Concordo in gran parte con Bert.
Io di Freghieri ho dei bei ricordi sin da quando lo leggevo sulle pagine dell'Eura. Di questo lavoro non mi hanno convinto alcuni primi piani di Tex e Carson e la copertina, che non è certo da urlo, ma i disegni sono l'unica cosa che mi ha tenuta avvinta alla lettura fino alla conclusione.
Ho letto il Texone in due momenti diversi e le prime 70 pagine circa mi avevano fatto ben sperare per il prosieguo. Quando ho letto il resto, mi sono resa conto di trovarmi di fronte ad una storia che sembrava più di Faraci che di Manfredi e pure un po' di Nizzi, perlomeno per alcune scene allungate e per la composizione di alcune tavole (anche con strisce "doppie"), che più che allo volontà di dare spazio all'estro di Freghieri mi hanno fatto pensare alla necessità di allungare il brodo. Una storia noiosa, senza guizzi, anche nella caratterizzazione dei personaggi di contorno o pseudo principali come il personaggio femminile, un incrocio tra una cantante da saloon e la classica donzella in pericolo, per di più imbranata e smorfiosetta (e alla quale è venuta la febbre, alla fine, per essere andata in giro sempre troppo scollata e dormire nuda😉). Più Faraci che Manfredi per diversi motivi.
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Difatti, tutto sommato, si tratta del racconto di un inseguimento che vede impegnati diversi attori (i due pards, i cacciatori di taglie con il cercatore di piste indiano, i banditi, i "due fuggitivi" in fuga d'amore e per salvarsi la pelle) e nel quale sono state inserite alcune figure, situazioni e tematiche tipiche del vecchio West: tradimento, vendetta, la rapina al treno, il macchinista e il capostazione, la siccità e l'attesa della pioggia, il temporale e l'attraversamento del guado, il carrozzone di Doc Spaulding (che un po' mi ha fatto pensare a un incrocio tra Mefisto e Yama degli inizi), l'emporio, i bifolchi del villaggio, la sartina del West, i banditi che si fanno fuori tra loro e così via.
Tex e Carson? Boh... Li ho trovati in parte nella scena di pag. 25-30, poi mi sono sembrati anonimi. Inoltre, a parte Tex che va in giro a mostrare una fotografia e che scatena brutti ricordi, trovo assolutamente fuori luogo che Tex e Carson si rechino da Kane - il pezzo grosso di Wichita Falls, quello che ha "la città in pugno", un tizio che generalmente finirebbe con la mascella fratturata e che invece alla fine Tex definisce "un tipo a posto" - per chiedergli di "scovare i disturbatori" mentre loro due si godono la cena o la colazione a base di uova strapazzate "di galline francesi".😐
Una nota positiva riguarda il finale, se consideriamo come la situazione è stata gestita in altre storie: alla fine il bottino viene restituito e non è con quello che "i ragazzi potranno rifarsi una vita", bensì con i soldi delle taglie. D'altronde, come sarebbe finita per il "bravo ragazzo" Billy s'era capito fin dall'inizio.
Storia quindi complessivamente dimenticabile. Tutto considerato, mi spiacerebbe però se questa fosse la storia con cui Manfredi chiude la sua collaborazione su Tex.