Re: Re:
Carlo Maria, 07/11/2019 18.52:
Chiedo venia, Vinnie e tutti quanti, ma non riesco a seguirvi e mi serve esser guidato. Qui non c'entra la mia idiosincrasia con gli spoiler: mancandomi il link di base, non sapevo a cosa ti riferissi. Ho visto solo una parte dell'intervista, quella iniziale (che effetto, vedo Villa per la prima volta e Boselli dopo vent'anni... com'è invecchiato) e forse dovrei vederla tutta per comprendere per quale motivo sia imbarazzante la promozione di quest'albo, perché nel monologo di Villa non trovo nulla di brutto...
Ti faccio il riassunto.
La storia inizia nel 2002 (sic!) terminata la Mefistolata. Era destinata al mensile. La gestazione va a rilento per "colpa" di Villa e arriva il 2007 ed esplode la Collezione Storica a Colori e al povero Claudio vengono chiesti gli straordinari per le copertine.
Si ferma tutto. Come incentivo gli viene proposto di traghettare il lavoro sul formato Texone, ma cambia nulla.
Ad un certo punto tutti iniziano a pensare che non si vedrà mai e Borden a scrivere parole sui forum non molto generose verso lo stimato collega.
Villa, devo dire, tiene un contegno esemplare e i micro-sassolini nelle scarpe se li toglie con finezza. Spiega che non è vero. Che non è uno scansafatiche. Infatti per ogni cover del mensile fa tre diversi disegni, che realizza quasi tutte le copertini degli speciali, che fa le cartoline per il Brasile.
Comunque sia, la pressione delle suddette copertine cala e lui, quando ormai non ci credeva nessuno, riprende il lavoro e lo termina in un batter d'occhio.
Fin qui, a parte il lungo travaglio di 17 anni, tutto relativamente bene.
Sennonché la SBE decide di approfittarsi della situazione - e dei lettori - e propone in anteprima questo lavoro a Lucca. In tre formati diversi. La tempistica data dalla casa editrice è questa. Il primo nel box assieme ad altre cianfusaglie, dimensioni bonellide classico con più pagine, però spezzato in due con doppia cover. Qualche giorno dopo un'altra versione, più grande del Texone, con copertina in pelle e non so quali altre chiccherie al modico prezzo di oltre 60 €. Infine formato Texone edizione limitata firmata personalmente da Villa e non so che altro.
Tutto questo bailamme per un opera di cui, per ora, non sappiamo nulla e la cui unica particolarità è il tempo di realizzazione. Quindi, a parte i disegni verso cui non nutro nessun dubbio, potrebbe trattarsi anche di un'emerita schifezza. Il precedente della Mefistolata insegna.
Bene. Anche fino a questo punto le mie riserve sono ancora tutto sommato limitate.
Purtroppo poi si viene a sapere che la versione standard, per i morti di fame che danno lavoro da anni a via Buonarroti, uscirà solo a febbraio. Quasi quattro mesi dopo.
Forse solo a me sembra molto più grave di una caduta di stile. Vuol dire non rendersi conto che per un facile e pronto guadagno, rifilano un "ceffone" a quel che resta della stermiata platea di acquirenti.
Vuol dire scegliere i nerd. Gente che compra Tex non perché gli piace, ma solo perché vuole vederlo spu**anare. Più viene affossato meglio è. Potrebbe anche andar bene per l'azienda, se non fosse che i nerd non sono come i lettori storici. Non hanno nessun tipo di fedeltà. Domani quindi magari si stufano del gioco e ti piantano.
E l'unico modo per attirare l'attenzione è spararla sempre più grossa. Solo che dopo un po' ci si assuefa anche di questo.
Certo è più semplice fare queste scelte che scrivere storie degne del più famoso fumetto italiano. Quello si che costa fatica...