Essere cittadini del mondo
Il viaggio di Papa Benedetto in Polonia, in questa terra dove l'attaccamento alla fede, e a Cristo è così forte, mi è sorto un pensiero fisso.
Guardando le immagini in televisione, sono molte le cose che una persona che vive così lontano da quel paese e da quelle situazioni, a volte così difficili, di vita. Mi sono chiesta, guardando, quei volti, che non sono i nostri, qual'era la differenza.Roma è suggestiva, piena di grandezza, di bellezza, oro e orpelli, bellissima! Ma quanto è stata bella la Polonia in questi giorni! E lì a farla da padrona non sono stati gli scenari creati da pietre e da rocce, da maestosità e da grandi palazzi e piazze, grandi chiese e meravigliosi giochi di luce. E' stata la gente.
Sono persone come altre, senza dubbio. Ma qui, o altrove, dovunque ci sia il progresso, il benessere in eccedenza, l'abbondanza e il superfluo, magari facciamo anche noi le stesse cose, ma sono, o almeno suonano così artefatte...
Guardate i messaggi letti negli incontri con i giovani durante gli incontri ufficiali. Bellissimo contenuto, e grande l'attenzione per itemi sociali. Ma, è molto più facile parlare quando non manca il pane, quando si ha un letto dove dormire.
Qui in Polonia è suggestivo vedere come persone che hanno sicuramente più problemi di chi è nell'Occidente industrializzato,riesca a emanare un calore così vivo, così forte.
E così mi sono chiesta: se fossimo tutti cittadini del mondo, se la nostra fede travalicasse davvero quei confini territoriali e ci mettesse al servizio non degli "stranieri" ma dei "fratelli", avremmo fatto un grande passo verso quella ricerca di vera pace.
Grazie Benedetto per il tuo viaggio in Polonia! Che possa essere l'inizio di una riflessione per il bene davvero comune, e non solamente a parole, e nei fatti puramente egoistico.