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140. Che cosa significa che lo Spirito "ha parlato per mezzo dei profeti"?

687 « I segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio » (). Ora, il suo Spirito, che lo rivela, ci fa conoscere Cristo, suo Verbo, sua Parola vivente, ma non manifesta se stesso. Colui che « ha parlato per mezzo dei profeti » ci fa udire la parola del Padre. Lui, però, non lo sentiamo. Non lo conosciamo che nel movimento in cui ci rivela il Verbo e ci dispone ad accoglierlo nella fede. Lo Spirito di verità che ci svela Cristo non parla da sé. Un tale annientamento, propriamente divino, spiega il motivo per cui « il mondo non può ricevere » lo Spirito, « perché non lo vede e non lo conosce » (), mentre coloro che credono in Cristo lo conoscono perché dimora presso di loro.


688 La Chiesa, comunione vivente nella fede degli Apostoli che essa trasmette, è il luogo della nostra conoscenza dello Spirito Santo:
- nelle Scritture, che egli ha ispirato;
- nella Tradizione, di cui i Padri della Chiesa sono i testimoni sempre attuali;
- nel Magistero della Chiesa, che egli assiste;
- nella liturgia sacramentale, attraverso le sue parole e i suoi simboli, in cui lo Spirito Santo ci mette in comunione con Cristo;
- nella preghiera, nella quale intercede per noi;
- nei carismi e nei ministeri per mezzo dei quali si edifica la Chiesa;
- nei segni di vita apostolica e missionaria;
- nella testimonianza dei santi, in cui egli manifesta la sua santità e continua l’opera della salvezza.


702 Dalle origini fino alla « pienezza del tempo », la missione congiunta del Verbo e dello Spirito del Padre rimane nascosta, ma è all’opera. Lo Spirito di Dio va preparando il tempo del Messia, e l’uno e l’altro, pur non essendo ancora pienamente rivelati, vi sono già promessi, affinché siano attesi e accolti al momento della loro manifestazione. Per questo, quando la Chiesa legge l’Antico Testamento, vi cerca ciò che lo Spirito, « che ha parlato per mezzo dei profeti », vuole dirci di Cristo.

Con il termine « profeti » la fede della Chiesa intende in questo caso tutti coloro che furono ispirati dallo Spirito Santo nel vivo annuncio e nella redazione dei Libri Sacri, sia dell’Antico sia del Nuovo Testamento. La tradizione ebraica distingue la Legge (i primi cinque libri o Pentateuco), i Profeti (corrispondenti ai nostri libri detti storici e profetici) e gli Scritti (soprattutto sapienziali, in particolare i Salmi).


703 La Parola di Dio e il suo Soffio sono all’origine dell’essere e della vita di ogni creatura:

« È proprio dello Spirito Santo governare, santificare e animare la creazione, perché egli è Dio consostanziale al Padre e al Figlio [...]. Egli ha potere sulla vita, perché, essendo Dio, custodisce la creazione nel Padre per mezzo del Figlio ».


704 « Quanto all’uomo, Dio l’ha plasmato con le sue proprie mani [cioè il Figlio e lo Spirito Santo] [...] e sulla carne plasmata disegnò la sua propria forma, in modo che anche ciò che era visibile portasse la forma divina ».


705 Sfigurato dal peccato e dalla morte, l’uomo rimane « a immagine di Dio », a immagine del Figlio, ma è privo « della gloria di Dio », della « somiglianza ». La Promessa fatta ad Abramo inaugura l’Economia della salvezza, al termine della quale il Figlio stesso assumerà « l’immagine » e la restaurerà nella « somiglianza » con il Padre, ridonandole la gloria, lo Spirito « che dà la vita ».


706 Contro ogni speranza umana, Dio promette ad Abramo una discendenza, come frutto della fede e della potenza dello Spirito Santo. In essa saranno benedetti tutti i popoli della terra. Questa discendenza sarà Cristo, nel quale l’effusione dello Spirito Santo riunirà insieme i figli di Dio che erano dispersi. Impegnandosi con giuramento, Dio si impegna già al dono del suo Figlio Prediletto e al dono dello Spirito della Promessa che prepara la redenzione del popolo che Dio si è acquistato.


743 Dall’inizio alla fine dei tempi, quando Dio invia suo Figlio, invia sempre il suo Spirito: la loro missione è congiunta e inseparabile.