Personalmente conosco solo 2 ragazze che si sono laureate, i perfetto "orario" con gli esami, in facoltà toste (non oso pensare al vespaio che si solleverà per quest'aggettivo
), e giocano ad un livello abbastanza impegnativo.
Una laureata in Medicina, che ha giocato in B1 e un paio di stagioni in A2, ed ora, a 25 anni ha deciso di scendere in B2.
Un mezzo genio, e con una tradizione di famiglia nel campo medico, aspetto che senz'altro le sarà stato di aiuto.
E poi un'ingegnera che ha giocato (e gioca tutt'ora) tra B1 e B2 ma sempre abbastanza vicino a casa,
Una ragazza che ha un'etica dell'impegno nello studio e nel lavoro che al confronto il sergente istruttore di "Full metal jacket" è un hippie rammolito dedito all'ozio condito di alcool e droghe
.
Un episodio che mi ha colpito:
la mia amica Mantegazza mi ha raccontato di un colloquio che ha avuto durante un torneo di beach quest'estate con una buona giocatrice appena trentenne, reduce da varie stagioni consecutive da titolare in A2.
Le diceva:
"Quest'anno ero indecisa se continuare o no.
Poi ho avuto una buona offerta da una squadra di A2.
Alla fine però la squadra ha chiuso e sono rimasta a spasso.
L'ho interpretato come un segno del destino: finalmente posso cercarmi un lavoro e
dare un senso alla mia vita ."