti, o mandandomi "volontario" a farmi interrogare, al liceo). All'Università ho frequentato poco e nessuno s'è accorto di nulla o quasi (ma la mia bella soddisfazione nell'essere l'unico della classe a saper collocare geograficamente Megara con compiacimento del vecchio prof di storia greca ed oooooooooooohhhhhhh di stupore dei compagni di corso me la sono presa! Come alla specialistica quando parlai per un'ora di Tucidide, davanti ai colleghi, per una dimostrazione didattica, e non fermandomi nemmeno per il black out. Da quel giorno il gruppo dei supersecchioni/lecchini, loro per davvero lecchini, mi accolse come membro onorario concedendomi anche di scambiare due parole con loro).

Senza contare che la storia è l'unico punto su cui riesco a zittire mio cognato che si reputa "tuttologo", ma arrivato alla storia greco-romana si deve arrendere davanti a me (sono un po' immodesto!).
Legio XIII gemina
00sabato 1 giugno 2013 13:29
Re:
Antioco il Grande, 01/06/2013 13:02:

No, problemi no. A scuola sapevano che adoravo la storia (elementari, medie e liceo) e ne approfittavano (o sfruttando le mie conoscenze per farsi belli con la maestra, alle elementari, o richiedendo chiarimenti, o mandandomi "volontario" a farmi interrogare, al liceo). All'Università ho frequentato poco e nessuno s'è accorto di nulla o quasi (ma la mia bella soddisfazione nell'essere l'unico della classe a saper collocare geograficamente Megara con compiacimento del vecchio prof di storia greca ed oooooooooooohhhhhhh di stupore dei compagni di corso me la sono presa! Come alla specialistica quando parlai per un'ora di Tucidide, davanti ai colleghi, per una dimostrazione didattica, e non fermandomi nemmeno per il black out. Da quel giorno il gruppo dei supersecchioni/lecchini, loro per davvero lecchini, mi accolse come membro onorario concedendomi anche di scambiare due parole con loro).

Senza contare che la storia è l'unico punto su cui riesco a zittire mio cognato che si reputa "tuttologo", ma arrivato alla storia greco-romana si deve arrendere davanti a me (sono un po' immodesto!).



Grande Antioco![SM=g8335] Sei laureato in storia antica immagino?
Antioco il Grande
00sabato 1 giugno 2013 13:47
Lettere classiche.
Legio XIII gemina
00sabato 1 giugno 2013 14:31
[SM=g8906]
Pius Augustus
00martedì 4 giugno 2013 16:01
Re:
Iulianus Apostata, 19/05/2013 23:21:

Molti disprezzano la storia ed amano, ad esempio il diritto..io ne so qualcosa vivendo la mia facoltà di scienze politiche.
Io che amo la storia, spesso devo confrontarmi con colleghi che criticano fortemente il professore di Storia della Pubblica Amministrazione (o che odiano a morte Storia Moderna) che secondo loro è ripetitivo e monotono..per me invece è solo meticoloso, preciso.
Noi amanti della storia nella mia facoltà siamo una sparuta minoranza e lo vedo; non faccio altro che sentire critiche e lamentale per materie storiche.
Ovviamente, non ho avuto gravi problemi sociali per la mia passione per la storia, ma a volte sono stato ..forse..un pò pesante per chi gradiva ascoltare ben altre cose, parlare di ben altro che non di storia...in realtà, avolta mi hanno tacciato perché non hanno la mia stessa passione.



Io conosco gente che studia storia ma non ha mai studiato economia o diritto. Secondo me chi fa Scienze Politiche capisce la storia meglio di chi fa storia. Diritto ed economia sono materie tecniche, storia dovrebbe essere universale... per questo non la si può approcciare senza conoscere le materie tecniche.

Legio XIII gemina
00martedì 4 giugno 2013 16:27
Re: Re:
Pius Augustus, 04/06/2013 16:01:



Io conosco gente che studia storia ma non ha mai studiato economia o diritto. Secondo me chi fa Scienze Politiche capisce la storia meglio di chi fa storia. Diritto ed economia sono materie tecniche, storia dovrebbe essere universale... per questo non la si può approcciare senza conoscere le materie tecniche.




Infatti se prendi 3/4 degli studenti di storia questi ti diranno che hanno scelto la loro facoltà perché odiano la matematica o il diritto. La Storia è la storia di tutto, ed in Italia la competenza scientifica tra gli storici è alquanto raccapricciante.
ettore669
00mercoledì 5 giugno 2013 17:36
Non direi. A me piace molto la storia, è una delle mie passioni.

Magari quando si parla con alcune persone di argomenti paricolari e mirati riguardo determinate cose ti guardano come per dire "ma-non-sei-normale-a-dire-queste-cose", semplicemente perchè loro non ci avevano mai pensato o perchè non è di loro interesse.

Con altre persone ho visto che posso parlare normalmente e dicutere.

E vi garantisco di non essere un secchione (cioè uno che studia troppo) in quanto io studio semplicemente bene gli argomenti, solo se serve studio tanto, ma non di norma.
Xostantinou
00mercoledì 5 giugno 2013 20:56
Re: Re: Re:
Legio XIII gemina, 04/06/2013 16:27:



Infatti se prendi 3/4 degli studenti di storia questi ti diranno che hanno scelto la loro facoltà perché odiano la matematica o il diritto. La Storia è la storia di tutto, ed in Italia la competenza scientifica tra gli storici è alquanto raccapricciante.




per quello escono pochi storici buoni...se guardi ad esempio gli storici provenienti dal mondo anglosassone contemporaneo, sono spesso personaggi dalla grande competenza politica o socioeconomica, e viceversa diversi politologi o economisti hanno ottime conoscenze storiche...purtroppo l'italica istruzione è quello che è...tanto per dirne una, se vuoi specializzarti da storico in ambito militare, la cosa migliore è frequentare accademie militari come West Point o Sandhurst, e non le facoltà universitarie...
LUCA SABATTI
00lunedì 17 giugno 2013 19:26
io amo la storia ma non faccio e mai farò l'università...perchè non mi interessa avere una carta che dice che sono un laureato in storia mi acculturo da solo .....
mattacchioneWeb
00martedì 18 giugno 2013 14:59
Re: Re:
Pius Augustus, 04/06/2013 16:01:



Io conosco gente che studia storia ma non ha mai studiato economia o diritto. Secondo me chi fa Scienze Politiche capisce la storia meglio di chi fa storia. Diritto ed economia sono materie tecniche, storia dovrebbe essere universale... per questo non la si può approcciare senza conoscere le materie tecniche.




Esattamente.....La storia è per definizione una scienza multidisciplinare e ripeto è una scienza, non è narrazione fine a sé stessa o pettegolezzo, per tornare anche a Tucidide, o studio di fatti estrapolati dal contesto, bisogna sempre calare nel periodo storico gli eventi di cui si parla e saper indicare in relazione agli stessi le maggiori tendenze e i maggiori sviluppi, a livello politico, culturale, artistico ecc...

Non puoi pensare di capire un evento, chessò la storia del mondo negli ultimi due secoli, e mi riferisco agli storici contemporanei (come si possa pensare di capire la crisi attuale anche senza sapere cosa è stata la storia del capitalismo dall'800 a oggi mi appare arduo), senza avere nessuna competenza di economia o di storia del pensiero economico (che è ciò che manca peraltro nella mia università, la (fu) facoltà di lettere di Bari).

Così non si può pensare di non avere conoscenza, anche minime, di sociologia, e su questo il mio corso è più confacente, o non aver fatto qualche esame di antropologia o anche di filosofia.

Poi ci sono le competenze strettamente tecniche, lo studio delle fonti (con l'acribia che si addice allo storico [SM=g8320] ), quindi la capacità di orientarsi in una biblioteca, in un archivio, il fatto di poter prendere in mano e capire come sono fatti dei diplomi, dei documenti notarili antichi, e quindi avere anche infarinature di diritto certamente, dei codici medievali, degli incunaboli o avere un approccio sciolto con le fonti letterarie (sapere per quel dato periodo storico quali fonti poter utilizzare e averne lette una parte), numismatiche, epigrafiche, questo per gli storici antichi....conoscere quindi il latino o il greco.

E poi qualche interesse archeologico è sempre utile...se non altro a livello metodologico. Bisogna poi conoscere la geografia!! Come si fa a studiare una tendenza, un processo storico (che sempre in quanto tale va valutato, si pensi a Braudel e alla storia evenementiel demolita da Bloch e Febvre), un fatto senza saperlo ricollegare e contestualizzare geograficamente! E di questi casi ce ne sono...E ricordatevi che la geografia influenza sempre le azioni degli uomini, questo è un dato innegabile, pur non sposando completamente io le tesi del determinismo spesso troppo meccanicistiche (quando non si dovrebbe mai trascurare letture sotto un profilo sempre culturale e quindi anche tecnologico).


ettore669
00venerdì 21 giugno 2013 22:45
La maggior parte della gente pensa che la storia sia una disciplina noiosa, soggettiva.

Invece come dici tu è una scienza e da tale deve essere considerata.
Xostantinou
00sabato 22 giugno 2013 10:11
in questo paese pare che il metodo scientifico sia ormai un lontano ricordo...basti pensare a tutta l'infinità di questioni (incluse quelle "etiche" o presunte tali) relative a vertenze legate ad ambiti tecnico-scientifici come l'ingegneria e la medicina...in italia la gente preferisce credere ad un cialtrone in piazza o su youtube che ad un medico o ad un ingegnere laureato...
GlaucopideSophia1
00domenica 23 giugno 2013 22:18
Beh è normale, molte persone (non solo studenti) considerano chi conosce gli argomenti storici (e più in generale umanistici) come delle "bestie strane", nel senso che non ne comprendono il motivo.
Ormai è di moda la superficialità e l'apparenza fine a se stessa, tutto ciò che è più approfondito viene visto con grande sospetto, imparare è faticoso e la gente non ne ha voglia , a loro bastano dei concetti sintetici e basilari , spesso anche sbagliati perchè basati su idee superate o perchè è più comodo pensarla così (ad esempio mi sono capitate ragazze le quali affermavano che le sigarette non provocavano tumori dicendo che gli studi erano tutti falsi per via di una qualche cospirazione, ipotesi che non si reggeva in piedi, semplicemente erano delle fumatrici e non volevano ammettere di essere delle masochiste, stessa cosa succede con la cultura, non vogliono ammettere di essere ignoranti, perchè altrimenti per orgoglio dovrebbero studiare, ma non c'hanno voglia, per cui attaccano tutti coloro che sanno, perchè in un mondo d'ignoranti loro possono emergere).
Legio XIII gemina
00domenica 23 giugno 2013 23:28
Fino ad ora abbiamo parlato dell'Italia, comunque, portando la mia personale esperienza, tutti i giovani stranieri ( europei ) con i quali ho parlato casualmente di storia ne sapevano poca, se non zero, nettamente peggio di noi. Del resto l'Italia è un paese classicista, si è ignoranti se non si conosce la storia ( anche se solo nozionisticamente ), mentre se non si conoscono i principi della dinamica si passa inosservati. All'estero mi sembra che si insegni solo la storia del proprio paese ( e bene il più delle volte solo a partire dall'età moderna ), lasciando perdere tutto il resto, almeno noi in Italia, con la scusa dei Romani, abbiamo degli orizzonti temporali e geografici più ampi. Per contro all'estero c'è più selezione nell'istruzione e dopo la scuola non ci si vergogna ad andare a lavorare, al contrario dell'Italia dove, se non sei laureato, sei comunque bollato dalla società come un fallito...

mattacchioneWeb, 18/06/2013 14:59:



Esattamente.....La storia è per definizione una scienza multidisciplinare e ripeto è una scienza, non è narrazione fine a sé stessa o pettegolezzo, per tornare anche a Tucidide, o studio di fatti estrapolati dal contesto, bisogna sempre calare nel periodo storico gli eventi di cui si parla e saper indicare in relazione agli stessi le maggiori tendenze e i maggiori sviluppi, a livello politico, culturale, artistico ecc...

Non puoi pensare di capire un evento, chessò la storia del mondo negli ultimi due secoli, e mi riferisco agli storici contemporanei (come si possa pensare di capire la crisi attuale anche senza sapere cosa è stata la storia del capitalismo dall'800 a oggi mi appare arduo), senza avere nessuna competenza di economia o di storia del pensiero economico (che è ciò che manca peraltro nella mia università, la (fu) facoltà di lettere di Bari).

Così non si può pensare di non avere conoscenza, anche minime, di sociologia, e su questo il mio corso è più confacente, o non aver fatto qualche esame di antropologia o anche di filosofia.

Poi ci sono le competenze strettamente tecniche, lo studio delle fonti (con l'acribia che si addice allo storico [SM=g8320] ), quindi la capacità di orientarsi in una biblioteca, in un archivio, il fatto di poter prendere in mano e capire come sono fatti dei diplomi, dei documenti notarili antichi, e quindi avere anche infarinature di diritto certamente, dei codici medievali, degli incunaboli o avere un approccio sciolto con le fonti letterarie (sapere per quel dato periodo storico quali fonti poter utilizzare e averne lette una parte), numismatiche, epigrafiche, questo per gli storici antichi....conoscere quindi il latino o il greco.

E poi qualche interesse archeologico è sempre utile...se non altro a livello metodologico. Bisogna poi conoscere la geografia!! Come si fa a studiare una tendenza, un processo storico (che sempre in quanto tale va valutato, si pensi a Braudel e alla storia evenementiel demolita da Bloch e Febvre), un fatto senza saperlo ricollegare e contestualizzare geograficamente! E di questi casi ce ne sono...E ricordatevi che la geografia influenza sempre le azioni degli uomini, questo è un dato innegabile, pur non sposando completamente io le tesi del determinismo spesso troppo meccanicistiche (quando non si dovrebbe mai trascurare letture sotto un profilo sempre culturale e quindi anche tecnologico).





Esemplare!
boboskus
00mercoledì 6 novembre 2013 11:04
bhè
ciao a tutti...personalmente giusto un pò di discussioni accese, niente di più.....

sono un convinto vichiano comunque, un filosofo GENIALE limitato dal contesto religioso un pelino opprimente..

LA STORIA E' LA SCIENZA DELLE SCIENZE.
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