Io ho letto tutti i libri e visto tutti i film, e naturamente mi piace un sacco (anche perché altrimenti non avrei preso tutti i 5 volumi fin ora usciti...), quello che passa dai film è corretto e in sintonia coi libri, anche se molte cose non possono trovare spazio. Nei libri si dicono e succedono molte più cose che in un solo film, cose che creano l'atmosfera e danno informazioni che sono un mezzo eloquente per farsi un'idea del mondo creato dalla Rawlings con estrema cura.
Voldemort è una figura negativa e pericolosa, nel primo libro è del tutto oscuro e non si sa quasi nulla. In realtà, visto che i prortagonisti hanno solo 11'anni, non viene detto lorop apposta. Nei volumi successivi, i ragazzini creascono e con loro anche le sfumature delle cose, il modo di raccontare e le informazioni disponibili, proprio perché quando si cresce l'ottica cambia e con essa il tipo di sensibilità e capacità di avvertire il mondo circostante. Così, quando i personaggi adulti, che hanno sofferto gravi perdite a causa di questo nemico, decidono che Harry sta crescendo, gli parlano di chi era Voldemort prima di diventare Voldemort. Si scoprono cose sul suo passato, sulla sua natura e su quella della sua famiglia e il personaggio, da un'oscuro male generico diventa una persona. Se ci fate caso è la stessa differenza che c'è tra i personaggi negativi delle favole e quelli dei libri più adulti. Proprio perché il percorso di questi libri è la crescita ed il formarsi di una consapevolezza/coscienza sempre più adulta, nel personaggio come nei lettori più giovani. Man mano che si procede nella lettura i tre protagonisti devono affrontare problemi e verità sempre più grandi e scomode, senza tuttavia cadere nella piattezza di certe serie in cui il secondo film sembra solo il secondo livello d'un video gioco: nemico più grosso e cattivo, ecc.. In Harry Potter il nemico è sempre lo stesso ma lo si scopre da più angolazioni, s'identifica cos'è veramente questo "male" solo scoprendo chi è a propugnarlo. Le cose contro cui devono combattere non sono gli incantesimi sempre più potenti, ma il razzismo, la corruzione, la cieca ottusità e altre cose che nel primo libro, avendo dei protagonisti undicenni, non erano ancora trattabili. La bravura dell'autrice sta proprio nel fatto che il protagonista affronta man mano una verità proporzionalmente assimilabile con la propria età. Harry non è un'eroe dall'inizio alla fine, spesso e volentieri viene aiutato ed ha anche spaventose "botte di culo", non è nemmeno particolarmente simparico, se si legge il libro, ogni tanto e irritante e cocciuto come capita spesso ai ragazzini della sua età, specie quando si trovano in condizioni per loro frustranti. Ad esempio gli zii, che sono una coppia di perbenisti che vivono nel terrore di passare per "strani" con quel nipote che si tengono in casa, e poi c'è Dudley, il cugino stronzo che lo maltratta da quand'erano piccoli. Per questo Harry viene su un po' scapestrato, testa calda e testardo. Non è il bambino perfettino che risolve i misteri prima della polizia perché anche se va' ancora alle medie è un genio, è un ragazzino che a scuola va' abbastanza bene da passare l'anno (ma non molto di più), che si butta nelle avventure con l'entusiasmo della sua età e che prende anche delle batoste spaventose (ma qui rischio di spoilerare).
In conclusione lo consiglio, perché non è la solita storia, ma una serie che cresce col propriom protagonista, e anche gli "adulti" attraverso la lettuta di questi libri potrebbero "rinfrescarsi la memoria" e ricordare com'era essere bambini e crescere passo dopo passo, più o meno dolorosamente, e comprendere e comprendersi meglio come "bambini cresciuti" o "adulti con un passoo di bambini".