00 01/08/2007 13:44
E quindi è finita, l'ultimo libro è uscito e io ho concluso di leggerlo, stamattina alle ore 3.49.
Fino ad ora non osavo neanche immaginarla la fine, la conclusione di un viaggio fantastico che per quanto mi riguarda iniziò in quarta elementare; adesso mi ritrovo ad accarezzare la copertina del numero 7, consapevole che non ci saranno più attese, più ardite teorie o discussioni di quello che potrà succedere. Non ci saranno più giorni in cui devo temere che alla scrittrice possa succedere qualcosa, qualsiasi cosa, prima che lei possa concludere la storia più bella del mondo, non mi immaginerò più una donna intenta a scrivere il libro che aspettavo più al mondo.
La famigerata data del 21 luglio è arrivata, mentre ero volontariamente in esilio dal mondo, in campeggio, in vacanza, lontana da quei siti internet che mi potevano dare tutte le risposte. Avevo passato ogni giorno da quando era stata ufficializzata la data e scandire i giorni, con un count-dawn che sembrava infinito, segnandomi sul polso della mano sinistra i giorni che mancavano, giorno dopo giorno; e come gli anni sono passati da quando presi in mano "Harry Potter e la Pietra Filosofale", i giorni che mancavano all'ultimo capitolo della saga mi scivolavano dalle dita.
Ero stata combattuta fino all'ultimo sul leggere il Libro in inglese ed ero giunta alla conclusione che avrei aspettato la traduzione in modo da potermi realmente godere quei momenti mentre la storia giungeva alla fine; ma poi ho ceduto ed il 26, tornata e ormai fuori dal mio esilio, alla fine, l'ho comprato, senza poter resistere alla tentazione che tanto avevo messo alla prova nell'evitare ogni spoiler.
Quindi sono rimasta alcuni minuti ad osservare quella copertina ed ad accarezzarla, aprendo le pagine e lasciandomi avvolgere da quell’odore della carta che tanto amo. Poi, pagina dopo pagina, parola dopo parola, scorro le righe che so le ultime, mentre scorgo le risposte a molte domande. Mi godo quei momenti, e mi rendo conto che la lingua non è una difficoltà, anzi; le frasi iniziano a scorrere senza alcuna difficoltà, forse per abitane alla plurima lettura in lingua originale anche dei libri precedenti, ma infine credo che anche qui stia la magia di Harry Potter e probabilmente sarei riuscita a comprenderlo anche se fosse stato scritto in russo o cinese.
Lentamente mi avvicino alla fine, mi trattengo a bruciarmi tutto in un giorno, ma fraziono i capitoli momento dopo momento assaporando ogni parola, sentendo un groppo in gola più volte di quante mi sarei immaginata, quella sensazione che è emozione e che ho provato altre volte ogni volta, e si parla di almeno un centinaio di volte complessive, che leggevo gli altri Libri. Questo, di libro, è un groppo unico, un susseguirsi ininterrotto di emozioni dettate dall’azione o dalla risposta a tanti perché.
Non dimenticherò mai come ho letto le ultime pagine; dal capitolo ventisette fino alla fine, tutte insieme, vino alle tre del mattino, perché ero incapace di fermarmi, di rimandare ancora. Le parole le leggevo freneticamente, cercando di raggiungere la fine il prima possibile, ma quando mi accorsi che le pagine che mancavano ormai non erano più di cinque o sei, iniziai a leggere le frasi lentamente, consapevole che quelle sarebbero state le ultime e non volendo che tutto finisse.
Quindi raggiunsi l’ultima parola, “well”, che non è “scar”, ma in fondo non importa; quindi sento gli occhi lucidi e so che vorrei piangere, ma in fondo mi conosco e a quindici anni non sono più capace di versare lacrime e rimango nel silenzio di una casa caduta da ore nelle dolci braccia del sonno. L’unico gesto che riesco a fare è raccogliere quella gocciolina che si è formata all’angolo dell’occhio e asciugarla sulla copertina di quel libro che simboleggia un mondo che mi ha regalato tanto. Poi spengo anch’io le luci e guardo l’ora, per poi addormentarmi abbracciando le pagine da cui ho appena tratto molte emozioni, per la prima volta in due anni senza immaginarmi un finale o una scena con protagonista lui, Harry Potter.
Infatti è da così tanti mesi che ogni notte, prima di addormentarmi, mi perdevo in un possibile finale, un possibile epilogo o altre scene chiave. Nei miei sogni era successo di tutto e mentre stringo la copertina come se fosse uno scoglio su cui reggermi durante un tempesta, mi rendo conto che qualcosa ero pure riuscita ad azzeccarla e che alcune delle mie previsioni in fondo erano vere, così come le teorie di molti altri fan che si incrociano e si realizzano.
Alla fine J.K. Rowling ci ha sorpreso, e non poteva fare altrimenti, mentre io ripasso ogni risposta celata tra le pagine di quest’ultimo, sorprendente, libro e mentre mi accorgo che in fondo non devo per forza smettere di sognare perché sono rimaste ancora molte domande senza risposta e molte porte aperte, per continuare a fantasticare all’infinito e magari, un giorno, riuscire a piangere mentre rileggo la conclusione di un’ avventura che ha segnato la mia vita.


[Modificato da zazar 01/08/2007 13:45]