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594. Perché diciamo: «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori»?

2838 Questa domanda è sorprendente. Se consistesse soltanto nel primo membro della frase – « Rimetti a noi i nostri debiti » –, potrebbe essere implicitamente inclusa nelle prime tre domande della Preghiera del Signore, dal momento che il sacrificio di Cristo è « per la remissione dei peccati ». Ma, secondo l’altro membro della frase, la nostra domanda verrà esaudita solo a condizione che noi, prima, abbiamo risposto ad un’esigenza. La nostra domanda è rivolta verso il futuro, la nostra risposta deve averla preceduta; una parola le collega: « come ».
« Rimetti a noi i nostri debiti »...

2839 Abbiamo iniziato a pregare il Padre nostro con una fiducia audace. Implorando che il suo nome sia santificato, gli abbiamo chiesto di essere sempre più santificati. Ma, sebbene rivestiti della veste battesimale, noi non cessiamo di peccare, di allontanarci da Dio. Ora, con questa nuova domanda, torniamo a lui, come il figlio prodigo, e ci riconosciamo peccatori, davanti a lui, come il pubblicano. La nostra richiesta inizia con una « confessione », con la quale confessiamo ad un tempo la nostra miseria e la sua misericordia. La nostra speranza è sicura, perché, nel Figlio suo, « abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati » (). Il segno efficace ed indubbio del suo perdono lo troviamo nei sacramenti della sua Chiesa.



IN SINTESI

2862 La quinta domanda implora la misericordia di Dio per le nostre offese; essa però non può giungere al nostro cuore, se non abbiamo saputo perdonare ai nostri nemici, sull’esempio e con l’aiuto di Cristo.