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parrino76
00lunedì 29 agosto 2005 10:37
Misure di sicurezza parziali sui campi

Parziale attuazione delle nuove norme di sicurezza emanate dal ministro Pisanu nella prima giornata di serie A. All'Olimpico sono stati installati dodici tornelli elettronici in curva sud, mentre a Siena sono stati effettuati dei controlli solo sui tifosi cagliaritani, a cui è stata richiesta la carta d'identità. A Udine, vista l'assenza dei tornelli, hanno bloccato la vendita dei biglietti fuori dallo stadio.



La prima giornata di campionato portava con sé anche tante incognite per quel che riguarda l'osservazione delle misure di sicurezza imposte dal ministro dell'Interno Pisanu. Ecco nel dettaglio la situazione nei maggiori stadi alla prima domenica di campionato:

MILANO (INTER-TREVISO)
A San Siro, la videosorveglianza e' a posto, i biglietti nominativi quasi e per tutto il resto, soprattutto per i tornelli, bisognera' ancora aspettare. L'esordio e' stato decisamente blando con scarsi controlli ai cancelli, anche perche' solo una parte dei tagliandi per Inter-Treviso aveva stampato sopra il nome dell'acquirente. Anche li' c'e' stata qualche coda alle biglietterie. Una novita' per le partite casalinghe dell'Inter e' la creazione di una zona 'no smoking' in un settore di circa 100 posti, al primo anello arancio, riservato ai tifosi non fumatori. Posti belli, ma anche piuttosto cari: 75 euro il costo del biglietto.

TORINO (JUVENTUS-CHIEVO)
A Torino, all'ingresso del Delle Alpi, ha funzionato tutto come sempre, dato che i punti piu' caldi del tifo sono dotati da tempo di tornelli che si aprono solo con la vidimazione dei biglietti. Una novita', gli altissimi pannelli antiscavalcamento, fatti installare a tempo di record.

ASCOLI (ASCOLI-MILAN):
L' ingresso dei 24 mila spettatori (5.000 i biglietti riservati ai supporter milanisti in curva nord) si è svolto fluidamente, grazie al servizio d'ordine delle forze di polizia - circa 500 gli uomini in campo - che ha saputo supplire alle carenze dell'impianto rispetto alle misure previste dal decreto Pisanu, ossia l'assenza di tornelli e degli steward e la mancata emissione di biglietti nominativi. Polizia e carabinieri hanno completamente isolato il 'catino' del Del Duca, consentendo l' accesso solo a piedi e solo a coloro che erano in possesso del biglietto.

UDINE (UDINESE-EMPOLI):
Niente biglietti acquistati allo stadio Friuli: la decisione è stata presa dall' Udinese, vista l'impossibilità di emettere biglietti nominativi alle biglietterie, in ottemperanza al Decreto Pisanu. Nei giorni scorsi, la Prefettura friulana aveva emesso un decreto di proroga alle nuove norme i sicurezza, che riguarda, tuttavia, solo l' installazione dei tornelli e delle altre strutture materiali. La società si è quindi vista costretta a bloccare la vendita di titoli di ingresso allo stadio, che è terminata domenica mattina. Dalla prossima gara interna con la Juventus, il 21 settembre prossimo, il sistema di vendita nominativo dovrebbe entrare a regime. Rispettate invece le normative relative all' area di sicurezza, alla quale hanno accesso solo coloro che sono già in possesso di biglietti e abbonamenti, e alla presenza di steward con il compito di instradare e controllare gli spettatori.

SIENA (SIENA-CAGLIARI):
Allo stadio 'Franchi' di Siena controlli agli ingressi solo per i tifosi cagliaritani, in applicazione ai decreti Pisanu. A tutti gli ospiti, su richiesta dei responsabili del servizio d'ordine, è stato richiesto un documento d'identità ed è stata compilata una lista con i nominativi di tutti i presenti. Nei settori occupati dai tifosi senesi invece non sono stati svolti controlli sui biglietti nominativi. L'ingresso si è svolto normalmente.

PARMA (PARMA-PALERMO)


E' andato tutto bene al Tardini di Parma, che peraltro risultava gia' l'unico che aveva messo in atto tutte le procedure di sicurezza, a cominciare dai tornelli di ingresso, gia' presenti. Qualche coda ai botteghini per il ritiro dei biglietti nominali, ma nessuna protesta. Per i tifosi ospiti, il Palermo aveva provveduto a inviare al Parma un tabulato con i nominativi di tutti i tifosi rosanero che avevano acquistato i tagliandi messi a disposizione della societa' isolana.
ROMA (LAZIO-MESSINA):
Battesimo alla curva sud dello stadio Olimpico di Roma per il nuovo sistema automatizzato di ingresso allo stadio previsto dalle nuove leggi per la sicurezza. Alla prima giornata di campionato sono stati attivati dodici tornelli elettronici. I tifosi venuti ad assistere alla partita Lazio-Messina passano il loro biglietto o la loro tessera di abbonamento in un lettore ottico: se il biglietto risulta valido, un visore segnala una freccia verde di via libera e il pesante cancello metallico si sblocca. Dopo le prime incertezze dovute alla novità del sistema gli spettatori, aiutati dagli operatori della Lazio e in maglia gialla, hanno imparato rapidamente la procedura e sono entrati senza particolari intoppi. Nel resto dello stadio è ancora in vigore il vecchio sistema: steward dotati di lettore ottico manuale controllano uno per uno i titoli di ingresso, effettuando controlli a campione sui documenti dei tifosi.

parrino76
00martedì 30 agosto 2005 08:28
"Senza fiducia è inutile andare avanti"

In seguito al caso nato dalla sua firma con la Opel, lo stesso sponsor del Milan, Pierluigi Collina non arbitrerà più nel campionato italiano: "Dopo ventotto anni ho deciso di rassegnare le dimissioni dall'Aia - ha detto - Non posso evitare di farlo. Per me non sarebbe un problema arbitrare in B, ma senza fiducia nell'arbitro è inutile andare avanti. Lanese? Del contratto sapeva tutto, mi disse: 'Bravo, auguri'".


La telenovela Collina si chiude dunque nel modo più amaro. Il fischietto viareggino era stato "sospeso" dall'Aia in seguito al conflitto di interessi creatosi dopo la sua firma con la Opel, lo stesso sponsor del Milan. L'arbitro, che secondo quanto dichiarato dai vertici Aia avrebbe infranto una regola dell'organismo (non avvertendo il presidente Lanese della firma) era stato poi sospeso ed escluso dalle gare di serie A. Ma ora è lo stesso Collina, a cui lo scorso giugno era stata data una proroga per evitare il ritiro per sopraggiunto limite di età, ad annunciare il suo addio al calcio italiano, nel corso di una drammatica conferenza stampa.

L'arbitro votato più volte come il migliore del mondo ha soltanto letto un comunicato, in cui ha spiegato le sue verità sulla questione: "Ho dormito meno la scorsa notte rispetto a quella della vigilia della finale del Mondiale", ha esordito Collina, che era accompagnato dalla moglie Gianna. Il fischietto viareggino ha, tra l'altro, spiegato che, in merito al contratto firmato con la Opel, il presidente degli arbitri Tullio Lanese "sapeva tutto. Al termine del colloquio avuto con lui mi disse 'complimenti, bravo e auguri'. "I commissari Can Bergamo e Pairetto, che ne erano stati messi al corrente, non sarebbero rimasti nel ruolo nella stagione 2005/2006, perciò ho ritenuto giusto informare direttamente il presidente Lanese, mostrandogli l'intera presentazione della campagna. La mia volonta' di cercare di rispettare sempre e comunque le regole mi ha portato però a commettere un errore di valutazione. Per non voler dare
l'impressione di voler scavalcare in qualche modo il presidente Lanese, nel corso di due colloqui che ho avuto con il presidente Carraro, non gli ho fatto cenno alla mia partecipazione alla campagna pubblicitaria...Provo grande imbarazzo per avergli risposto due volte no agli incarichi prestigiosi che mi aveva propostoLa scelta per me non è tra denaro e passione, ma l'ho fatta per il rispetto delle regole. Io devo mantenere questo contratto con la Opel per il rispetto delle regole, anche se mi potrebbe costare tantissimo, però voglio dire che a questa professione di arbitro ci tengo moltissimo. Ho preso questa decisione dopo 28 anni di servizio, alla fine abbiamo perso tutti". Collina ha inoltre aggiunto che anche nelle passate campagne pubblicitarie da lui compiute, non aveva avuto autorizzazioni scritte. "Per me - ha aggiunto Collina - non sarebbe un problema arbitrare una stagione intera in B", ma ha specificato che il problema è "se si crede o no negli arbitri. Se non ci crediamo dobbiamo domandarci perchè. Senza fiducia nell'arbitro è inutile andare avanti", ha concluso con voce rotta dall'emozione.

Ora, per Collina, torna più che mai d'attualità l'ipotesi Premier League. Già nei mesi passati, quando la Figc non aveva ancora deciso se concedere o no la deroga al fischietto, la lega inglese gli aveva offerto un contratto principesco per andare ad arbitrare oltremanica. Con le dimissioni dall'Aia, che con tutta probabilità significano anche dover mettere da parte l'ipotesi designatore, la possibilità di un esodo in Inghilterra diventa quanto mai realistica.

kikka88
00martedì 30 agosto 2005 20:51
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parrino76
00mercoledì 31 agosto 2005 12:06
La Roma non cede Cassano e Mancini
Salvo colpi di scena dell'ultima ora, il calciomercato si chiuderà senza i previsti "botti". La Roma ha infatti deciso di trattenere Antonio Cassano, visto che dalla Juventus non sono arrivare nuove offerte che soddisfino i giallorossi. Il barese resterà dunque nella capitale, ma sarà messo fuori rosa. Sarebbe poi solo frutto di una coincidenza il chiacchierato incontro a Milano tra Mancini e i dirigenti bianconeri.


Alla fine tutto si è concluso in un enorme nuvola di fumo. La lunga telenovela legata al destino di Antonio Cassano dovrebbe infatti terminare con un nulla di fatto. E' bene usare i condizionali, visto che fino alle 19, ora in cui si chiuderà ufficialmente la campagna estiva di calciomercato, la situazione potrebbe ancora cambiare, la Juve potrebbe decidere di alzare in extremis l'offerta economica e la Roma potrebbe cedere. Ma, finora, la proposta dei bianconeri è rimasta invariata: una cifra in denaro pari a 5-6 milioni più Mutu (non più Miccoli, ad un passo dal Benfica) e Chiellini (o Balzaretti) con la disponibilità dall'altra parte ad inserire nell'affare anche Mancini o Dacourt. I giallorossi ci hanno riflettutto e hanno deciso di rifiutare, ben consapevoli del fatto che si tratti di una scelta ad alto rischio, vista la possibilità di perdere Cassano a parametro zero tra un anno. Già, perchè di rinnovare con i giallorossi non se ne parla. L'ultima offerta della Roma al giocatore era un contratto simile a quello poi firmato da Gilardino con il Milan, ma nonostante il parere favorevole del suo procuratore Bozzo, Cassano ha risposto picche. Anche per lui, del resto, dire no all'offerta giallorossa rappresenta un rischio da non poco. La società è stata chiara: se non firma, non gioca, ed ha intenzione di rispettare in pieno l'ultimatum, mettendolo immediatamente fuori rosa. Restare per un anno fuori dal giro del grande calcio vorrebbe dire potenzialmente perdere il Mondiale (e anche qui Lippi è stato chiaro), e anche vedere l'interesse nei suoi confronti decisamente intiepidito quando a giugno potrà svincolarsi dalla Roma e vendersi al miglior offerente. A meno che a gennaio, alla riapertura del mercato, i giallorossi non decidano di piazzarlo da qualche parte, ammesso che qualche società a quel punto sia disposta a pagare il suo cartellino pur sapendo di poterlo avere gratis solo sei mesi dopo.

Sciolto il nodo Cassano, resta quello legato a Mancini. Nel pomeriggio di martedì il brasiliano è stato avvistato in un hotel di Milano, sembra in coincidenza con la visita di alcuni dirigenti bianconeri. Ovviamente la situazione ha scatenato le voci più disparate, anche perchè come già detto radiomercato parlava da tempo di un maxi-scambio Roma-Juve con Cassano e Mancini tra le pedine fondamentali. Ma la realtà è quella ribadita in serata prima dal ds Pradè e poi ufficialmente dalla società giallorossa con un comunicato: Mancini era a Milano per motivi personali, e l'incontro è stato scaturito da una pura e semplice coincidenza. Come se gli affari di calciomercato non fossero già abbastanza intricati, adesso ci si mette anche il caso a fare gli scherzi...

parrino76
00mercoledì 31 agosto 2005 12:07
Inter ci prova: Di Vaio o Inzaghino
Rush finale per la quinta punta
Restano poche ore all'Inter per piazzare l'ultimo colpo di mercato. Nel mirino del club di via Durini un quinto attaccante da affiancare ad Adriano, Martins, Cruz e Recoba. Il nome più quotato è quello di Marco Di Vaio, pronto a lasciare Valencia per mettersi a disposizione di Mancini. La formula potrebbe essere di un prestito a 700-800 mila euro. Ma resta aperta anche la pista conducente a Simone Inzaghi.


Dopo le cessioni di Choutos ed Eliakwu, l'Inter si prepara a sferrare il colpo finale. La squadra di Mancini si è rafforzata in difesa e a centrocampo, mentre in attacco ha perso Bobo Vieri senza finora acquistare nessuno. Ma entro le 19.00 di questa sera, Moratti potrebbe fare un ultimo regalo ai suoi tifosi: Marco di Vaio è il primo nome nell'elenco dei papabili. Nella sua seconda stagione al Valencia, l'attaccante sarebbe la quinta punta. Stesso ruolo che preferirebbe ricoprire a Milano, giocandosi le sue chance nel corso della stagione, soprattutto a gennaio, quando la Coppa d'Africa sottrarrà Martins per un mese. Resta la questione dell'ingaggio. L'Inter ha rinunciato a Milito proprio per aver ritenuto troppo oneroso l'acquisto dell'argentino. Per la punta del Valencia la chiave potrebbe essere una sorta di prestito per una stagione per circa 800 mila euro.

C'è comunque anche un altro giocatore candidato a vestire la maglia nerazzurra: si tratta di Simone Inzaghi. Compagno di squadra di Mancini nell'anno dello scudetto laziale (1999-2000), l'attaccante emiliano ha avuto proprio nel tecnico un convinto sponsor davanti alla società. Restano aperte, ma più complicate, le trattative per un difensore che possa sostituire Javier Zanetti durante i mesi in cui l'infortunio lo terrà lontano dal campo. Su Bonera è piombata la Juventus, mentre Oddo si è allontanato per la contropartita tecnica chiesta dalla Lazio (C.Zanetti). Si attende una risposta dal Real Madrid per Salgado.



parrino76
00mercoledì 31 agosto 2005 12:09
Milan, è sprint per Alex
Rossoneri a caccia di un difensore
Dopo i botti in attacco (Vieri e Gilardino), nelle ultime ore del mercato estivo il Milan potrebbe piazzare un colpo in difesa. I problemi fisici di Maldini, l'età non più verdissima di Costacurta e Cafu, le difficoltà di Stam spingono in questa direzione. Tra gli obiettivi di via Turati c'è Alex, il brasiliano del Chelsea in prestito al PSV. Piacciono anche Gonzalo Rodriguez del Villarreal e Felipe da Silva dell'Udinese.


Ore febbrili in casa rossonera. La condizione generale della difesa non lascia dormire sonni tranquilli a Carlo Ancelotti. E così, nell'ultimo giorno utile per il marcato estivo, da via Turati si lancia la volata finale per mettere a disposizione al tecnico una pedina che consenta di lavorare con maggiore tranquillità. Alex è l'obiettivo numero uno: Abramovich non intende cederne il cartellino, ma deve attendere ancora almeno una stagione per poterlo tesserare per il Chelsea, perché il brasiliano non ha ancora il numero di presenze nella sua Nazionale che gli consenta di giocare nella Premier League (dove il numero degli stranieri è contingentato).

Restano aperte le piste Felipe Da Silva, centrale dell'Udinese, che rappresenterebbe un ottimo investimento per il futuro, e Gonzalo Rodriguez del Villarreal. Meno quotati i nomi di Lanna del Chievo e Pisano della Sampdoria. Possibile anche qualche mossa in attacco, dove le condizioni di Inzaghi destano ancora preoccupazione e Gilardino fatica ad ambientarsi. Il nome emerso con insistenza è quello di David Di Michele. La punta dell'Udinese ha caratteristiche tecniche che si sposano bene con le altre punte rossonere e potrebbe essere il tassello giusto per completare lo scacchiere rossonero.

parrino76
00giovedì 1 settembre 2005 10:35
Cassano-Mancini, la Roma non molla
Il mercato si è chiuso senza botti

Mesi e settimane di parole al vento. Chi ipotizzava che la Roma potesse smobilitare, con le cessioni di Antonio Cassano e Amantino Mancini, è rimasto deluso. Il talento barese non è andato alla Juventus e, se non rinnoverà, verrà messo fuori rosa. I bianconeri hanno perso anche Mancini, bloccato da Luciano Spalletti. Juve, Milan e Inter sono rimaste con il colpo in canna e hanno effettuato solo operazioni in uscita.


Chi si aspettava il grande colpo di Juventus, Inter e Milan è rimasto deluso. Il mercato estivo si è chiuso alle 19, ma le tre grandi hanno operato solo in uscita, riducendo le ampie rose. I bianconeri, dopo Tudor al Siena, hanno piazzato Miccoli al Benfica; i rossoneri hanno venduto Eleftheropoulos alla Roma, mentre i nerazzurri hanno ceduto Van der Meyde (Everton), Choutos (Maiorca) e Coco (Livorno). Cassano, Mancini, Oddo, Salgado e Di Vaio. Sono sono alcuni dei colpi che sono rimasti "inesplosi" da parte di Juventus, Milan e Inter, le tre grandi del campionato italiano, che hanno usato l'ultima giornata di mercato per sistemare gli elementi in esubero. La Roma non si è privata dei suoi due gioielli, resistendo alle lusinghe della Juventus. Ma il caso Cassano continuerà a tenere banco in casa giallorossa e rischia di diventare il tormentone dell'estate.

In casa bianconera, come aveva già anticipato Luciano Moggi, sono rimasti in canna i colpi Mancini e Cassano, che non si muoveranno dalla Roma almeno fino a gennaio, quando saranno riaperte le contrattazioni. In uscita sono stati piazzati Tudor al Siena e Miccoli al Benfica, due giocatori che non rientravano nei piani di Fabio Capello. In casa Milan, invece, gli uomini di mercato hanno ritenuto superluo l'acquisto di un difensore centrale, da affiancare ai non più giovani Maldini, Stam e Costacurta. Il nome del brasiliano Alex, al Psv ma di proprietà del Chelsea, era stato accostato al Milan, ma non se n'è fatto nulla. E' partito, come prevedibile, il portiere greco Eleftheropoulos, che si è accasato alla Roma. Molto attiva anche l'Inter, ma solo in uscita: il grave infortunio di Javier Zanetti (fuori 2 mesi) faceva pensare a un rinforzo per la fascia destra, ma le ipotesi Oddo e Salgado non si sono concretizzate. Anche in attacco nessuna novità: Mancini va avanti con 4 punte e niente Di Vaio o Inzaghi Jr. Dopo il greco Karagounis, hanno fatto le valige anche Van der Meyde, ceduto a titolo definitivo all'Everton, Choutos e Coco, andati in prestito rispettivamente a Maiorca e Livorno. Come terzo portiere è arrivato Paolo Orlandoni, che prende il posto di Fabian Carini.

parrino76
00giovedì 1 settembre 2005 10:37
A Giovannone 1,8% delle quote azionarie
Dopo giorni di grande apprensione, la telenovela Torino è giunta a conclusione, con il lieto fine auspicato dai tifosi. Al termine di una trattativa complessa, l'editore Urbano Cairo è il nuovo proprietario del club granata. Nella tarda serata di mercoledì i suoi legali hanno raggiunto l'accordo con l'imprenditore ciociaro Luca Giovannone, che avrà l'1,8% delle quote azionarie senza diritto di voto.

Urbano Cairo ce l'ha fatta. Dopo un estenuante trattativa, l'editore è riuscito a convincere l'imprenditore Luca Giovannone a rinunciare all'opzione sul 51% delle azioni, che il ciociaro aveva ottenuto grazie a una scrittura privata con il presidente Marengo . Anche quella di mercoledì è stata una giornata particolarmente lunga per i tifosi, che si sono riversati in un centinaio nella piazza di fronte al Municipio già dalle prime ore del pomeriggio. Alla fine, però, ne è valsa la pena, visto che hanno avuto il padrone che da giorni auspicavano di avere e per il quale erano arrivati addirittura ad assediare l'hotel di Moncalieri dove risiedeva Giovannone. Un lavoro, quello tra le due parti, durato tutta la giornata, fra contatti telefonici e incontri in luoghi top secret, che è culminato con il faccia a faccia all'aeroporto di Fiumicino) tra i due pretendenti alla presidenza del Torino.

parrino76
00giovedì 1 settembre 2005 10:39
Serie B, i sindaci non cedono
Confermato no a gare il sabato alle 15
Non si sfalda e rimane compatto il gruppo dei sindaci delle città che giocano in serie B. Al termine della riunione di mercoledì i primi cittadini hanno ribadito il loro no alle gare il sabato pomeriggio alle 15, confermando come migliore soluzione la domenica alle 15. Nessun muro, però, con la Lega: i sindaci sono disposti a sedersi a un tavolo per discutere alternative con i presidenti della società di calcio.

Nessun cedimento. La B il sabato pomeriggio alle 15 non va giù ai sindaci e, se le cose non cambieranno, si prospetta per la terza giornata (la seconda, in programma domenica, non è a rischio) altri rinvii che rischiano di mandare in tilt il lungo torneo della serie cadetta (42 giornate più playoff e playout). Il gruppo non alza alcun muro ed è pronto a un confronto produttivo con i presidenti. La prima alternativa è quella di giocare al sabato alle 20,30, ma durante la riunione sono state proposte altre alternative che verranno esposte però solo ai presidenti delle società (si vocifera di un sì per il sabato, ma alle 19).



Intanto alcuni sindaci hanno annunciato di essere pronti a chiudere gli stadi per impedire anche i recuperi della prima giornata in programma il 7 ed il 14 settembre. Da parte sua il sindaco di Bologna Sergio Cofferati ha annunciato una ordinanza per evitare che si giochi il sabato alle 15.

Al termine della riunione di Piacenza, ha parlato il sindaco di Modena. "Per senso di responsabilità nei confronti di tutti i cittadini modenesi, confermiamo la nostra contrarietà alle partite della serie cadetta giocate il sabato pomeriggio - ha detto Giorgio Pighi - Grandi eventi, come appunto la partita di calcio, sono compatibili con la vita della nostra città solo la sera o la domenica. Certo sono possibili eccezioni, ma motivate e condivise. Siamo pronti al confronto e abbiamo anche proposte innovative, ma non siamo disponibili a rinunciare alle nostre responsabilità".

[Modificato da parrino76 01/09/2005 10.39]

parrino76
00venerdì 2 settembre 2005 14:58
Il Milan pensa al dopo-Maldini
Felipe e Rodriguez osservati speciali
Anche se non si tratta di una necessità immediata, il Milan, nei prossimi mesi, dovrà iniziare a pensare al sostituto di Maldini. Infatti, Ariedo Braida, sin dal prossimo gennaio, comincerà a cercare difensori di talento da inserire nella formazione rossonera. Improbabile l'acquisto di Chivu, il cui cartellino costa 20 milioni, i nomi più gettonati sono quelli di Felipe dell'Udinese e di Gonzalo Rodriguez del Villarreal.

Dal momento che il contratto di Paolo Maldini scadrà nel 2007 e lui stesso ha rassicurato il popolo rossonero sulle sue condizioni fisiche, non poi così degenerate come si era fatto credere, il Milan potrà guardarsi attorno, con calma, per cercare un sostituto al capitano rossonero. Infatti, solo a partire da gennaio, Ariedo Braida sarà impegnato a ricercare difensori di talento e possibilmente giovani, da inserire nella formazione milanista. Le soluzioni possibili dovranno essere valutate con oculatezza dal momento che non sarà facile trovare un sostituto nel ruolo, ma soprattutto, che si avvicini abbastanza alle qualità di Maldini. Se in passato si era parlato del rumeno Christian Chivu, l'affare, ad oggi, sembra improponibile dato il costo, 20 milioni, del cartellino del giocatore della Roma. L'attenzione, allora, si è spostata sul brasiliano dell'Udinese Felipe, che quest'anno debutterà in Champions, cosa che permetterà alla società rossonera di verificarne lo spessore internazionale. Sul fronte estero, molto gradita sarebbe l'ipotesi Gonzalo Rodriguez del Villarreal, reduce da un'ottima stagione, ma l'occhio è vigile anche sul mercato transoceanico, in particolare brasiliano e argentino.

parrino76
00venerdì 2 settembre 2005 14:59
Sarà Italia a trazione anteriore
Contro la Scozia pronto il tridente
La Nazionale azzurra si accinge ad affrontare il doppio incontro con Scozia e Bielorussia, decisivo per la qualificazione ai Mondiali di Germania del 2006. Per l'occasione Marcello Lippi punterà su una squadra decisamente a trazione anteriore. La linea d'attacco sarà composta dal tridente Vieri-Gilardino-Totti, mentre a centrocampo dovrebbero posto Pirlo e Camoranesi: spazio dunque alla fantasia.

Un bel calcio a tutti i luoghi comuni che hanno sempre voluto bollare l'Italia come la patria del calcio difensivista e sparagnino. Ci aveva provato Arrigo Sacchi nell'ambito di quella che doveva essere una vera e propria "rivoluzione culturale". Risultati quanto meno contraddittori (la polemica è ancora aperta oggi) hanno fatto sì che si tornasse parzialmente indietro. Dopo l'era Trapattoni Marcello Lippi ha preso in mano la Nazionale partendo da un classico 4-4-2 e senza fare troppi proclami ne ha progressivamente mutato il volto fino a decidere di optare per un modulo decisamente offensivo, in cui un fantasista come Totti (o Del Piero) giostra alle spalle di due punte o da esterno in appoggio ad esse in un vero e proprio tridente.

Un'impostazione comunque in linea con quella delle maggiori Nazionali del mondo. Senza considerare il Brasile che si schiera con un incredibile 4-2-2-2 figlio del numero di fuoriclasse di fantasia di cui dispone Parreira, anche l'Argentina di Pekerman e la Germania di Klinsmann uno schema con due punte e un fantasista. Tridente puro per l'Olanda di Van Basten e il Portogallo vice campione d'Europa, mentre a una punta sola si schierano la Francia e la Spagna, anche se in realtà i centravanti sono supportati in quel caso da tre giocatori di fantasia o comunque offensivi. Unico baluardo del 4-4-2 più ortodosso sembra essere Eriksson, che però con la sua Inghilterra al momento non se la passa benissimo.
parrino76
00venerdì 2 settembre 2005 15:01
Inter da record nelle cessioni
Venduti 49 giocatori in soli tre mesi
Se un po' dappertutto la campagna di mercato appena chiusa è stata all'insegna dell'austerità, c'è una squadra in particolare che negli ultimi mesi ha scaricato un numero impressionante di giocatori. Si tratta dell'Inter, che da giugno ad oggi ha ceduto ben 49 elementi, 26 dei quali in prestito, 13 a titolo definitivo e 10 in comproprietà. Anche la Fiorentina non scherza, con ben 28 operazioni effettuate in uscita.

In buona parte dei casi non si tratta di grandi nomi, ma numericamente la campagna cessioni dell'Inter potrebbe veramente rappresentare un record, o quasi. Ben 49 sono infatti i giocatori che hanno lasciato la società nerazzurra negli ultimi mesi, iniziando da Vieri e Van der Meyde, e passando per una lunga serie di giovani delle categorie inferiori. Alla fine dei conti il bilancio è comunque in passivo, visto che gli acquisti (13, più cinque giovani) sono stati per buona parte più onerosi di quanto la squadra abbia ricavato con le cessioni. Sta di fatto comunque che la società nerazzurra, spesso fattasi notare per la lunghezza della rosa, stavolta ha veramente messo in atto quello "sfoltimento" più volte annunciato ma mai veramente portato a termine.
Non si tratta ovviamente di un fenomento che riguarda solo l'Inter. Se in termini economici l'Udinese è la squadra che ha pensato maggiormente al portafoglio, chiudendo il mercato con un attivo di 18 milioni, la Fiorentina è un'altra società che, pur chiudendo in passivo di ben 18 milioni, numericamente ha sfoltito, e non poco. Come sottolineato dal ds Corvino giovedì, sono ben 28 le operazioni in uscita messe in atto dai viola, contro 12 acquisti
parrino76
00venerdì 2 settembre 2005 15:02
Alla Roma è "Miseria e Nobiltà"
Cassano-Tommasi, storie opposte
Stessa squadra, due storie opposte. Alla Roma tengono banco le vicende di Antonio Cassano e Damiano Tommasi. Il primo, sempre più intenzionato a lasciare la capitale, non ha accettato un contratto milionario offertogli dal club per il rinnovo dell'accordo in scadenza nel 2006. Il secondo invece, pur di mettersi alla prova senza gravare sulle casse della società, ha accettato il minimo federale: 1500 euro al mese.

La vicenda di Damiano Tommasi è di quelle che non si trovano tutti i giorni nel mondo del calcio. Messo ko da un terribile incidente al ginocchio in precampionato l'estate scorsa, il centrocampista è rimasto fermo per l'intera stagione e il suo completo recupero è un punto di domanda. Proprio conscio di questa situazione e per non voler gravare sulle casse del club senza la sicurezza di essere nuovamente il Tommasi di un tempo, il giocatore ha proposto in prima persona un contratto di 10 mesi al minimo federale, 1.500 euro al mese, più o meno la paga di un impiegato di medio livello. Se poi le indicazioni saranno positive il contratto potrebbe tornare nei canoni della "normalità". Un gesto di umiltà e buona volontà perfettamente in linea con la persona che Tommasi ha sempre dimostrato di essere, e che trova pochi riscontri in un mondo come quello del calcio. Quello di Fernando Redondo che, fermato da un infortunio sempre al ginocchio al suo arrivo al Milan, dopo una stagione senza giocare, chiese al club di non essere pagato, pur essendo sotto contratto, fino a quando non si fosse ristabilito. E gli sforzi e i sacrifici lo ripagarono con la fiducia del club, con il quale tornò in campo.

Di tutt'altro segno invece la situazione di Antonio Cassano. Il talento di Bari vecchia è ormai in rotta con la società che, a più riprese, gli ha offerto un rinnovo di contratto con un robusto aumento rispetto all'ingaggio attuale, per venire incontro alle richieste del giocatore. Ma fino a oggi non c'è stato nulla da fare: l'offerta è sempre stata ritenuta troppo bassa dai procuratori che chiedono lo stesso tipo di contratto offerto dal Milan ad Alberto Gilardino (circa 4 milioni di euro l'anno). Un braccio di ferro che va avanti da mesi e probabilmente alimentato più dalla voglia di andare via (leggi Juventus) di Cassano che non dà una vera e propria voglia di guadagnare cifre stratosferiche.

parrino76
00venerdì 2 settembre 2005 15:03
Il Torino pensa in grande
Mercato aperto fino al 9 settembre

Il Torino di Urbano Cairo riparte da zero. Bisogna costruire quasi totalmente la nuova squadra e c'è tempo soltanto fino al 9 settembre. Certo l'ingaggio di Guidoni, il ds Salvatori sta facendo pressione sul Genoa per l'acquisto di Stellone. Quasi raggiunto l'accordo per il prestito di Fantini, con Lotito, invece, si tratta per Muzzi e Simone Inzaghi. Nelle ultime ore, inoltre, ha preso corpo una suggestiva idea Albertini.


Mille idee, tante trattative in corso e, forse, un po' di confusione per un unico obiettivo: costruire il nuovo Torino. Il neo presidente granata Urbano Cairo, insieme al direttore sportivo Fabrizio Salvatori, sta facendo di tutto e di più per costruire una squadra competitiva per la prossima serie B. In questi casi, come si suol dire, il tempo è tiranno e lo è per davvero dal momento che i giorni a disposizione della società granata sono contati. Entro il 9 settembre bisognerà ratificare le numerose trattative in corso con i tanti giocatori contattati. Ingaggiato Guidoni, si è alla ricerca di una punta di spessore: quasi certo l'arrivo di Enrico Fantini in prestito dalla Fiorentina, molto più complessa appare la trattativa con Preziosi per arrivare a Roberto Stellone. Il presidente del Genoa non vorrebbe privarsi del suo gioiello a tal punto che è andato a trovarlo nel ritiro di Pegli, per convincerlo a restare. Rimangono sempre aperte le piste che portano a Roberto Muzzi e Simone Inzaghi anche se con Lotito si dovrà ricucire il rapporto dopo le tensioni delle scorse settimane. La contestazione verificatasi a Cagliari nei confronti di Antonio Langella potrebbe portare quest'ultimo a lasciare la Sardegna ed allora il Toro sarebbe pronto ad un offerta. Per la difesa si cerca un mix di gioventù ed esperienza: Luigi Sartor che era stato prestato dalla Roma al Genoa, Corallo dell'Ascoli e Fissore del Vicenza. Si cercano soluzioni anche in mezzo al campo e per questo motivo sono stati richiesti al Parma Rosina e Dessena. Nelle ultime ore sarebbe nata un'ipotesi suggestiva ed affascinante: portare Demetrio Albertini al Toro, operazione che garantirebbe a Cairo un ulteriore credito nei suoi confronti da parte della tifoseria granata.

parrino76
00sabato 3 settembre 2005 17:16
Sheva "vede" il primo mondiale
Stasera l'Ucraina sfida la Georgia
Andriy Shevchenko e l'Ucraina sono ad un passo dalla prima, storica, qualificazione al Mondiale. Stasera la nazionale del milanista affronta la Georgia: in caso di vittoria e di contemporanea sconfitta (o pareggio) della Turchia contro la Danimarca sarebbe la prima squadra europea a staccare il biglietto per la Germania. Per Francia ed Inghilterra è obbligatorio fare risultato, rispettivamente, contro Far Oer e Galles.


L'Ucraina è l'unica nazionale europea che sabato avrà la possibilità di staccare, con due partite d'anticipo, il biglietto per Germania 2006. Per dare il via ai festeggiamenti sarà sufficiente che Shevchenko e compagni battano sabato la Georgia in trasferta e che nello stesso tempo la Turchia non vada oltre il pari con la Danimarca. E proprio quella tra turchi, danesi e i campioni d'Europa in carica della Grecia, sabato a riposo, sembra ormai la sfida più avvincente del girone 2. I prossimi incontri valgono, infatti, il secondo posto. Molti altri, comunque, gli incontri in programma tra sabato e mercoledì che si preannunciano decisivi. Basti pensare alla bagarre del gruppo 4 con ben quattro squadre, fra cui la Francia, in lizza per il primo posto. La Svizzera affronterà in casa il sorprendente Israele con la possibilità di portarsi in testa al girone scavalcando l'Irlanda, la seconda dovrà semplicemente battere le Isole Faer Oer per agganciare i britannici, a riposo sabato.
Nel gruppo 6 non sembra per nulla agevole il compito a cui è chiamata l'Inghilterra, seconda, sia pur con una gara in meno, dietro alla Polonia. Owen e compagni dovranno affrontare in trasferta il Galles, gara tutt'altro che agevole nonostante il pessimo momento che sta vivendo il calcio gallese. Ma l'Inghilterra non se la passa molto meglio, come dimostra il 4-1 subito a Copenaghen dalla Danimarca due settimane fa. La Polonia, impegnata in casa contro l'Austria, potrebbe approfittarne per allungare in testa.

parrino76
00sabato 3 settembre 2005 17:17
Del Piero perde la pazienza
Vorrei più rispetto e considerazione"
Dopo aver sopportato per mesi in silenzio le critiche e le continue esclusioni, sia in Nazionale che alla Juve, Alex Del Piero alza la voce: "Non è che ogni volta un giocatore debba pretendere di esserci per quello che ha fatto. Però vorrei più rispetto e considerazione". Poi una frecciata a Montezemolo, che aveva definito Cassano il testimonial ideale per la Punto: "Vorrà dire che per me ci saranno altre macchine...".

Del Piero contro tutti. Uno sfogo che arriva alla vigilia della gara dell'Italia con la Scozia, quindi sulla carta riferito a Lippi e all'azzurro, ma ovviamente nella rabbia di Alex c'è anche (e forse soprattutto) la sua situazione alla Juve, dove lo spazio per lui è sempre di meno. Del Piero ci ha abituati al suo modo signorile di sopportare in silenzio, le critiche, ma stavolta fa vedere che la sua pazienza ha un limite. A far traboccare il vaso, probabilmente, la goccia versata dal presidente della Fiat Luca di Montezemolo, che venerdì aveva definito Cassano "l'uomo ideale per il lancio della nuova Punto, perchè più sbarazzino". Uno schiaffo morale che a Pinturicchio non è piaciuto affatto: "Per me allora ci saranno altre macchine...", è la risposta ironica di Alex, visibilmente rosso in viso mentre pronunciava le parole di fronte ai giornalisti presenti in Scozia.
"E' nel mio destino dover dimostrare qualcosa - ha detto Del Piero, che dopo aver giocato da titolare nell'amichevole contro l'Eire ha restituito il posto da titolare a Francesco Totti - l'anno scorso, in Moldova, era lo stesso. Ora sono qui, di nuovo. Non che abbia pretese per cosa ho fatto in passato, però un po' più di rispetto e considerazione sì. Comunque, è giusto che ciascuno di noi si guadagni il posto sul momento". Anche se, poi, Alex dimostra di gradire il tridente di Lippi, con il quale l'amichevole di Dublino ha rinsaldato il rapporto. "Sì, il tridente in azzurro offre maggiori possibilità. E' giusto puntare sui giocatori di qualità - la convinzione dell'attaccante juventino - e con questo schema è anche possibile vedere Francesco e il sottoscritto insieme. Il tridente non è un problema del centrocampo, ma di come i tre davanti rientrano. In ogni caso qui in Scozia arriviamo per imporre il nostro gioco e per i tre punti: siamo quasi qualificati, serve l'ultimo passo".

parrino76
00domenica 4 settembre 2005 12:39
Italia, mistero Gilardino
La punta: "Lippi non mi ha spiegato"
Dalla trasferta scozzese l'Italia di Marcello Lippi torna con un punto prezioso ma conquistato con molta fatica e con alcuni problemi che rischiano di incrinare il clima idilliaco che si era creato. A partire dall'esclusione di Alberto Gilardino. Il ct ha detto di averne parlato con lui e di averlo trovato d'accordo, ma il giocatore nega: "Non mi ha dato spiegazioni, l'ho saputo a mezzogiorno. Ma fa parte del gioco".

Dopo l'amichevole con l'Eire, che aveva dato entusiasmo all'ambiente azzurro, ci ha pensato la Scozia a fare tornare sulla terra la nostra Nazionale. Una prova abbastanza confusa, con poca incisività in attacco e preoccupanti svarioni in difesa. In particolare i punti su cui con ogni probabilità a Lippi verrà concesso poco sono due: l'esclusione di Gilardino e il suo insistere per la fascia destra di un giocatore come Zaccardo che già in Irlanda con l'Eire aveva denotato più di un'incertezza.

La scelta di far giocare Iaquinta ha lasciato stupiti tutti, a partire dallo stesso Gilardino, che nel dopopartita ha negato di avere ricevuto particolari spiegazioni dal ct. Il quale invece ha sostenuto di aver visto il giocatore "poco lucido" e di averne parlato con lui il quale avrebbe concordato. Fatto stato che, tanto la coppia Vieri-Gilardino aveva bene impressionato con l'Eire, quanto quella composta da Bobo e dal centravanti dell'Udinese è apparsa con le polveri bagnate. Con la Bielorussia con ogni probabilità si cambierà nuovamente, ma la scelta del ct ha destato più di una perplessità. Significativo poi il fatto che nel cambiare una punta, Lippi abbia puntato su Iaquinta e non su Del Piero, rimasto in panchina tutti i 90 minuti.

Come resta da risolvere il problema della fascia destra. Lippi ha voluto insistere su Zaccardo e la fiducia, purtroppo non è stata ripagata, tanto che, anche se il ct ha voluto chiarire che non si è trattato di una bocciatura, al termine del primo tempo il difensore del Palermo è rimasto negli spogliatoi. Con Grosso al suo posto, al di là del provvidenziale gol messo a segno le cose sono andate decisamente meglio, ma resta una sensazione di "lavori in corso" in quella zona del campo che è poco rassicurante. E qualcuno inizia già a chiedersi se, screzi personali a parte, non sarebbe il caso di recuperare un certo Panucci
parrino76
00domenica 4 settembre 2005 12:40
Milan, Inzaghi vede la luce
Tra dieci giorni il rientro a Milano
Sembra essere ormai agli sgoccioli la lunga permanenza belga di Filippo Inzaghi. Il bomber rossonero, che si trova ad Anversa da oltre un mese e mezzo per curare il ginocchio sinistro, potrebbe far rientro in Italia tra una decina di giorni. Se il programma di recupero per lui stilato dal prof. Marc Martens verrà rispettato, l'attaccante tornerà a disposizione di Ancelotti per il prossimo mese di ottobre.


Il peggio è passato. Pippo Inzaghi incrocia le dita, ma, scaramanzie a parte, questa volta per lui sembra davvero tornato il sereno. La data del rientro in Italia non è ancora stata fissata, ma da via Turati trapela che il bomber emiliano tra circa dieci giorni dovrebbe abbandonare il suo esilio forzato in Belgio e riprendere a lavorare a Milanello. Possibile ipotizzare il ritorno in campo ad ottobre, ovvero quattro mesi dopo la sua ultima partita ufficiale, giocata allo stadio Friuli contro l'Udinese, giusto quattro giorni dopo la disfatta di Istanbul.

Ad Anversa, sotto la guida attenta del prof. Martens, Inzaghi sta lavorando in media 3-4 ore al giorno per sei giorni su sette sulla fisioterapia. Questa volta, a differenza di quanto accaduto in passato, nessuno ha cercato di forzare i tempi del recupero. Proprio l'eccessiva di fretta di tornare in campo ha nuocioto alle articolazioni di Superpippo, che ora non vuole più incorrere nello stesso errore. Subito dopo Ferragosto, la punta ha ricevuto l'ok per iniziare a intensificare gli allenamenti e da un paio di settimane effettua tutti gli esercizi nella vasca di sabbia senza avvertire alcun fastidio. Il lungo calvario, dunque, sembra essere ormai giunto agli sgoccioli. I tifosi rossoneri sperano. Perché un bomber di razza come lui potrà certamente tornare utile alla causa del Milan.

parrino76
00domenica 4 settembre 2005 12:41
Roma-Cassano, scoppia la pace
Applausi e cori dai tifosi per la punta
Dopo i fischi ricevuti nel corso della presentazione all'Olimpico lo scorso 24 agosto, ora tra Antonio Cassano e i tifosi giallorossi si registrano chiari segnali di riavvicinamento. Durante la partitella con la Primavera, i 3000 supporter assiepati sulla tribuna di Trigoria hanno chiesto a gran voce il rinnovo del contratto da parte del barese. E Spalletti si ammorbidisce: "Se giocherà così, avrà una maglia da titolare".

La pace scoppiata tra Cassano e il popolo romanista ha avuto subito un risvolto positivo in campo. Il talento barese durante la partitella di 60' con la Primavera ha giocato in maniera brillante e coinvolta, mandando in visibilio i tifosi giallorossi, che dal canto loro gli hanno regalato striscioni come "Diciotto Cassano più forte delle chiacchiere" e cori come "Mettece la firma Antonio, mettece la firma". Tra le azioni più emozionanti che il pibe di Bari vecchia ha regalato ai tifosi, un gol messo a frutto con un'azione personale e un assist al bacio per Montella, tanto che la partitella contro la Primavera si è chiusa 4-0. L'inaspettata svolta del caso Cassano potrebbe avere risvolti concreti dal punto di vista contrattuale già a partire da mercoledì, giorno in cui si terrà il nuovo incontro tra la società e il procuratore dell'attaccante, Beppe Bozzo. Se Cassano dovesse decidere di abbandonare il sogno juventino e di tornare a fare parte integrante del progetto romanista, si troverebbe a firmare un contratto che non reca più l'offerta di 5 milioni propostagli nel febbraio scorso, ma nemmeno quella di 3 milioni e 200mila offertagli ultimamente. 4 milioni netti a stagione è la cifra che la società è attualmente disposta a pagare per il 22enne di Bari, che altrimenti a gennaio, in caso di mancato rinnovo, emigrerebbe al Nord. Destinazione più probabile la Juventus, ma non bisogna trascurare il corteggiamento di Inter e Milan. Intanto Spalletti si augura di poter recuperare Cassano in rosa: "Spero che Cassano firmi - ha dichiarato il tecnico - Sapendo di averlo fuori tutto l'anno, allora saremmo costretti a prendere qualcun'altro, visto che si rischia di essere in pochi. Se continuerà a far vedere, anche negli allenamenti, quello che ha messo in mostra nella partitella contro la Primavera, lo prenderò in considerazione per una maglia di titolare. E' fondamentale che capisca come giocare titolare o no, dipende solo da lui. In ogni caso, qualche volta lo inserirò come punta, altre esterno, altre terzino, così si abitua a rincorrere gli avversari e a mettersi a disposizione della squadra".

parrino76
00lunedì 5 settembre 2005 19:37
Italia: Lippi non scioglie i dubbi
Toni forse preferito a Del Piero
A due giorni dalla gara contro la Bielorussia, fondamentale nella corsa ai Mondiali del 2006, Marcello Lippi non ha ancora sciolto i dubbi legati alla formazione. La posizione di Alex Del Piero è sempre in bilico: il ct nell'allenamento di lunedì gli ha preferito Toni. Anche il modulo è ancora un'incognita: la difesa a tre viene bocciata da Materazzi ("Non l'abbiamo mai provata"), e Lippi ripropone il deludente Zaccardo.

L'opaca prestazione di Glasgow (anche se Lippi si è detto soddisfatto della prestazione contro la Scozia) ha scombussolato non poco i piani del ct, che non si aspettava di dover andare a Minsk con il coltello tra i denti senza possibilità di commettere passi falsi. Senza gli squalificati Zambrotta e De Rossi, la squadra verrà ridisegnata, anche se non sono ancora stati sciolti i dubbi sul modulo e sugli interpreti. Il nodo principale riguarda l'assetto difensivo: a quattro o a tre? Sabato contro Miller e compagni il reparto arretrato ha paurosamente barcollato: in particolare Zaccardo è stato disastroso sulla fascia destra, mentre Zambrotta è migliorato nella ripresa quando è stato spostato a destra, con l'inserimento di Grosso, il salvatore della baracca, a sinistra. Un pensiero alla difesa a tre deve essere stato fatto con l'inserimento di Materazzi accanto a Cannavaro e Nesta (e Grosso e Camoranesi larghi sulle fasce), ma è l'interista che boccia la soluzione. "Mi sembra un po' azzardato cambiare modulo senza averlo mai provato - ha detto - Io sono sempre pronto però la difesa a tre in partita non l'abbiamo mai schierata. Vediamo cosa decide Lippi... ".

Capitolo Del Piero. Pinturicchio rischia ancora l'ennesima bocciatura. Rimasto in panchina a Glasgow, a Minsk potrebbe essere la carta giusta da giocare. Nell'allenamento di lunedì mattina, però, Lippi ha schierato Toni accanto a Gilardino con Totti a supporto. Il milanista, dopo la tribuna, dovrebbe essere preferito al compagno di squadra Vieri. Il condizionale, però, con un Marcello Lippi così "amletico" è d'obbligo.

parrino76
00lunedì 5 settembre 2005 19:39
Galliani: "Ronaldinho? Non si può"
"Accontentiamoci di quello che abbiamo"

Adriano Galliani "chiude" il mercato del Milan. Alla richiesta di un tifoso, che, al battesimo del figlio di Shevchenko, ha sondato le possibilità di acquistare Ronaldinho, il vicepresidente ha risposto: "Anch'io lo vorrei, ma non si può. Accontentiamoci di quello che abbiamo". Stesso discorso per l'altro gioiello del Barça Messi: "Bel giocatore, ma siamo a posto così". Poi, su Maldini: "Il ritiro è ancora lontano".



"Il suo problema è fisico - ha proseguito Galliani a proposito del capitano rossonero - I medici mi dicono che ce la farà quest'anno. Certo, prima o poi il giorno in cui appenderà le scarpette al chiodo arriverà, è inevitabile - ha proseguito Galliani - Ma riguarda un lungo futuro". Capitolo Gattuso. Galliani si è detto "non sorpreso" dalle dichiarazioni di "Ringhio", che la scorsa settimana aveva rivelato pubblicamente di aver anche pensato di andarsene dal Milan dopo Istanbul. "Non sono sorpreso da quanto ha detto Gattuso - ha commentato -. Con lui di quelle cose al Milan ne abbiamo parlato a lungo. Le conosco tutte benissimo".

E Gilardino? "L'ho sentito proprio oggi. Mi sembra molto tranquillo, molto rilassato". All'ultima domanda, se Shevchenko possa un giorno essere il capitano del Milan al posto di Maldini, Galliani sorridendo ha detto: "Lasciamo tempo al tempo".
parrino76
00martedì 6 settembre 2005 18:49
Juve, Moggi "stoppa" Salgado
"Le strategie future le faccio io"

Michel Salgado è certo di andare alla Juventus a gennaio, ma Luciano Moggi frena gli entusiasmi. L'esterno del Real si era detto sicuro del suo futuro: "Ho ricevuto una chiamata da Torino, a gennaio vado alla Juve". Moggi però la vede diversamente: "Può dire quello che vuole - ha dichiarato il dg bianconero a "Tuttosport" - ma le strategie della Juve le faccio io e vi dico che non rientra nei nostri programmi".



Luciano Moggi, dunque, chiude la porta ad un possibile arrivo di Michel Salgado, o almeno così sembrerebbe. In ogni caso prima di chiudere qualsiasi discorso che, ovviamente, è futuribile e quindi andrebbe considerato con un cero distacco dal momento che lo stesso dg bianconero ha dichiarato: "Da adesso a gennaio c'è tanto tempo", ciò non toglie che, secondo un ragionamento logico, gli interessi sia dei bianconeri che del giocatore spagnolo possano collimare. Infatti, dopo l'infortunio di Birindelli che ne avrà per circa 6 mesi, è innegabile il fatto che la Juventus abbia a disposizione un solo difensore esterno destro di una certa levatura internazionale e cioè Zebina, peraltro, spesso alle prese con infortuni di natura muscolare. Attualmente l'unico sostituto del francese sarebbe Balzaretti, per carità, bravo, ma pur sempre inesperto per le grandi platee d'europa. Ecco che, dunque, la Juventus si troverebbe scoperta in quel ruolo. Tutto ciò per giungere, poi, alla situazione di Salgado, che è in forte discussione per il ruolo di terzino destro nel Real soprattutto perchè, a Madrid, da gennaio, dovrebbe arrivare il brasiliano Cicinho. Il difensore spagnolo, con questa situazione, non troverebbe più molto spazio in squadra e ciò lo indurrebbe a lasciare le "merengues". Come appare evidente le due situazioni potrebbero combaciare, ma da qui a mettere nero su bianco ce ne corre e poi Moggi è stato categorico come sempre...prima di un acquisto.

parrino76
00martedì 6 settembre 2005 18:50
Cassano-Roma, un altro round
Venerdì faccia a faccia per il rinnovo

Nuovo capitolo della telenovela Cassano. Dopo i segnali di riavvicinamento dei giorni scorsi, infatti, venerdì la Roma e l'attaccante (rappresentato dal suo agente Giuseppe Bozzo) si incontreranno per discutere del rinnovo contrattuale del barese. Il club è pronto ad accettare l'ipotesi di una clausola rescissoria da 7-8 mln, meno disponibile ad alzare l'offerta dai 17 ai 25 mln per cinque stagioni chiesti dal giocatore.



Venerdì, o mai più. Se la Roma e Antonio Cassano ricuciranno lo strappo che si è inevitabilmente creato visti i tentennamenti dell'attaccante barese a rinnovare il suo contratto, il giorno decisivo potrebbe essere il 9 settembre. Tra tre giorni è previsto infatti un importante faccia a faccia tra la società, rappresentata dall'amministratore delegato Rosella Sensi, e l'agente del giocatore Giuseppe Bozzo. Il problema è capire se e come proseguire il rapporto nel modo più indolore possibile per entrambe le parti: il giocatore, che rischia seriamente di finire fuori rosa e di conseguenza di perdere il Mondiale, potrebbe ammorbidire la sua posizione e firmare se nella bozza fosse inserita una clausola rescissoria, che permetterebbe a Cassano di liberarsi il prossimo giugno. Una condizione che il club potrebbe accettare, anche se non alla cifra proposta dall'attaccante, il quale chiede che la clausola sia fissata a circa sei milioni. La Roma non vuole scendere sotto i 7-8, e soprattutto non è disposta ad accontentare il giocatore per quanto riguarda il salario annuale: Cassano chiede 25 milioni per cinque stagioni, il club è fermo a 17. Trovare un compromesso appare quantomai difficile, ma c'è anche da considerare che sia la società che il giocatore sarebbero fortemente penalizzati dal mancato accordo. Quindi, per necessità, forse si potrebbe arrivare ad un punto di incontro. Per questo la giornata di venerdì diventa più che mai un importante crocevia per il futuro non solo di Cassano, ma anche della Roma stessa.

parrino76
00mercoledì 7 settembre 2005 14:41
Italia, 3 punti contro le polemiche
Alle 19 sfida contro la Bielorussia
Dopo il sofferto pareggio in Scozia di sabato scorso e le polemiche dei giorni seguenti, l'Italia torna in campo in Bielorussia (ore 19 a Minsk), a caccia di tre punti fondamentali per la corsa verso i Mondiali 2006. Non ci sarà l'infortunato Del Piero, il ct azzurro Marcello Lippi dovrebbe confermare il tridente con Totti, Gilardino e Toni. In difesa, sarà Grosso a sostituire lo squalificato Zambrotta.

La sfida di Minsk deve regalare agli azzurri tre punti, per non alimentare le critiche e più sportivamente per evitare di mettersi nella spiacevole situazione di dovere vincere per forza contro Slovenia e Moldova, risultati comunque decisamente alla portata dell'Italia che tra l'altro giochera' entrambe le sfide in casa, a Palermo e Lecce.
Vincere in Bielorussia sarebbe decisivo per tanti motivi. Primo tra tutti quello di recuperare un po' di tranquillità, smarrita dopo l'1-1 di Glasgow con l'arrabbiatura del ct e le critiche per l'esclusione di Gilardino. Quest'ultimo questa volta ci sarà e sarà parte del tridente (almeno di rivoluzioni dell'ultima ora) assieme a Totti e Toni.

Le parole dei mister
Baydakny (Bielorussia): ""
Lippi (Italia): "Questo clima non mi spaventa, anzi in queste condizioni mi esalto e do il meglio di me. Io sono serenissimo, a parte l'episodio con il cameraman Rai dell'altro giorno ed anche i giocatori sono tranquilli. Per essere matematicamente qualificati ci servono sette punti, non importa dove li prendiamo. Fermo restando che come abbiamo già fatto contro la Scozia giocheremo per vincere".

Le probabili formazioni
Bielorussia (4-5-1): 1 Zhenov, 2 Omenlyanchuk, 3 Yaskovich, 5 Stanyuk, 6 Gurenko, 7 Koritko, 8 Belkevich, 4 Lavrik, 10 A. Hleb, 11 Bulyga, 9 Kutuzov. (12 Khomutovsky, 13, V. Hleb, 14 Kulcky, 15 Yarlowsky, 16 Kovba, 17 Kalashev, 18 Kornilenko) All: Baydakny.
Italia (4-3-3): 1 Peruzzi, 2 Zaccardo, 6 Nesta, 5 Cannavaro, 3 Grosso, 7 Camoranesi, 8 Pirlo, 4 Gattuso, 10 Totti, 9 Gilardino, 11 Toni (12 De Sanctis, 13 Materazzi, 14 Barzagli, 15 Barone, 16 Mesto, 18 Vieri, 19 Iaquinta). All. Lippi.
Arbitro: Temmink (Olanda)

parrino76
00mercoledì 7 settembre 2005 14:42
Milan,scatta l'allarme per il Siena
Attacco e difesa sono ridotti all'osso
Non può dormire sonni troppo tranquilli Carlo Ancelotti, in vista della sfida di sabato sera contro il Siena. Maldini è in forte dubbio e nel decidere se rischiarlo il tecnico terrà conto delle condizioni in cui torneranno i difensori impegnati in nazionale: Cafu, Nesta, Simic e Kaladze. Out Jankulovski a centrocampo, mentre in attacco, con Vieri squalificato e Inzaghi ancora ad Anversa, restano solo Sheva e Gilardino.

Il Milan tornerà a disputare sabato una partita ufficiale davanti al pubblico amico, avversario di turno sarà il Siena. Le preoccupazioni di mister Carlo Ancelotti, oltre ad essere rappresentate dalla bontà del gioco espresso dalla squadra di Gigi De Canio, giungono dagli innumerevoli problemi di ordine fisico che da un paio di giorni stanno tormentando la sua squadra. Oltre alle condizioni di Maldini, per il quale continua la terapia a base di infiltrazioni di acido ialuronico al fine di lubrificare le cartilagini delle ginocchia, si è aggiunto l'infortunio di Jankulovski che, visitato a Varese con esiti rassicuranti, comunque a Siena non ci sarà. Martedì si è aggiunto l'infortunio al naso rimediato da Costacurta in una partita di basket per beneficienza a Pesaro, quest'ultimo, tuttavia, non desta preoccupazioni. Inoltre, Ancelotti dovrà sperare che gli altri suoi difensori impegnati con le rispettive nazionali e cioè Cafù, Nesta, Simic e Kaladze tornino a Milanello in buone condizioni, data l'attuale forma non ottimale di Stam. Per il centrocampo non ci dovrebbero essere grossi problemi, mentre un' ulteriore nota dolente viene dalla situazione dell'attacco. Assente Vieri per squalifica e con Inzaghi ancora convalescente, il Milan dovrà contare esclusivamente sulla coppia Gilardino-Shevchenko. Ancelotti avrebbe di gran lunga preferito che Gilardino giocasse sabato scorso anzichè mercoledì in Bielorussisa, mentre Shevchenko è in Ucraina con la nazionale ma, almeno lui, non dovrebbe scendere in campo e partecipare soltanto alla festa per la qualificazione al mondiale.

parrino76
00giovedì 8 settembre 2005 20:35
Cassano-Roma, accordo vicino
Il barese convocato per l'Udinese

Antonio Cassano e la Roma sono vicini all'accordo per il rinnovo del contratto, che attualmente lega il talento barese ai giallorossi fino al giugno 2006. Si è tenuto nella mattinata l'incontro tra il giocatore, il procuratore Bozzo ed i vertici del club capitolino, dove le parti si sono sensibilmente avvicinate. La società ha apprezzato l'evoluzione delle trattative ed il giocatore verrà convocato per Roma-Udinese.


Cassano ritrova il campo e, probabilmente, il Mondiale, la Roma non lo perderà senza ricavare nemmeno un euro. Ecco la soluzione che accontenta tutti e che permetterà, forse, al talento barese di andare via (probabilmente alla Juventus, ma c'è anche il Milan in corsa) al termine della stagione.
Una trattativa estenuante, che si concluderà con il "lieto fine", dopo l'incontro tra il procuratore del giocatore, l'ad giallorosso Rosella Sensi e il ds Daniele Pradè, avvenuto con un giorno d'anticipo rispetto alle previsioni. Dopo il "muro contro muro" di questa estate, già la scorsa settimana c'erano stati segnali di schiarita.

I tifosi avevano applaudito il giocatore negli allenamenti di inizio settimana, mentre Spalletti aveva auspicato un accordo per poter utilizzare il talento barese. Nell'incontro di giovedì, sembra che il giocatore abbia ridotto le pretese economiche, mentre la società ha alzato un po' l'offerta. Così, grazie anche alla presenza del diretto interessato, l'accordo è vicinissimo e Cassano potrà tornare in campo già dalla gara interna di domenica prossima dei giallorossi contro l'Udinese.
"La As Roma e l'Avv. Bozzo - si legge nel comunicato ufficiale del club giallorosso - informano che nella giornata odierna, nel corso di un incontro al quale hanno partecipato anche l'amministratore delegato Rosella Sensi e il calciatore Antonio Cassano, sono riprese le trattative per raggiungere l'intesa in merito ad un eventuale rinnovo contrattuale. Il gesto del calciatore, che ha voluto questo incontro per dimostrare la sua intenzione a confermarsi in giallorosso anche nei prossimi anni, è stato particolarmente apprezzato dalla società. Le parti nella comune volontà di addivenire ad un accordo, torneranno a riunirsi nei prossimi giorni".

parrino76
00giovedì 8 settembre 2005 20:38
Caf respinge ricorso per Samuel
Confermate le tre giornate di stop

Dopo la Disciplinare, anche la Caf (Commissione d'appello federale) ha bocciato il ricorso presentato dall'Inter contro la squalifica di tre giornate a Walter Samuel, appiedato dal giudice sportivo con la prova tv per aver sputato a Pavel Nedved nel corso della Supercoppa italiana contro la Juventus. Il difensore argentino deve ancora scontare due turni e tornerà in campo mercoledì 21 settembre con il Chievo.



A nulla è servita la deposizione di mezzora davanti alla Commissione e le dichiarazioni rilasciate mercoledì, in cui il difensore argentino non nascondeva la speranza di uno sconto. "Se si analizza quello che è realmente successo penso di avere delle speranze - aveva detto Samuel in conferenza stampa - Al di là di questo, non mi piace essere in mezzo ad una situazione del genere, una cosa brutta, una cosa che non mi è mai accaduta in circa dieci anni di carriera. Le immagini televisive dimostrano che non ho sputato a Nedved, per questo andrò a Roma con la speranza di un verdetto positivo". Invece nella serata di giovedì è arrivata la doccia fredda: anche la Caf, come la Disciplinare, ha confermato i tre turni di stop comminati dal Giudice Sportivo. Uno di questi è già stato scontato alla prima di campionato contro il Treviso, gli altri due lo saranno nella trasferta di sabato a Palermo e nella gara casalinga successiva contro il Lecce. L'ex difensore di Roma e Real Madrid potrà fare il suo esordio in campionato nel turno infrasettimanale di mercoledì 21 settembre contro il Chievo.

L'amarezza del club nerazzurro sta tutta nelle parole del presidente Giacinto Facchetti. "Prendiamo atto della decisione, anche in terzo grado, della Giustizia sportiva - ha commenta - Ci dispiace molto che sia finita in questo modo, in particolare per Samuel che, con questa squalifica, è stato penalizzato dal punto di vista tecnico e morale".

parrino76
00giovedì 8 settembre 2005 20:43
Sheva: "Speriamo che non piova"
Col Siena avremo una grinta speciale"

Dopo l'esperienza di Ascoli, Andriy Shevchenko ha un desiderio particolare per sabato: "Speriamo che non piova - esordisce l'ucraino - Dopo il primo passo falso, siamo molto attesi per la sfida contro il Siena. Giocheremo con una grinta speciale". Su Ancelotti e Gilardino: "Noi crediamo in Ancelotti e lui crede in noi. Non servono altre parole. Gilardino è arrivato con tanta pressione. Ha bisogno di stare tranquillo".



Una settimana che Andriy Shevchenko non dimenticherà tanto facilmente. Primail battesimo del figlio Jordan, con presente Silvio Berlusconi, poi la storica qualificazione ai Mondiali con l'Ucraina. Ora il ritorno in Italia e la voglia di riscattare, contro il Siena, il passo falso della prima ad Ascoli. "All'inizio è stata una sofferenza incredibile dopo il pareggio con la Georgia - spiega Sheva, parlando della esperienza in nazionale - Poi la Danimarca ha vinto e ci ha fatto un grosso regalo. Questa qualificazione è una gioia immensa per tutto il popolo ucraino e anche per me, dopo 10 anni di carriera e tre spareggi persi. E' una rivincita anche personale. Quanto a lunedì, è stata una giornata altrettanto speciale per me, mio figlio è diventato cristiano cattolico. Poi la festa di mercoledì a Kiev, erano anche 65.000 allo stadio, una bella atmosfera, la squadra ha giocato bene e non meritava di perdere contro la Turchia. La mia gente aspettava tanto questa qualificazione, c'è stata una grande festa".
Ma adesso il pensiero dell'ucraino torna inevitabilmente al Milan: "Dopo il primo passo falso ad Ascoli, tutti si aspettano che la squadra faccia risultato e dimostri un gioco vincente - ha dichiarato l'attaccante - I tifosi sono fiduciosi per il debutto a San Siro, faremo di tutto per non deluderli. Le insidie che nasconde la gara? Speriamo che sabato non piova...", è la battuta con chiaro riferimento ai fatti di Ascoli. Poi l'ucraino prosegue: "Noi dovremo giocare con una grinta speciale - dice Sheva - per dimostrare che siamo una squadra che può vincere tutto. Il Milan dovrà fare il suo gioco, senza aver paura di sbloccare il risultato".
Shevchenko spiega di aver trovato un ambiente positivo a Milanello. "Siamo carichi, molti di noi sono arrivati dalle Nazionali con entusiasmo e allegria dopo aver centrato la qualificazione, penso ai brasiliani. Ora sono tornati anche gli azzurri, avremo il primo allenamento al completo prima della partita contro il Siena. Il Milan deve stare tranquillo e pensare prima a sabato e poi alla Champions League"
L'attaccante è lesto a difendere Carlo Ancelotti, che in questi giorni ha subito molte critiche: "Noi crediamo in Carlo e lui crede in noi. Non ho altre parole da aggiungere". Poi, su Gilardino: "Alberto ha avuto tante pressioni addosso dal suo arrivo al Milan, ma deve stare tranquillo - spiega Sheva - La società ha fatto la scelta giusta, noi crediamo in lui, deve allenarsi con serenità e pensare solo a giocare perchè tutti noi abbiamo grande fiducia". Maldini la scorsa settimana ha accennato all'ipotesi di ritirarsi: "Sono felice di aver ritrovato Paolo ad allenarsi con il gruppo quando sono tornato dagli impegni con la Nazionale - osserva Shevchenko -. Spero per lui e per noi che guarisca velocemente dai suoi problemi e che sabato sia in campo". Infine la classica domanda: meglio un grande trofeo con il Milan o un grande Mondiale con l'Ucraina? Sheva non sa scegliere. "Voglio tutto, non rinuncio a niente. Nella vita bisogna guadagnarsi tutto, bisogna sudare per ottenere qualcosa. Io vorrei arrivare al successo sia con il Milan che con l'Ucraina. Per me sono entrambi obiettivi importanti. Anche perchè sono un professionista. Per me sia giocare nel mio club che con la mia Nazionale è motivo di grande orgoglio. Non posso separare le due cose".

parrino76
00venerdì 9 settembre 2005 19:32
"Magari hanno parlato di Del Piero"
Ancelotti su summit Moggi-Berlusconi
E' un Carlo Ancelotti sereno quello che si presenta in sala stampa alla vigilia della gara casalinga con il Siena. La voglia di scherzare non gli manca. "La visita di Moggi a palazzo Grazioli da Berlusconi è una cosa che ieri non mi ha fatto dormire! - ha detto il tecnico del Milan - Spero abbiano parlato di Del Piero...". C'è l'incognita pioggia. "San Siro è un campo diverso, è stato rizollato, ha un ottimo drenaggio".

Dopo il mezzo passo falso nel pantano di Ascoli, la corsa del Milan riparte dal match casalingo contro il Siena. La squadra di Ancelotti deve rincorrere Juventus e Inter. "Sappiamo che ci dovremo confrontare con Juve e Inter, ma il Milan non parte certo in inferiorità, il Milan parte alla pari e lo dimostrerà lungo il cammino - ha detto il tecnico - In questo momento stanno meglio loro perchè hanno due punti in più in classifica". La gara contro i toscani nasconde delle insidie, acuite dal fatto che i giocatori sono stati a lungo via con le Nazionali. "Le insidie della partita sono le solite, non abbiamo avuto tempo per preparare questa partita, abbiamo lavorato pochissimo, abbiamo avuto via tanti giocatori, però siamo abituati a questo - ha spiegato - Credo che potremo fare un'ottima partita. Sicuramente giocheranno in contropiede, come hanno fatto tante altre squadra. Chiesa ad esempio ha ritrovato verve e gol per cui al di là del contropiede, dobbiamo stare attenti perchè lo può sviluppare un'attaccante di valore e in forma".

Sulla formazione, praticamente scontato il tandem d'attacco Sheva-Gilardino (Vieri è squalificato, Inzaghi ai box), Ancelotti ha dei nodi da risolvere. "Conosco le condizioni di chi è stato qua a lavorare e sono buone per tutti, per gli altri devo vedere. Gattuso? Lui è recuperato, penso, perchè ha manifestato un malessere ma credo che sia stato passeggero. Maldini è disponibile e giocherà. Gilardino? Secondo me sta migliorando la sua condizione. Anche se ha giocato mercoledì, non avrà problemi a giocare anche sabato. Dida? Ci sono periodi più o meno brillanti per qualsiasi giocatore, anche per il portiere. Per lui è una situazione passeggera, per quello che lui ha fatto in questi anni si può dire che arriva da qualche errore, ma non è un problema".

Il problema dei rossoneri sembra essere il medesimo della passata: si prendono troppi gol da calcio piazzato. "Cambiamo. Saremo più attenti. La componente fondamentale è quella, l'attenzione. Per questo problema non siamo legati al modulo, ma all'attenzione. Fermo restando il fatto che sarà impossibile eliminare del tutto i gol presi su calcio piazzato, visto che non è solo il Milan a prenderli e visto che su questa soluzione sono in molti a puntare, dobbiamo riuscire a essere più attenti. Ci sono squadre che sono uscite dalla coppa dei Campioni per due gol presi su calci piazzati, come l'Inter con noi".

Poi una battuta su Silvio Berlusconi. "Il presidente Berlusconi in panchina? E' chiaro che gli ultimi minuti delle partite sono i più delicati, soprattutto quando le gare sono in equilibrio. Sono perfettamente d'accordo con lui che debba esserci una migliore gestione della palla. Non vedo grossi problemi in questo momento, dobbiamo cominciare a giocare e a vincere qualche partita'."


parrino76
00venerdì 9 settembre 2005 19:35
Juve, per Ibra niente Empoli
Lo svedese ha dolori allo stomaco
Zlatan Ibrahimovic salterà la trasferta di Empoli. Lo svedese, infatti, si è sentito male al termine della gara della propria nazionale in Ungheria. Appena fischiata la fine del match, l'attaccante bianconero si è aggrappato ai cartelloni pubblicitari, piegandosi a causa di fitte addominali. Anche venerdì mattina il bomber ha accusato problemi di stomaco. Capello lancia da 1' Mutu. Ibra rientrerà con il Bruges.


Dall'eurogol alla paura. Al 90' di Ungheria-Svezia, Ibrahimovic mette a segno un gol straordinario, che ricorda la prodezza di Marco Van Basten agli Europei 1988 nella finale tra Olanda e Unione Sovietica. Pochi minuti più tardi, appena l'arbitro Farina ha fischiato la fine del match, il fuoriclasse della Juventus si è sentito male.
Lo svedese si è aggrappato ai cartelloni pubblicitari ed ha un forte dolore allo stomaco, che per qualche secondo forse gli ha impedito anche di respirare. Un malore che ha subito preoccupato i medici della nazionale scandinava, ma il giocatore ha subito sdrammatizzato, presentandosi anche in mixed zone per le interviste dopo gara.

Nell'allemento di venerdì mattina Ibra si è sentito ancora male, accusando dolori di stomaco. Fabio Capello, a questo punto, gli darà probabilmente un turno di riposo, anche in vista dell'impegno in Champions League (primo obiettivo stagionale dei bianconeri) di mercoledì sul campo del Bruges. Ad Empoli, fuori anche Del Piero per infortunio (difficile il recupero del capitano), dovrebbero scendere in campo dal primo minuto Trezeguet e Mutu, quest'ultimo apparso in forma smagliante con la Romania, dove ha realizzato una doppietta alla Repubblica Ceca.

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