LA TRE GIORNI BIELLESE/VALDOSTANA (2° GIORNO)

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orsoold
00martedì 8 giugno 2010 07:34
COURMAYEUR - PRE' DE PASCAL - VAL VENY - COURMAYEUR

Alla sera si decide di ritrovarci il mattino successivo alle 8. No! Meglio alle 9.
Io mi presento alle 9,40. [SM=g8080]

Così che la partenza da Courmayeur per Pré de Pascal Val Veny e, forse, Val Ferret, tra intralci vari (bar antipatico-negozietto antipatico-Courmayeur antipatico-io rompicoglioni) avviene alle ore 12.
Era una ciclopedalata, stante le difficoltà che presentava, da iniziare presto. Sob!
Giornata con meteo da favola! E così sarà per tutta la giornata! Estate! [SM=g8119]

Lei è un pelino tesa. Ha visto l'altimetria che gli ho presentato e letto i post di Emiliano ed ha paura di non farcela.
Inutile rassicurarla dicendogli che la salita e durissima, ma se l'anno scorso, sia pur sputando l'anima e brandelli di polmone, l'ho fatta pure io (fino a Pré de Pascal)...
Niente! Non mi crede! [SM=g8092]

Insieme fino al ponticello che attraversa il torrente Val Veny, poi...ognuno per la sua strada. Che in definitiva dovrebbe essere la stessa. Posso solo dirgli “-Ci troviamo a Pré de Pascal” e poi la vedo per qualche minuto danzare davanti a me leggera e leggiadra, per poi diventare sempre più piccola e scomparire alla mia vista. Mi chiedo: “Ma per tutti i santi in cielo! Ma lei non fa fatica?” [SM=g8077]

Pré de Pascal, e l'ultimo tratto della Val Veny, fanno parte delle salite giudicate da me “estreme” ma già i 3 km. fino a sopra la chiesetta di Notre Dame de Guerison sono da purgatorio pre inferno.
Io la prendo con il mio passo molto cauto, ben sapendo che dovrò centellinare le mie energie.

Tutto ok. Ma d'improvviso m'accorgo che non ho riempito la borraccia. Sono a secco! [SM=g8081]
Spero di trovare un fontanella prima del bivio per Prè de Pascal.
Niente. Alla chiesetta mi fermo. C'è una fontana sulla strada: non zampilla. Giro attorno alla chiesetta e ne trovo altre tre: non zampillano.
Suono il campanello della sacrestia sapendo già il risultato. In quella chiesetta si dice messa solo alla domenica e oggi è...venerdì.
Mi porto al vicino bar (chiuso, la stagione estiva non ha ancora avuto inizio). Gli giro attorno. Niente fontane. Quasi rassegnato, decido che fermerò qualche macchina chiedendo...acqua.
...Passasse una macchina, anche solo per sommessa.

Mi porto al bivio. Niente macchine. Ho le labbra secche e decido che manderò un sms alla Gise scrivendo che sono fermo. Mai mi sarei avventurato a salire con la disidratazione imminente.
Mi succhio qualche biavetta. La biavetta è una foglia di prato che già succhiavo da bambino nei prati di Cogne. Se non altro mi genera un po' di liquido in gola che poi sputo.

Poi il miracolo. Un camper si ferma nell'attiguo piazzale.
Mi avvicino. Sono una coppietta di tedeschi in vacanza che già hanno iniziato a sdoganare il carico.
Timidamente, ma se sei solo nel deserto, osi: “- Forse mi prenderete per pazzo, ma ho un tremendo bisogno d'acqua”. Non hanno capito nulla ma forse la parola “acqua” sì. La lei mi porge in maniera decisa una bottiglia d'acqua. Naturalmente gliela pagherei in maniera commisurata al mio estremo bisogno ma, capendoci un briciolo utilizzando il francese, si rifiuta. E mi sorridono ben lieti di avermi aiutato! Grazie!!!

Mi sono subito scolato quello che potevo e anche la borraccia era riempita.
Evviva!
Un italiano, quasi valdostano, in Val d'Aosta, a casa sua, miracolato e aiutato da stranieri. La svizzera Gise mi ritrova il portafoglio e due tedeschi mi assetano. Che figura di m....! Ottimo spot per il turista che viene da noi!


A questo punto inizio la scalata al PdP. Ma tra ricerche di fontana e arrivo dei tedeschini avrò perso almeno 45 minuti. Senza contare che il mio pedalare già mi avrà fatto perdere mezz'ora rispetto Gise.
Arrancando, sbuffando e fermandomi sovente arrivo a quota 1700 circa (oltre il Rifugio Mont Blanc) ma è tardi. Mi raggiunge l'sms di Gise che mi scrive che ha raggiunto Courba Dzeleuna (1 km. oltre P.D.P a quota 2048) e che a piedi, per via della neve e del fango, sta rientrando.
Proseguo ancora un po' e sosto al curvone che immette nel drittone verso PdP. E lei arriva.
Ergo: Non ho finito la semitappa e sono da considerare ignominiosamente di nuovo: Ritirato!
Non importa! La Gise è mia ospite e quel che conta è che la semitappa abbia potuto completarla lei.

Emiliano,
Fino a dove sono arrivato la strada era in brutte condizioni come hai descritto tu. Ma non me la aspettavo così...obbrobriosa. La puliranno per la stagione estiva o...le prossime pioggie.
Gise saprà poi eventualmente descrivere il tratto PdP-Courba Dzeleuna.

Qualche foto e si scende a valle. Salutare e gratificante sosta al bar del rifugio Mont Blanc, poi si prosegue in Val Veny fino al lago Combal (1972 mt. slm) al confine con la Francia.
Stavolta il teso sono io: Ho sempre sofferto, il tratto che, dopo la sbarra, porta allo scollinamento. E mai l'ho fatto dopo lo stronca gambe che da Courmayeur porta sino a PdP (sia pure ridotto come oggi), e dopo una giornata in sella come quella di ieri.
Qualche km. in leggera pendenza e poi, appena la pendenza si accentua...lei se ne va.

Dobbiamo anche rientrare prestino perchè ho deciso che si cenerà a Cogne (non proprio vicino) al ristorante dei miei nipoti che mi hanno ricordato che alle 21 la cucina chiude...anche per lo zio.
Io incomincio già ad accorgemi che per arrivare alla Visaille vado...in riserva. Ed il bello ha ancora da venire.

La fatidica sbarra. Vado più piano che posso. Sotto i 3,6 km/h c'è lo stallo pure per un abituè come me. Però vado. Pianissimo ma vado. Mi fermo a circa 1750 di quota e decido di ritornare al mio modo di andare. Biscotti, bevuta, ancora biscotti e bevuta. Dovrei vergognarmi, e se per questo pensate che io non sia degno di voi e vada espulso dal forum...espelletemi!
Mi fumo con sussiego una sigaretta, anzi due. Scendo nel torrente per scattare qualche foto. Rompo i coglioni ad una coppia che passeggia e sto (quasi) bene.

Riparto e arriva...l'sms. “Sto rientrando dal Lago Combal”
Io proseguo per avvicinarmi almeno ad una quota decente. Anche qui mi mancava solo un drittone e ce l'avrei fatta. Ne consegue: terzo ignobile e mortificante ritiro.

Nel frattempo mi ero parecchio intristito pensando che dovevamo correre per raggiungere Cogne, che forse Gise era un po delusa e a questo avevo contribuito io. (quando io scrivo che vado quasi ovunque ma pianissimo, nessuno percepisce i numeri del mio pianissimo e si pensa che io esageri, sino a quando non verificano, sul campo, e a loro spese, cosa significa avermi come compagno di (s)ventura)

Questa tristezza si è volatilizzata all'arrivo di Gise.
Il suo viso parlava. Mi sembrava eterea, camminava sospesa dal suolo. Fulminata sulla via di Damasco. La sua felicità mi è parsa incontrollabile (tant'è che ha abbracciato un plantigrado rabberciato e agonizzante come me).
Era estasiata dal Lago Combal. [SM=g8081] [SM=g8119]
Beh! Ero felice anch'io. Felice che anche il finale di questa giornata gli avesse regalato emozioni!

Discesa tranquilla verso Courmayeur. Qualche fermata per fotografare (il pomeriggio avanzato regala contrasti di luce ideali)
Oltretutto, per lei, certe vette avevano il pregio di ricordale ascensioni memorabili, ardite e condivise con amicizie saldissime. Ogni sperone, ogni cresta, erano sicuramente motivo di commozione.
Bellissima la Gisellina!

Si va a Cogne, cena. Rimpinzati come due polli (finalmente Gise mangia in modo umano: antipastino, risotto e polenta concia innaffiati da un buon vino valdostano)
Offre il ristorante dei miei nipotini (per me sono sempre due bimbi anche se hanno superato gli anta). Mai che riesca a pagar loro uno straccio di miniconto. S'incacchiano pure!
Le ore passano. Si rientra ad Ivrea e sono nuovamente passate le una!

Domani è un altro giorno...si vedrà!

Quì le foto abbondano e mi è stato difficile scegliere.
D'altronte se non fai foto in una giornata blu.
Gise penserà ad integrare con altro materiale e con gli scatti dei posti dove io...non sono arrivato [SM=g8119]


Il massiccio del Bianco da Courmayeur



Sempre da Courmayeur: Il Dente del Gigante



Il ghiacciaio della Brenva



Scorcio del Ghiacciao della Brenva



Salendo a Pré de Pascal



Quì ce l'hai proprio in faccia



Salendo a Pré de Pascal



Scendendo da Pré de Pascal



Risalendo la Val Veny - Dente del Gigante e Monte Bianco



Risalendo la Val Veny - Il torrente...Val Veny



L'estasi e la gioia immensa di Gise al ritorno dal Lago Combal
Non ho atteso la liberatoria per questa foto. Prevedo...querela.



Ritorno a Courmayeur - Dalla Visaille
CaSe63
00martedì 8 giugno 2010 09:11
Che foto meravigliose! [SM=g8080] [SM=g8080]
-Emiliano-
00martedì 8 giugno 2010 14:37
Grandi!
orsoold, 08/06/2010 7.34:

Questa tristezza si è volatilizzata all'arrivo di Gise.
Il suo viso parlava. Mi sembrava eterea, camminava sospesa dal suolo. Fulminata sulla via di Damasco. La sua felicità mi è parsa incontrollabile (tant'è che ha abbracciato un plantigrado rabberciato e agonizzante come me).
Era estasiata dal Lago Combal.

E come non darle torto?
Se l'anno scorso ne ho fatte (quasi) di tutti i colori, lungo le Alpi (spingendomi addirittura sopra i tremilametri!), ma considero questa uscita (Prè de Pascal + Courba + Combal) "da podio" nei miei ricordi, un motivo ci sarà!
[SM=g8216]
Un'amante della montagna come gise-go non poteva che apprezzare (e sono doppiamente contento a sapere di non essere l'unico)!

Sono doppiamente felice anche per il meteo favoloso che avete incrociato ed ora aspetto con ansia foto e resoconto della nostra alpinista! (Mi raccomando: abbonda con le foto; voglio Courba, Combal, laghi, ghiacciai, vette... voglio tutto quello che non ho visto il 2 giugno...)

Emiliano


PS: complimenti ad orsoold per questo "vertiginoso" scatto:



Credo che renda veramente l'idea di come sia la salita a Prè de Pascal.
Vedo23
00martedì 8 giugno 2010 16:10
Che posti stupendi!!

E che coraggio Orso... Dal tuo racconto si possono cogliere tutte le emozioni, tutta la paura, tutta l'appassionata ostinazione con cui vivi quella straordinaria invenzione che è la bicicletta! [SM=g8080]
gise-go.
00mercoledì 9 giugno 2010 14:32
2° memorabile giorno:
L'ORSO arriva in ritardo, in macchina si procede ad una velocità poco consona ad un autostrada, si viaggia un pò sulla corsia di emergenza e un pò sulla corsia "giusta" fra gli strombazzamenti degli automobilisti che seguono. L'ORSO guida benissimo solo che... non tace un secondo, si distrae e ...si dimentica che sta guidando [SM=g8071] . I preparativi a Courmayeur si dilungano e si dilungano: in 5 minuti io ero pronta (ero un pò nervosetta per quel che mi aspettava - colpa tua Emiliano!!!) Dopo 45 min anche ORSO è pronto, peccato mancava un cameraman a riprendere, ma anche registrare, i suoi preparativi: avrà aperto tutte le portiere a disposizione della sua Polo almeno una ventina di volte, frugava all'interno come un cane-antidroga, prendeva delle cose, che metteva sul muretto e che poi sparivano...bohh non sono riuscita a seguire tutte le sue operazioni.
Finalmente pronti ...ma NOOOO, i piedini di ORSO calzano ancora i sandali!!!!!!!!!!!!!! [SM=g8161] [SM=g8161]
Ma poi si parte, leggera discesa e poi la strada sale e come sale. ORSO dice, tu vai...e io vado, ma al bivio per PdP visto che ci sono 10 ml di pianura mi fermo, vorrei attenderlo, ma continuavo a guardare quella stradina e mi dicevo "già è ostica fin qui chissà dopo" così che la curiosità, ma più i miei dubbi, hanno avuto la meglio e via sono ripartita. Man mano che salivo, mi sentivo un pò verme a non attendere il "mio compagno di sventura" ma mettere piede a terra su quelle pendenze per me sarebbe stato non più ripartire. Quei drittoni con il fondo stradale pessimo, con quelle griglie che se "cannavi" il loro attraversamento ti ritrovavi con la bici parcheggiata, mi hanno fatto vedere i sorci verdi, neanche una pedalata fuori sella ho tentato, fino qui a Prè de Pascal



Qui mi son fermata, ero indecisa se salire o meno, già si vedeva il punto dove la neve sbarrava la strada, poi mi son detta, dai va almeno fino li. Difatti, lasciati scendere 2 escursionisti riparto, ma dove la strada, se così la si può chiamare, si impenna rimango impantanata nel fango. Lascio la bici appoggiata ad un albero, attraverso il nevaio e salgo a Courba Dzeleuna




L'Aiguille Noir de Peuterey



Il Col de la Seigne e l'Aiguille des Glaciers


Scendo, all'arrivo di Orso voglio farmi trovare a Prè de Pascal, devo farmi perdonare di averlo abbandonato a se stesso. Nel frattempo mi comunica il suo "ritiro". Cammino veloce per non farlo attendere; son quasi contenta che si sia fermato, una salita del genere è sofferenza.. Orso però prosegue, arriverà appena poco sotto PdP.
Che rabbia ho preso, ma non potevo ritardare di 10 minuti?? Son sempre la solita "carro armato". Sighhh


Courba Dzeleuna - il panorama circostante mi è più che piaciuto e la salita, nonostante la sua cattiveria, pure, ma...il sito è troppo deturpato dall'uomo; in qualsiasi comprensorio sciistico non appena la neve si scioglie quel che resta per tutta l'estate non è altro è una ferita aperta, sconcertante da guardare.

LAGO COMBAL - tardo pomeriggio, gli unici rumori il sibilo del vento e il rumoreggiare del fiume, la luce acceccante della neve in contrasto con le rocce - qui in questo angolo ho saputo cogliere l'attimo fuggente





Le ardite guglie di Peuterey, roccia sanissima che invita a salire, appiglio dopo appiglio....



La giornata volge al termine, ognuno con la propria gioia vissuta diversamente, ci avviamo verso Courmayeur e poi Cogne per la meritata cena.




L'ho fatta lunga stavolta, non so, egoisticamente credo più per me che per voi, ma è stata una giornata da incorniciare, indimenticabile.
Ciao
-Emiliano-
00mercoledì 9 giugno 2010 18:36
Grazie gise-go!
gise-go., 09/06/2010 14.32:

2° memorabile giorno:

Grazie per le splendide immagini (che ricordi!...). [SM=g8216]
Grazie veramente di cuore! [SM=g8216]

L'alta Val Veny è uno spettacolo: Courba Dzeleuna (seppur leggermente deturpata dall'uomo - dai: concedimi il "leggermente": dopotutto per 270° il panorama è mozzafiato!...), Prè de Pascal (salita che come poche altre accomuna pendenze a due cifre, difficoltà tecniche e panorami mozzafiato) e Lac de Combal (un vero Paradiso in Terra, a torto - e per fortuna! - sconosciuto al "grande pubblico") sono tra i posti che maggiormente mi rimarranno impressi nella memoria quando (alla veneranda età di orsoold [SM=g8119] ) racconterò le mie avventure ciclistiche ai nipotini... [SM=g8127]

Sapere di avere in parte contribuito a fartela scoprire ciclisticamente, mi rende orgoglioso! [SM=g8127]

Grazie ancora,
Emiliano
gise-go.
00giovedì 10 giugno 2010 15:06
Re:

(salita che come poche altre accomuna pendenze a due cifre, difficoltà tecniche e panorami mozzafiato) e Lac de Combal (un vero Paradiso in Terra, a torto - e per fortuna! - sconosciuto al "grande pubblico") sono tra i posti che maggiormente mi rimarranno impressi nella memoria

Courba Dzeleuna, rispetto alle altre "estreme" che ho salito ha una marcia in più, c'è qualcosa che la differenzia da tutte le altre....
mentre il Lago Combal...è quando si arriva che è diverso.
Grazie a voi per avermici spedito su.






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