Aprica, quad in Val Belviso
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APRICA - Una volta erano solo le moto, cross e trial, a dare fastidio a turisti e villeggianti sulle montagne estive. Da qualche anno ci si sono messi anche i quad che scorazzano, spesso indisturbati, sui sentieri di montagna. Tanto che i sindaci della zona richiamano al rispetto.I mal di pancia fra i turisti serpeggiano ormai da giorni quando, in concomitanza con il clou della stagione turistica, moto e quad sono pressoché dovunque. Il caso eclatante in val Belviso dove il giorno di Ferragosto i quad hanno arrecato disturbo ai visitatori dell'area attrezzata e momenti di pericolo quando, a velocità sostenuta, attraversavano il torrente dove i bambini facevano il bagno.
E se nella zona incriminata dal passaggio dei quad in Val Belviso è consentito il transito dei mezzi, su altre strade non è permesso come a Pian Gembro e sulle strade agrosilvopastorali su cui vige il regolamento Vasp redatto dalle Comunità montane. «Il turista che viene in montagna non vuole di sicuro avere a che fare con rumore e polvere - commenta il sindaco di Aprica, Carla Cioccarelli -, ma ci sono strade sterrate dove il transito è consentito e non c'è molto da fare. Al contrario occorre attenzione per quelle dove sussiste il divieto; mi riferisco ai sentieri che portano in Magnolta o Palabione piuttosto che la nuova strada don Alinio Borinelli. In generale, siamo molto attenti nel concedere i permessi solo ai proprietari dei fondi o per particolari necessità, come il trasporto di disabili. Creare una strada come quella del Cumù, sopra la Panoramica, che vorremmo realizzare, significherebbe dare vita una via di divieto assoluto, aperta solo ai pedoni e ciclisti».
«Il problema - continua il sindaco - sono i controlli. I nostri vigili sono molto impegnati con la stagione estiva. Si potrebbe pensare ad un intervento delle Guardie ecologiche per monitorare meglio la situazione».
Gev che già sono impegnate in pian di Gembro dove, spesso, auto e moto non autorizzate transitano sulla strada dove si trova anche la casetta della Comunità montana di Tirano.
«Mi risulta che alcuni verbali siano stati fatti - dichiara il sindaco di Villa di Tirano, Giacomo Tognini -. È naturale che vicino alle case il passaggio dei mezzi dia fastidio, ma credo che sia l'abuso della velocità e di atteggiamenti da bullo che diano fastidio e creino pericolo. Se il turista cammina a piedi e gli arriva la polvere della sgommata della moto, è ovvio che si arrabbi. In tal senso quello che mi sento di fare è un richiamo ai maleducati, un invito al rispetto di tutti». Del resto, il problema si ripete da qualche anno e, da quanto emerge dalle spiegazioni dei sindaci, è arginabile ma non in tutte le zone.