Il nome
Mary e, sullo sfondo, la sua forma ebraica.
Maria è la forma latina del greco Μαρία (María), a sua volta mutuato dall'ebraico מִרְיָם (Miryam)[2][7] - tale nome è passato in greco anche come Μαριαμ (Mariam), dove le due forme erano interscambiabili[1], giungendo poi in italiano come Miriam.
Sono numerose le ipotesi riguardanti la sua etimologia e il suo significato.
La teoria più accreditata propone un'origine egizia, basata su mry o mr (rispettivamente "amata" e "amore")[1][8].
Tale teoria è supportata anche dal fatto che l'unico personaggio che porta questo nome, nell'Antico Testamento, è la sorella di Mosè Miriam, nata proprio in Egitto[8].
Una teoria sviluppata all'inizio del XX secolo accosta al termine egizio il nome di Yam (un dio del Levante, correlabile a YHWH), dando il significato di "amata da YHWH" o "che ama YHWH"[8].
Sono però numerose e propugnate da diversi studiosi altre teorie che vedono Miryam come un nome originatosi direttamente all'interno della lingua ebraica[8]. Wilhelm Gesenius fu il primo a considerarlo un composto di meri e am ("la loro ribellione"); egli stesso abbandonò tale teoria, che venne però ripresa da alcuni suoi studenti[8]. È stata proposta anche la derivazione dal solo termine meri, quindi "ribellione"[1][7][8][9].
Degna di nota, sebbene probabilmente errata, è l'interpretazione che darebbe a Maria il significato di "mare amaro", come composto di mar ("amaro") e yam ("mare")[8]. Tale teoria venne riportata in un'opera di san Girolamo tratta dall'Onomastica di Origene e Filone, che era però in pessime condizioni quando Girolamo la riscrisse; inoltre, dato che in ebraico l'aggettivo segue il sostantivo a cui è riferito, un composto di tali termini avrebbe dovuto essere yam mar, non mar yam[8]. È riportata di frequente una leggera variazione sul tema, "mare di amarezza"[1][9], nonché derivazioni simili basate su un solo termine, come "amareggiata", "addolorata" o "grande dolore" (da marar o marah) o "amarezza" (da merum, a sua volta sempre da marar, derivazione però grammaticalmente errata)[8]; va notato che è da queste radici che deriva il prenome Mara.
Altre interpretazioni, sempre basate su termini ebraici, sono "guarita"[8] (etimologia incerta), "grassa" o "ben nutrita" (da mara)[8], "signora" o "principessa" (da mari)[8][10], "forte" o "che governa" (da marah)[8], "desiderata per figlia" (etimologia incerta)[1][9], "mirra" (da mor, anche se non è chiaro come tale termine possa essere identificato in Miryam)[8], "mirra del mare" (da mor e yam)[8], "signora del mare" (da mari e yam)[8][9] e goccia del mare (da mar e yam)[8].
Quest'ultima venne riportata anche da san Girolamo e si ritrova anche in una manoscritto di Bamberga di fine del XIX secolo come stilla maris: come testimoniato da diversi studiosi (Varrone,Quintiliano, Aulo Gellio), quando i trascrittori latini scambiarono molte i con e, l'espressione divenne stella maris, "stella del mare", che resta una delle interpretazioni più diffuse del nome[8] ed è tuttora uno dei titoli della Madonna.
Uso e diffusione [modifica]
"Maria" è la forma base del nome in diverse lingue europee oltre all'italiano, ma è usata anche come forma alternativa alla principale da molte altre, come l'inglese[2]. La sua straordinaria diffusione è dovuta al fatto di essere stato portato da Maria, madre di Gesù[1], sebbene si siano verificati casi, in determinati tempi e culture, dove il nome veniva considerato troppo sacro per poter entrare nell'uso comune[1] (in maniera simile a quanto avviene per il nome Gesù in Italia).
In Italia è registrato come il nome femminile più diffuso nel XX secolo[11] e si stima che, comprendendo anche le sue varianti, durante questo periodo denominasse circa il 12% della popolazione[3]. In Inghilterra, dove è usato sin dal XII secolo, è sempre stato tra i più comuni fin dal XVI[1].
In italiano e spagnolo è frequente l'uso di Maria in abbinata ad altri nomi femminili, soprattutto con quelli che a loro volta richiamano la venerazione per la Madonna (es. Maria Annunziata, Maria Consuelo); in Italia, Polonia e Germania
Maria viene inoltre usato come secondo nome maschile, sempre per ragioni tradizionali e devozionali[2] (es. Antonio Maria); questo uso, in Italia, è uno delle poche eccezioni previste dal D.P.R. n. 396 del 2000 riguardo l'attribuzione dei nomi ai neonati, che di norma proibisce l'assegnazione di un nome maschile ad un bambino di sesso femminile, e viceversa[12].
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