A colpo d'occhio direi che si tratta semplicemente di una formula d'offerta, che non ha alcunchè di malevolo, anzi.
E' un'offerta di cibo per "donare vita" al suo destinatario.
Come forse saprai, secondo gli antichi Egizi occorreva provvedere al ka (essenza) del defunto, affinchè al suo possessore fosse garantita la continuità della vita nell'Aldilà. Provvedere al defunto significava non fargli mancare mai cibo con cui alimentarsi e per ovviare al problema della deperibilità e della continuità, gli artisti introdussero formule d'offerta nei rilievi, come quella che riporti qui sopra. Una volta pronunciate, grazie al potere della parola, si concretizzavano e fornivano al defunto il necessario sostentamento. Stesso discorso al cospetto di divinità.
Nel caso specifico, visto che ti trovavi nel Tempio e non nella necropoli, direi si tratti di offerte alla divinità.
Libera, dunque, la tua mente da ogni timore e abbandona qualsiasi sentimento negativo (quelli sì che sono malevoli, molto più di qualsiasi sedicente "maledizione"). Probabilmente di tutto ciò che ti è accaduto sono molto più responsabili i tuoi pensieri "scuri" e la soggezione alimentata in quest'ultimo anno, piuttosto che le vestigia di un culto ormai (ahimé) tramontato.
Dovesse mai ricapitarti un episodio del genere, ricorda innanzi tutto che il più delle volte le guardie e i custodi non hanno nemmeno una vaga idea del significato celato nei rilievi che li circondano. Hanno solo imparato qualche moina scenografica per beneficiare del
baksheesh.
In questo caso, tuttavia, forse una vaga idea ce l'avevano. Va loro riconosciuto il merito di averti fatto onorare un'offerta a una qualche divinità, ma soprattutto ... (e questo gli fa molto meno onore) alle loro tasche!