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369. Vi sono atti che sono sempre illeciti?


1756 È quindi sbagliato giudicare la moralità degli atti umani considerando soltanto l’intenzione che li ispira, o le circostanze (ambiente, pressione sociale, costrizione o necessità di agire, ecc.) che ne costituiscono la cornice. Ci sono atti che per se stessi e in se stessi, indipendentemente dalle circostanze e dalle intenzioni, sono sempre gravemente illeciti a motivo del loro oggetto; tali la bestemmia e lo spergiuro, l’omicidio e l’adulterio. Non è lecito compiere il male perché ne derivi un bene.


1757 L’oggetto, l’intenzione e le circostanze costituiscono le tre « fonti » della moralità degli atti umani.


1758 L’oggetto scelto specifica moralmente l’atto del volere, in quanto la ragione lo riconosce e lo giudica buono o cattivo.


1759 « Non può essere giustificata un’azione cattiva compiuta con una buona intenzione ». Il fine non giustifica i mezzi.


1760 L’atto moralmente buono suppone la bontà dell’oggetto, del fine e delle circostanze.


1761 Vi sono comportamenti concreti che è sempre sbagliato scegliere, perché la loro scelta comporta un disordine della volontà, cioè un male morale. Non è lecito compiere il male perché ne derivi un bene.







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