Israele: rabbino sposa gay senza infrangere le regole

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admintdg3
00domenica 11 settembre 2011 18:12
Purchè i contraenti siano un gay e una lesbica
Sposarsi tra gay. Ma senza infrangere la tradizione ebraica. Ortodossa, per di più. Agli ebrei di Israele, dilaniati tra fede e amore terreno, una soluzione originale l’ha offerta il rabbino ortodosso Areleh Harel che, a dire il vero, tanto ortodosso non è.
Per aiutare un amico omosessuale a realizzare il sogno di diventare marito e padre senza scandalizzare la comunità dei credenti, si è inventato un matrimonio gay tutto particolare, che non infrange le regole dell’ebraismo. Harel ha, infatti, sposato l’amico a un’altra persona omosessuale. Non un altro uomo, però: una donna.
Così, un gay e una lesbica si sono uniti in matrimonio davanti a Dio, salvando la forma della tradizione.
Ma senza nascondere a se stessi, e all’altro la loro vera natura.
Il matrimonio tra gay diventa business


Matrimoni gay tra ortodossi.

Dopo il successo della prima volta, il rabbino Harel tuttavia non si è fermato. Ha continuato a risolvere le angosce e le frustrazioni dei suoi fedeli omosessuali impegnandosi a trovare per loro la persona giusta, ugualmente gay, ma desiderosa di mettere su una famiglia e fare dei bambini. Qualcuno, insomma, con cui non dover tradire sé stessi e la propria natura. Ma poter comunque proliferare.
AGENZIA MATRIMONIALE. Il numero dei matrimoni congegnati in tal modo, a partire dal 2005, sono diventati 13. Ma fino a poco tempo fa, esclusi i diretti interessati, nessuno sapeva della natura di queste unioni. La notizia si è diffusa quando il rabbino Harel, invitato a una tavola rotonda sui diritti degli omosessuali, ha svelato il segreto, rivendicandone i pregi.
A quel punto la voce è diventata di dominio pubblico. E le persone si sono messe a cercare il rabbino per chiedergli di trovare anche per loro una persona da sposare, sono diventate tantissime.
Tanto che Harel ha pensato bene di uscire pienamente allo scoperto, andando oltre le cose fatte in casa e salendo al livello di pubblicità più ampio possibile, quello di internet.
IL BUSINESS DELL’AMORE. Insieme con un fidato collaboratore, animatore di Kamoha, l’organizzazione omosessuale ortodossa di Israele, il rabbino sta progettando lo sbarco sul web.
Un sito permetterà agli omosessuali di mettersi in contatto, scegliere l’anima più gemella possibile tra un altro gay dell’altro sesso, e accordarsi per il matrimonio. E, come ogni agenzia matrimoniale che si rispetti, anche il portale del rabbino avrà un costo: 40 dollari per accedere al data base.
Se poi l’incontro avrà successo e i due convoleranno a nozze, allora pagheranno altri 400 dollari per il servizio.
I puristi sono contro, ma potrebbe essere il futuro

Non tutti sono felici e contenti della trovata, e non solo tra i fedeli. Molte associazioni gay israeliane considerano la soluzione repressiva e falsa: un sotterfugio per chi non ha il coraggio di compiere battaglie per conquistarsi il diritto di un vero matrimonio gay.
Di certo, è indubbio che lo stratagemma di Harel è stato tirato fuori dal cilindro in un momento molto delicato per l’ortodossia ebraica, con le organizzazioni gay di matrice religiosa sulle barricate per reclamare il diritto degli omosessuali a essere riconosciuti dalle istituzioni religiose.
Una rivendicazione di tolleranza che, nel caso fosse accolta, si riverbererebbe nell’intero mondo ortodosso ebraico, anche fuori da Israele, scuotendo decisamente le rigidità con la quale gli ortodossi hanno sempre trattato (come quasi tutte le religioni, del resto) il tema dell’omosessualità. L’esperimento di Harel potrebbe funzionare così come un mezzo per sedare le rivendicazioni e costruire un ponte con l’ortodossia. Ma non è detto che funzionerà.
Domenica, 21 Agosto 2011

www.lettera43.it/attualita/23803/il-rabbino-accoppia-gay.htm
Amalia 52
00domenica 11 settembre 2011 18:51

Un sito permetterà agli omosessuali di mettersi in contatto, scegliere l’anima più gemella possibile tra un altro gay dell’altro sesso, e accordarsi per il matrimonio. E, come ogni agenzia matrimoniale che si rispetti, anche il portale del rabbino avrà un costo: 40 dollari per accedere al data base.
Se poi l’incontro avrà successo e i due convoleranno a nozze, allora pagheranno altri 400 dollari per il servizio.



[IMG]http://i54.tinypic.com/wtdhjk.jpg[/IMG]
admintdg3
00domenica 11 settembre 2011 18:55
Comunque non capisco il senso: a che pro un uomo gay si sposa con una donna lesbica?
Amalia 52
00domenica 11 settembre 2011 18:57
Re:
admintdg3, 11.09.2011 18:55:

Comunque non capisco il senso: a che pro un uomo gay si sposa con una donna lesbica?


Per salvare la faccia e dare l'impressione alla comunità di essere una persona rispettabile.Poi ognuno fa la sua vita. [SM=g27988]

Luke.Leo
00domenica 11 settembre 2011 19:04
Re: Re:
Amalia 52, 11/09/2011 18.57:


Per salvare la faccia e dare l'impressione alla comunità di essere una persona rispettabile.Poi ognuno fa la sua vita. [SM=g27988]





Si alla fine potrebbe essere un matrimonio di copertura.
kirinu_94
00domenica 11 settembre 2011 19:51

Per salvare la faccia e dare l'impressione alla comunità di essere una persona rispettabile.Poi ognuno fa la sua vita. [SM=g27988]



Si alla fine potrebbe essere un matrimonio di copertura.



Premesso che non conosco il suddetto rabbino e le sue idee, e che non sono un esperto di ebraismo, ma dall'articolo è chiaro che comunque queste persone si sposano per creare una famiglia tradizionale con tanto di figli:

"Ha continuato a risolvere le angosce e le frustrazioni dei suoi fedeli omosessuali impegnandosi a trovare per loro la persona giusta, ugualmente gay, ma desiderosa di mettere su una famiglia e fare dei bambini. Qualcuno, insomma, con cui non dover tradire sé stessi e la propria natura. Ma poter comunque proliferare."

Quindi non è affatto vero che poi ognuno si fa la sua vita, assolutamente!
Se si tratta di ebrei ortodossi il marito non tradirà la moglie e la moglie non tradirà il marito. Saranno una famiglia come tantissime altre, solo che il proprio coniuge conosce il vero orientamento sessuale dell'altra persona e quindi non vivono con il peso di doverlo tenere nascosto...
Questo è quello che si evince, infatti, dal trafiletto che ho riportato! A questo punto mi chiedo pure io, però, quale sia il senso di tutto ciò, come admintdg3: non è uguale se una persona omosessuale si sposa con un'altra dell'altro sesso e rivela però, quale sia il proprio vero orientamento sessuale? E' vero che l'altro coniuge potrebbe non capire, ma in entrambi casi è comunque vincolato dal matrimonio...

Che poi, ci tengo a sottolineare un'altra cosa: si tratta di matrimoni religiosi e quindi perdono maggiormente il loro senso, dal mio punto di vista. Non perché quello civile valga di più di quello religioso, ma perché quello religioso lo si fa di fronte ad un (presunto) Dio!
Mentre quello civile viene contratto anche per semplice convenienza in alcuni casi... e in quel caso avrei capito maggiormente!
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