Tutti in bus o tutti in macchina (o tutti a piedi)?

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cliobini
00giovedì 6 settembre 2007 11:52

Provate ad immaginare se, domani, tutti coloro che utilizzano il mezzo privato lo lasciassero in garage e salissero sul bus, sul treno o sulla metro. Impensabile.

Si potrebbe pensare anche all'ipotesi opposta: cosa succederebbe se tutti quelli che prendono ora l'autobus, domani volessero prendere la propria auto (ovviamente quelli che ce l'hanno)?


da Sestri a Marassi con un solo mezzo di trasporto

E chi l'ha detto che deve essere solo un mezzo di trasporto?
dreamer79ge
00giovedì 6 settembre 2007 11:58

E chi l'ha detto che deve essere solo un mezzo di trasporto?



Perchè più mezzi di trasporto cambi, più perdi tempo..
metrosur
00giovedì 6 settembre 2007 12:05

Re:
dreamer79ge, 06/09/2007 10.54:
...
Bisogna saper offrire qualcosa in cambio per potergli far lasciare l'auto a casa...sono le autorità che devono avere la volontà di cambiare le cose..



Problema focalizzato, brava dreamer.
Provate ad immaginare se, domani, tutti coloro che utilizzano il mezzo privato lo lasciassero in garage e salissero sul bus, sul treno o sulla metro. Impensabile.
La 'transumanza' non può che avvenire in modo graduale, di pari passo con l'aumento dei servizi di trasporto pubblico e la loro conseguente capillarizzazione.
Qui si rischia invece seriamente di veder passare generazioni di scooteristi prima che u sciou Baciccia riesca ad andare da Sestri a Marassi con un solo mezzo di trasporto.




No, non credo che le cose graduali possano funzionare, specialmente in Italia, specialmente a Genova. Come diceva la Cri è la classe politica che deve decidere di aumentare l'efficienza del tpl, bene abbiamo sotto gli occhi la politica dei passi graduali, la metro non serve a gran parte della città e anche chi potrebbe prenderla non lo fa (io uso la fermata di Sarzano che è sempre, ore di punta comprese, vuota!). Servono un numero ragionevole di anni in cui si prepara un SISTEMA di trasporti con metro, bus, filobus, tram, treni urbani, battelli, funicolari, ascensori, bus a chiamata, car sharing, taxi che sia INTEGRATO, che sia comodo (aria condizionata, confort di viaggio, informazione a bordo e a terra) e frequente. Si realizza e poi si inizia il 1 gennaio del 2012 (per esempio) con la fase 1 in cui tutto il centro e le direttrici principali sono attive, poi in altre 2 -3 fasi si estende a tutta la città e provincia. Da quel giorno si chiude il centro città (che secondo me dovrebbe andare dalla Foce a Sampierdarena compresa e da Staglieno e Rivarolo nelle valli), niente auto e moto pubbliche, tutte in parcheggi d'interscambio in periferia collegati bene con il sistema di tpl, abbonamento per un anno a tariffa dimezzata per agevolare la cittadinanza e così COSTRINGI da un giorno all'altro la cittadinanza a usare i mezzi pubblici MA DAI un sistema che funziona. Non sto parlando di fantascienza (per l'Italia forse sì), in molte città del mondo lo hanno fatto e nemmeno solo al nord, in Portogallo a Porto il giorno che hanno aperto le linee di metrotranvia la città ha iniziato una nuova era, moderna, ecologica e i cittadini ne sono entusiasti.
dreamer79ge
00giovedì 6 settembre 2007 12:09
Sarebbe ottimo!! Il problema di Genova però è che manca totalmente la capacità di crearlo questo sistema integrato che come dici tu sia comodo e frequente.
Stiamo dicendo sostanzialemete la stessa cosa, che avvenga in modo graduale o "forzato" da un giorno all'altro, se prima non si arriva a questo è inutile sperare che si risolva il caos di adesso e la gente inizi di sua iniziativa a non usare più auto e scooter..
metrosur
00giovedì 6 settembre 2007 12:11
Cliobini forse potrà essere più preciso di me ma a Genova circa il 50% degli abitanti usa il trasporto pubblico, la percentuale più alta d'Italia. Abbiamo anche il numero di auto più basso in proporzione agli abitanti insieme a Venezia (per ovvi motivi!). pensate cosa sarebbe Genova se avesse la stessa percentuale d'uso dei mezzi pubblici di Milano, mi sembra il 20%... (mai viste le tangenziali e le circonvallazioni di Milano?)
Siamo già a buon punto ma se fossimo una città normale (in pianura e rotonda) sarebbe un mezzo paradiso ma invece siamo schiacciati tra mare emonti e abbiamo i vicoli invece dei viali...
xoth
00giovedì 6 settembre 2007 12:31
Io credo che qui ci sia un fenomeno "cane che si morde la coda":

- si e' fatto il piano Wincker (o come si scrive) per tenere fuori le auto dal centro
- si e' messa l'area Blu e ad ondate si usa la tolleranza zero verso le due ruote parcheggiate per scoraggiare e rendere piu' costoso il viaggio x chi ancora usava il mezzo privato

ma invece di concludere l'operazione potenziando (frequenza, confort, copertura oraria) il mezzo pubblico per accogliere gli eventuali "profughi" del mezzo privato, si sono ridotte le corse, taglaite le linee e aumentato del 20% il biglietto.

Se oggi l'auto/moto e' "comoda" 10 e il bus/treno 9, e' inutile svantaggiare l'auto/moto portandola a 8, per poi portare subito dopo il bus/treno a 7, l'unico effetto che si ottiene e' quello di dare alla cittadinanza l'impressione che la si voglia spremere qualsiasi mezzo scelga, da un alto con i parcheggi a pagamento (e il futuro ingresso a pagamento nel centro), dall'altro con l'aumento del bus.

Poi sinceramente continuo a non capire xche' io abitante della periferia, che rispetto a chi abita in centro sono gia' enormemente svantaggiato dal fatto di dovermi fare i miei 30/60/120 min sprecati di viaggio al giorno (oltre al costo di questo) per raggiungere punti di attrazione (universita', cinema, uffici pubblici, sedi di aziende, ospedali, ecc...) che si e' deciso, indipendentemente dalla mia volonta' (e spesso contro il mio parere), di accentrare lontani da casa mia (la periferia), devo essere ulteriormente penalizzato con blocchi del traffico totali, parcheggi a pagamento, ecc.. se voglio andare in centro, mentre chi abita in centro puo' venire col SUV sotto casa mia senza che debba pagare una lira o sia minimamente disincentivato.
GenoaJackson
00giovedì 6 settembre 2007 12:38
Tutti in metrò.

Ragazzi non è la sezione giusta per aprire questo topic. Spostatelo in Tutto Genova.
dreamer79ge
00giovedì 6 settembre 2007 13:00

Se oggi l'auto/moto e' "comoda" 10 e il bus/treno 9, e' inutile svantaggiare l'auto/moto portandola a 8, per poi portare subito dopo il bus/treno a 7, l'unico effetto che si ottiene e' quello di dare alla cittadinanza l'impressione che la si voglia spremere qualsiasi mezzo scelga, da un alto con i parcheggi a pagamento (e il futuro ingresso a pagamento nel centro), dall'altro con l'aumento del bus.



Esatto..
Trammax
00giovedì 6 settembre 2007 13:03
Re:
metrosur, 06/09/2007 12.11:

Cliobini forse potrà essere più preciso di me ma a Genova circa il 50% degli abitanti usa il trasporto pubblico, la percentuale più alta d'Italia. Abbiamo anche il numero di auto più basso in proporzione agli abitanti insieme a Venezia (per ovvi motivi!). pensate cosa sarebbe Genova se avesse la stessa percentuale d'uso dei mezzi pubblici di Milano, mi sembra il 20%... (mai viste le tangenziali e le circonvallazioni di Milano?)
Siamo già a buon punto ma se fossimo una città normale (in pianura e rotonda) sarebbe un mezzo paradiso ma invece siamo schiacciati tra mare emonti e abbiamo i vicoli invece dei viali...




Purtroppo non credo sia così, o perlomeno non sia più così; circa 15 anni fa lo share modale del trasporto pubblico era attorno al 42%, e da allora abbiamo perso di brutto, secondo alcuni dal 25 al 30% di quella quota,quindi dovremmo essere fra il 30 e il 35 %(Cliobini potrà essere più precisi. Questo decremento si è riversato soprattutto sulle due ruote, mentre l'incremento del trasporto auto dovrebbe essere più contenuto. Comunque siamo una delle città italiane che teoricamente utilizzerebbe di più il mezzo pubblico, una grande risorsa che viene stolidamente sputtanata. Spero che un giorno qualcuno venga chiamato a risponderne. [SM=g27996]
MaxDoriaFan
00giovedì 6 settembre 2007 13:59
Re: Re:
Trammax, 06/09/2007 13.03:



...Comunque siamo una delle città italiane che teoricamente utilizzerebbe di più il mezzo pubblico, una grande risorsa che viene stolidamente sputtanata. Spero che un giorno qualcuno venga chiamato a risponderne. [SM=g27996]




Parole sacrosante !

titoit
00giovedì 6 settembre 2007 14:01
Io non penso che tutti coloro che prendono il mezzo pubblico vadano considerati dei salvatori della patria, è però vero che ci dovrebbe essere un minimo di sensibilità in più da parte dei cittadini sui problemi del traffico, degrado urbano, inquinamento per portarli ad una maggiore utilizzazione di bus, treno o quant’altro.

Ma le maggiori responsabilità stanno nella classe dirigente che dovrebbe passare una volta per tutte dalle belle parole (mobilità sostenibile, compatibilità ambientale, ecc.) e dai convegni parolai ai fatti, ovvero a proporre un’idea di città che dia la priorità al mezzo pubblico, anche scontentando le lobby se occorre.

Non si può pensare che la metro a Genova sia la soluzione di tutto, ma occorre pensare ad un sistema che abbia la metro come asse portante nel centro e la ferrovia nelle periferie e nell’area metropolitana.
A queste misure pesanti si deve accompagnare la creazione di un sistema di parcheggi di interscambio nei punti strategici (stazioni metro e FS, caselli autostradali), il car sharing, i taxi (previo DRASTICO abbassamento tariffe) e soprattutto un’adeguata informazione e politica di marketing.

Ritengo ugualmente giusti gli investimenti infrastrutturali per il traffico su gomma (tangenziali, tunnel porto, autostrade) purché riguardino i grandi nodi e i traffici a lunga percorrenza. E’ innegabile che anche la situazione viaria/autostradale dell’area genovese-savonese sia insostenibile.
titoit
00giovedì 6 settembre 2007 14:09
Re:
metrosur, 06/09/2007 12.11:

Cliobini forse potrà essere più preciso di me ma a Genova circa il 50% degli abitanti usa il trasporto pubblico, la percentuale più alta d'Italia. Abbiamo anche il numero di auto più basso in proporzione agli abitanti insieme a Venezia (per ovvi motivi!). pensate cosa sarebbe Genova se avesse la stessa percentuale d'uso dei mezzi pubblici di Milano, mi sembra il 20%... (mai viste le tangenziali e le circonvallazioni di Milano?)
Siamo già a buon punto ma se fossimo una città normale (in pianura e rotonda) sarebbe un mezzo paradiso ma invece siamo schiacciati tra mare emonti e abbiamo i vicoli invece dei viali...



Possibili motivi di questo maggiore utilizzo del trasporto pubblico:
1) età della popolazione: gli anziani sono più propensi (e spesso sono costretti) ad utilizzare il mezzo pubblico;

2) struttura urbanistica: al contrario di Milano o Torino, i Comuni dell'area di Genova sono poco popolati o comunque poco dipendenti in termini di pendolarismo dal capoluogo; voglio dire se io abito in una frazione di Saronno e lavoro a Milano centro, non prendo l'auto per arrivare alla stazione delle Nord di Saronno, mi schioppo un'ora di treno e poi magari un'altra mezz'ora in metro, vado a lavorare in auto.

3) struttura produttiva: intorno a Milano o a Torino ci sono miriadi di aziende e strutture commerciali che dipendono dal mezzo privato (rappresentanti, consegne, trasporti);

E poi aggiungiamoci che in queste statistiche non si considera mai il numero ABNORME di moto che circola a Genova e che, scusatemi se mi ripeto, è una vera piaga.


euge1893
00giovedì 6 settembre 2007 14:21
Per tenere, da subito, auto e moto lontane dal centro ed incentivare l'uso anche di questi, insufficienti, mezzi pubblici, senza nel contempo adottatre le misure draconiane (chiusura parcheggi pubblici in centro) che TEORICAMENTE sarebbero l'optimum ma che personalmente non condivido (perché misura TROPPO draconiana secondo me, almeno finché non saranno realizzati enormi parcheggi d'interscambio gratis o quasi), basterebbe rendere a pagamento la sosta delle due ruote da Principe a Tommaseo (basterebbe € 0,75 all'ora) e differenziare enormemente, e con tariffe alte anche nei posti più cheap, le tariffe dei parcheggi di automobili pubblici in centro (solo per parlare dei multipiano ipotizzo € 5,00 all'ora a Piccapietra, € 4,50 al City Park, € 4,00 in Piazza della Vittoria, € 3,00 a Corte Lambruschini).
MaxDoriaFan
00giovedì 6 settembre 2007 14:42
Re:
euge1893, 06/09/2007 14.21:

Per tenere, da subito, auto e moto lontane dal centro ed incentivare l'uso anche di questi, insufficienti, mezzi pubblici, senza nel contempo adottatre le misure draconiane (chiusura parcheggi pubblici in centro) che TEORICAMENTE sarebbero l'optimum ma che personalmente non condivido (perché misura TROPPO draconiana secondo me, almeno finché non saranno realizzati enormi parcheggi d'interscambio gratis o quasi), basterebbe rendere a pagamento la sosta delle due ruote da Principe a Tommaseo (basterebbe € 0,75 all'ora) e differenziare enormemente, e con tariffe alte anche nei posti più cheap, le tariffe dei parcheggi di automobili pubblici in centro (solo per parlare dei multipiano ipotizzo € 5,00 all'ora a Piccapietra, € 4,50 al City Park, € 4,00 in Piazza della Vittoria, € 3,00 a Corte Lambruschini).





Mmmhhh, non condivido:
Risolvi un problema creandone almeno due: sovraffollamento dei mezzi pubblici, per alcune direttrici già al limite e potenziale fallimento delle società pubbliche e private che gestiscono i parcheggi, che sarebbero quindi riservati a coloro 'che possono' e non certo a sciou Baciccia. Per non parlare poi della generale incazzatura della popolazione: no auto e nemmeno mezzi pubblici (se non a costo di sussarsi mediamente 30 minuti di inscatolamento.
Dateci una metro vera!
E anche il tram!





Münchner.Fax
00giovedì 6 settembre 2007 14:43
Re:
dreamer79ge, 06/09/2007 11.58:


E chi l'ha detto che deve essere solo un mezzo di trasporto?



Perchè più mezzi di trasporto cambi, più perdi tempo..


Sì ma la filosofia del trasporto pubblico non è quella del taxi... Non si possono mica avere a ogni fermata linee per qualunque destinazione, magari senza fermate intermedie che si fa prima. Intendiamoci, una linea di metro in zona Oregina è un bel sogno... [SM=g27988] Semmai dalle alture vengono giù le funicolari da cui poi interscambiare a fondovalle con tram o metro.
Parliamoci chiaro: "trasporto collettivo" vuol dire accontentare più persone possibile, altrimenti si chiama "trasporto privato".
Una percentuale minima di disagio bisogna essere disposti a sobbarcarla quando si sceglie il mezzo pubblico: in primis essere soggetti a un orario e camminare qualche decina di metri per raggiungere la fermata o fare un cambio. Poi, è ovvio che bisogna organizzare le cose di modo che questi disagi siano davvero minimi. Nei casi più critici come nei centri città la filosofia deve essere di orientare gli utenti al mezzo pubblico penalizzando chi sceglie il mezzo privato. Da qui non si scappa. Chi non intende sopportare quei fastidi, scelga pure il mezzo privato, ma allora dovrà essere penalizzato in funzione della maggior comodità di cui gode. Bisogna che passi il concetto che, in una grande città con un numero elevato di abitanti e dove le risorse di spazio e mobilità sono limitate, chi sceglie la mobilità collettiva e/o le proprie gambe fa solo un favore alla comunità.
MaxDoriaFan
00giovedì 6 settembre 2007 14:50
Re: Re:
Münchner.Fax, 06/09/2007 14.43:


Sì ma la filosofia del trasporto pubblico non è quella del taxi... Non si possono mica avere a ogni fermata linee per qualunque destinazione, magari senza fermate intermedie che si fa prima. Intendiamoci, una linea di metro in zona Oregina è un bel sogno... [SM=g27988] Semmai dalle alture vengono giù le funicolari da cui poi interscambiare a fondovalle con tram o metro.
Parliamoci chiaro: "trasporto collettivo" vuol dire accontentare più persone possibile, altrimenti si chiama "trasporto privato".
Una percentuale minima di disagio bisogna essere disposti a sobbarcarla quando si sceglie il mezzo pubblico: in primis essere soggetti a un orario e camminare qualche decina di metri per raggiungere la fermata o fare un cambio. Poi, è ovvio che bisogna organizzare le cose di modo che questi disagi siano davvero minimi. Nei casi più critici come nei centri città la filosofia deve essere di orientare gli utenti al mezzo pubblico penalizzando chi sceglie il mezzo privato. Da qui non si scappa. Chi non intende sopportare quei fastidi, scelga pure il mezzo privato, ma allora dovrà essere penalizzato in funzione della maggior comodità di cui gode. Bisogna che passi il concetto che, in una grande città con un numero elevato di abitanti e dove le risorse (anche di spazi e mobilità) sono limitate, chi sceglie la mobilità collettiva e/o le proprie gambe fa solo un favore alla comunità.




Verissimo,
il problema è che nella nostra città i presupposti non ci sono ancora.


euge1893
00giovedì 6 settembre 2007 14:54
@ MaxDoriafan: certo che si incazzerebbero tutti come jene, ma la mia è una proposta per COSTRINGERE più persone possibile ad usare il mezzo pubblico, non un cortese INVITO a farlo.

Sulle tariffe alte, è ovvio che solo chi può permetterselo continuerebbe a parcheggiare in centro, mentre Sciu Bacicci se ne andrebbe imbufalito sul bus. Ma se fai il road pricing non è la stessa cosa?
Münchner.Fax
00giovedì 6 settembre 2007 15:03
euge1893, 06/09/2007 14.54:


è ovvio che solo chi può permetterselo continuerebbe a parcheggiare in centro


E personalmente non ci vedo nemmeno nulla di male, se quei soldi vengono poi investiti sul trasporto pubblico. Una volta che il trasporto pubblico sia tale per cui andare in macchina/moto è una pura scelta personale di comodità, allora vale il concetto: chi vuole andare in macchina/moto, paga.
A parte che non è nemmeno detto che i ricchi andrebbero in macchina e i poveri con l'autobus. Non è che chi ha i soldi sia sempre un egoista un po' pirla.. [SM=g27988]

MaxDoriaFan, 06/09/2007 14.50:


Verissimo,
il problema è che nella nostra città i presupposti non ci sono ancora.


Bene, allora battiamoci per crearli, questi presupposti, invece di nasconderci in perpetuo dietro il paravento del "non ci sono i presupposti".
(Qui dentro siamo tutti d'accordo su questo, immagino... [SM=g27985] )
metrosur
00giovedì 6 settembre 2007 15:04
Gli italiani sono pecoroni e se si fa una nuova norma, si lagnano per un po' e poi si adattano (o la ignorano se non ci sono multe salate a ricordargliela). Quindi l'unica è creare un sistema efficiente dandone comunicazione ai cittadini in tutti i modi e con alcuni anni di preavviso (non mesi) e poi dal famoso 1 gennaio 20xx dare nuove regole OBBLIGATORIE e non facoltative che coinvolgano tutti, ricchi e poveri, chi abita in centro e chi in periferia.
Sottolineo il darne comunicazione ANNI PRIMA in modo che la mentalità possa prepararsi e se poi qualcuno si lamenta si sarebbe dal punto di vista forte: "lo sapevi già da anni, ca**i tuoi se non ti sei preparato".
MaxDoriaFan
00giovedì 6 settembre 2007 15:05
Re:
euge1893, 06/09/2007 14.54:

@ MaxDoriafan: certo che si incazzerebbero tutti come jene, ma la mia è una proposta per COSTRINGERE più persone possibile ad usare il mezzo pubblico, non un cortese INVITO a farlo.

Sulle tariffe alte, è ovvio che solo chi può permetterselo continuerebbe a parcheggiare in centro, mentre Sciu Bacicci se ne andrebbe imbufalito sul bus. Ma se fai il road pricing non è la stessa cosa?




D'accordo.
Ma cosa ottieni? Un conto è costringere le persone ad utilizzare il mezzo pubblico, un conto è infondere in loro il piacere di salire a bordo. Cosa che per me avviene quando uso la metro o, in ultimo, la Navebus (ottimo servizio che spero diventi definitivo)
metrosur
00giovedì 6 settembre 2007 15:09
Qualcuno ha gentilmente le percentuali dell'uso del mezzo pubblico (e anche delle moto e auto se possibile) negli ultimi 10 anni a Genova? sarebbe interessante vedere il trend...
cliobini
00giovedì 6 settembre 2007 15:11
Devo mettere a posto la mia coscienza: sulla mia macchinina ci metto anche il logo AMT (quello vecchio), l'indicatore di percorso a scritte scorrevoli, il bottone per la richiesta di fermata ed il relativo display lampeggiante ed obliteratrice. Manca altro???
cliobini
00giovedì 6 settembre 2007 15:17
cliobini
00giovedì 6 settembre 2007 15:24
Per confrontare moto, macchine, bus e treni può essere interessante il Quinto Rapporto sui Costi Esterni del Trasporto (Amici della Terra + Ferrovie dello Stato), di cui ho trovato solo un estratto

www.nens.it/articoli/Quaderni%20NENS/2007-06-quaderni-07.pdf
metrosur
00giovedì 6 settembre 2007 16:35
Un po' di dati estrapolati, che ne dite dei crediti di mobilità? a me non dispiacciono ma vedo difficile l'applicazione tecnica, non sanno nemmeno multare i veri trasgressori delle ZTL come fanno con 620.000 abitanti?

Nel complesso, il Comune è interessato da 556 mila spostamenti nelle ore di punta (6.00-9.30), il 63% dei quali interni al medesimo comune e con destinazione le zone del centro: pendolari e turisti hanno una incidenza più modesta. Il 47% di questi spostamenti, percentuale molto alta, avviene su mezzi pubblici (solo il 4% però su ferro) mentre i mezzi privati servono il restante 53% (15% moto e 38% auto).
A causa della ridotta rete stradale, Genova assomma il primato di città con il minor numero di auto circolanti (2,1 abitanti per auto) e concentrazioni elevatissime di vetture nell’area urbana (1.248 auto per kmq); detta insufficienza è causa anche del forte aumento di mezzi a due ruote: +20% dal 1998, il che pone Genova al primo posto tra le città italiane per presenza di motocicli. Uno degli indicatori di servizio che risente maggiormente delle difficili condizioni di viabilità è la velocità commerciale del TP di linea, che è molto bassa.

A Genova minori emissioni e città meno congestionate con il progetto "Crediti di Mobilità"
Fondazione Italiana Accenture presenta i risultati della simulazione effettuata a Genova nel 2006: riduzione del traffico fino al 15% e dell'inquinamento fino al 20%

Milano, 6 giugno 2007 – Ieri, in un convegno a porte chiuse a Milano, sono stati presentati e discussi i risultati della simulazione del progetto «Crediti di mobilità», effettuata a Genova da Fondazione Italiana Accenture in collaborazione con la società Evidenze.

Il progetto è sponsorizzato da Telecom Italia e Fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni.

Il convegno ha coinvolto pubblica amministrazione locale, istituzioni pubbliche, imprese, associazioni, che non solo hanno valutato i risultati della simulazione genovese, ma hanno anche espresso la loro posizione rispetto all'avvio di una fase sperimentale concreta.

"Siamo orgogliosi – ha dichiarato oggi Diego Visconti, Presidente di Fondazione Italiana Accenture – di promuovere con questo progetto la prima reale applicazione dei Crediti di Mobilità in Europa".
"Con questo progetto" ha inoltre affermato Visconti" la nostra Fondazione si riconferma promotrice di iniziative che portano innovazione nei modelli di sviluppo economici e sociali e che garantiscono di riflesso una reale evoluzione della realtà italiana".

"Abbiamo dimostrato – ha dichiarato Carlo Mario Guerci, Presidente di Evidenze - che questo progetto può portare a un effettivo cambiamento delle abitudini della popolazione con evidenti benefici ambientali ed economici per il singolo e per la collettività".
"La nostra collaborazione con Accenture - ha poi aggiunto Guerci – consolida ancor di più la nostra missione centrale: progettare e realizzare modelli di business altamente innovativi in grado di integrarsi nel tessuto sociale dell'economia nazionale".

La simulazione, condotta tra maggio 2006 e gennaio 2007, propone l'utilizzo di un sistema di "crediti di mobilità" come contributo alla soluzione dei problemi di congestione e di inquinamento atmosferico da traffico nelle aree urbane. Genova, già riconosciuta dall'Unione Europea per le proposte innovative sul tema della mobilità (progetto "Civitas Caravel", legato al traffico merci) è stata selezionata come città pilota per l'Europa poiché ha le caratteristiche per essere un cantiere ideale di sperimentazione e di simulazione del progetto.

A conclusione della simulazione il modello elaborato ha fornito una stima degli impatti dell'attuazione di una politica di crediti di mobilità. Da tale stima emerge che, attraverso l'utilizzo del modello proposto da Fondazione Italiana Accenture, la città di Genova potrebbe assistere a una forte riduzione dell'inquinamento nonché a una netta diminuzione del traffico privato insieme a quello del trasporto merci. Infatti lo scenario ipotizza, insieme al controllo degli accessi del trasporto merci, la riduzione del numero degli spostamenti con auto private fino al 15% e la riduzione dell'inquinamento (CO2, CO, PM) fino al 20%.

Cosa sono i crediti di mobilità – Ogni cittadino riceve un monte di "crediti" in relazione alle proprie esigenze di mobilità e sufficienti per accedere con il proprio veicolo all'area urbana. La quantità di crediti spesi può variare a seconda del tipo di veicolo, della fascia oraria, del giorno della settimana, della stagione, della zona, del livello di inquinamento ecc.
Chi consuma solo parzialmente i crediti ricevuti potrà cedere quelli in eccesso al Comune in cambio di altri servizi, ad esempio biglietti per i trasporti pubblici. Chi esaurisce i propri crediti può rinunciare al mezzo privato e muoversi con il trasporto pubblico, o comprare nuovi crediti.

Si tratta di un modello equo rispetto alle esigenze di tutti i cittadini, poiché grazie al meccanismo dei "crediti di mobilità" permette loro di pagare soltanto l'effettivo utilizzo del mezzo. I cittadini possono infatti decidere - in funzione delle proprie esigenze di mobilità e in rapporto alle priorità che l'amministrazione civica ha definito - se utilizzare il mezzo individuale o i servizi di trasporto collettivo per muoversi in città.
Il modello, che lavora su risultati aggregati, è costruito su una serie di parametri e opera mettendo in relazione la stima del numero di spostamenti in auto, l'applicazione della politica di tariffazione con i crediti, la stima della differenti reazioni degli individui e infine prevedendo una rosa di possibili effetti sulla mobilità complessiva: sulla pubblica amministrazione, sul bilancio della famiglie e sull'impatto ambientale.

La metodologia – La simulazione è stata condotta analizzando i dati qualitativi e quantitativi raccolti attraverso:

Indagine diretta tramite Focus Group su un campione ristretto di popolazione: 10 abitanti di Genova e 10 abitanti dei comuni limitrofi.

Indagini telefoniche: 980 residenti a Genova e comuni limitrofi.

Indagine diretta sugli stakeholder: associazioni di categoria degli esercenti e dei trasportatori di merci, che storicamente sono le più sensibili ai costi e alla libertà di organizzazione del lavoro.

Interviste telefoniche sull'accettabilità condotte su un campione di 501 individui maggiorenni selezionati casualmente.

Indagine ISFORT a livello nazionale sulla propensione degli italiani al pagamento di un ticket di ingresso ai centri cittadini.
I risultati:

Le interviste telefoniche effettuate tra 980 residenti a Genova e provincia hanno appurato che circa il 30% degli interessati sarebbe disposto ad apportare modifiche ai propri comportamenti nel caso di un pedaggio; con l'applicazione di una franchigia le percentuali salgono (40%)

I commenti di tutti gli stakeholder (associazioni di categoria: esercenti, trasportatori) sono positivi: il sistema consente di organizzare il lavoro in modo più ordinato all'interno del centro storico, elimina i comportamenti scorretti di molti esercenti, garantisce una maggiore sicurezza dell'area e porterebbe con la collaborazione di ognuno all'effettiva riduzione del congestionamento del centro storico

Dall'indagine sul campione di cittadini maggiorenni emerge la quasi totale consapevolezza (93%) della sussistenza dei problemi di congestione del traffico e inquinamento aereo e della necessità di provvedimenti strutturali. Circa il 70% degli intervistati ritiene corretto il pagamento di un contributo per chi utilizza strade e parcheggi, percentuale che si affianca a quel 51% favorevole a un prezzo variabile basato sul concetto del pay per use

L'analisi ISFORT ha rilevato che l'introduzione di un ticket di ingresso nelle ore di punta è potenzialmente in grado di modificare i comportamenti di mobilità dei cittadini in modo direttamente proporzionale alla determinazione del prezzo del ticket di ingresso (maggiore è il costo del ticket, più numerose diventano le persone che si dicono disposte a considerare l'alternativa di un mezzo pubblico e/o meno inquinante o il cambiamento dei propri orari di ingresso al centro storico)
Il progetto è potenzialmente in grado di modificare realmente le abitudini della popolazione; resta di fondamentale importanza per il successo dell'operazione che il cittadino venga fortemente sensibilizzato al problema e alla necessaria adozione di misure risolutive.

In particolar modo è necessario offrire al cittadino la garanzia concreta che, a fronte di un suo effettivo cambiamento di abitudini, egli possa scegliere tra effettive alternative. Di fondamentale importanza è il reale miglioramento del trasporto pubblico locale, garantendo il rispetto degli orari e la comodità del viaggio: molti cittadini si sono detti disposti a pagare di più il biglietto purché venissero rispettate le condizioni di cui sopra.

MaxDoriaFan
00giovedì 6 settembre 2007 16:47
Re:
metrosur, 06/09/2007 16.35:

...In particolar modo è necessario offrire al cittadino la garanzia concreta che, a fronte di un suo effettivo cambiamento di abitudini, egli possa scegliere tra effettive alternative. Di fondamentale importanza è il reale miglioramento del trasporto pubblico locale, garantendo il rispetto degli orari e la comodità del viaggio: molti cittadini si sono detti disposti a pagare di più il biglietto purché venissero rispettate le condizioni di cui sopra.




Quest'ultimo paragrafo riassume totalmente il pensiero che ho espresso in precedenza.

L'idea del credito di mobilità, seppur fantasiosa, mi piace.

cliobini
00giovedì 6 settembre 2007 16:59
Finisce che i crediti di mobilità te li danno pure con i punti della spesa...

dreamer79ge
00giovedì 6 settembre 2007 17:39

...In particolar modo è necessario offrire al cittadino la garanzia concreta che, a fronte di un suo effettivo cambiamento di abitudini, egli possa scegliere tra effettive alternative. Di fondamentale importanza è il reale miglioramento del trasporto pubblico locale, garantendo il rispetto degli orari e la comodità del viaggio: molti cittadini si sono detti disposti a pagare di più il biglietto purché venissero rispettate le condizioni di cui sopra.



Infatti..è quello che abbiamo detto fin'ora...
euge1893
00giovedì 6 settembre 2007 17:40
Re: Re:
MaxDoriaFan, 06/09/2007 15:05:




D'accordo.
Ma cosa ottieni? Un conto è costringere le persone ad utilizzare il mezzo pubblico, un conto è infondere in loro il piacere di salire a bordo. Cosa che per me avviene quando uso la metro o, in ultimo, la Navebus (ottimo servizio che spero diventi definitivo)



Ottengo di togliere veicoli privati dal centro e, certo forzosamente e in modo antipatico, cambiare le abitudini della gente.
Non mi pare un risultato da biasimare [SM=g27987]

Altro discorso, e ben più ambizioso obbiettivo, è a mio parere la seconda parte del tuo post, sul quale concordo. Ma provare piacere nell'usare un mezzo pubblico purtroppo dovremmo aspettare decenni, sempre dato per scontato ( [SM=g27985] ) che Vincenzi, nani e ballerine si diano finalmente una svegliata [SM=g27988]
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