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IL RIFORMISTA
EDITORIALE
martedì 20 dicembre 2005
ANTIFAZISMO
Memorandum per la Spinelli

Non si può pretendere da Barbara Spinelli che legga con attenzione la stampa italiana sul caso Fazio. Poiché ogni editoriale domenicale le impone un poderoso lavoro di rispolvero dei classici, da Kant a Leopardi, il tempo per «de minimis» non può avercelo, come ogni buon «praetor». Ma chi le prepara la rassegna stampa dei giornali con cui prendersela avrebbe dovuto informarla un po’ meglio sulle posizioni che il Riformista ha tenuto nel corso degli anni in materia di Bankitalia e di governatore; così le avrebbe evitato lo svarione di metterci nello «schieramento eteroclito» che ha «a lungo difeso Fazio», addirittura in compagnia del senatore Grillo.
Non ricorderemo alla Spinelli i lunghi mesi in cui, in compagnia del solo Bruno Tabacci, attribuivamo a Fazio una grave culpa in vigilando nello scandalo dei bond-Cirio, mentre sui giornali si parlava del governatore come possibile e prestigioso candidato premier di entrambi gli schieramenti. Oppure quando sostenevamo l’odiato Tremonti sulla riforma del risparmio, levando lodi al metodo Aspen, mentre una cospicua parte della sinistra preferiva veder passare il cadavere del ministro del Tesoro e il centrodestra glielo fece vedere.
Vogliamo ricordare solo un episodio, molto recente, di meno di un anno fa: 15 gennaio 2005. L’apertura del Riformista di quel giorno recitava: «Fazio e Berlusconi firmano il nuovo patto dell’italianità - Autarchia bancaria, per Antonveneta e Bnl pronti ribaltoni antistranieri». Era la cronaca dell’ormai celebre patto dello Sciacchetrà, dal vino che fu consumato all’eccellente desco di palazzo Chigi, e così commentavamo: «Così a godersi il pranzo è stato soprattutto Fazio che nel giro di poche ore ha ottenuto dal governo la sicurezza che nella nuova legge sul risparmio non ci sarà la riforma del mandato del governatore. Ma a gioire è anche Gianpiero Fiorani, che ora con la sua Popolare di Lodi potrà finalmente ufficializzare le proprie mire verso la banca Antonveneta... A quel punto Fazio potrà governare su un “mercato” privo di turbative, magari gestito solo da persone fidate, ma assolutamente asfittico e marginale... Il governatore intangibile è da ieri ancor più sovrano».
Fu in quel pranzo, mortificante per l’autonomia del governatore e per la neutralità del premier, officiato dal senatore Grillo che se ne fece portavoce, che Berlusconi decise di impedire alla sua maggioranza di abolire il mandato a vita del governatore. Cosa che puntualmente accadde in Parlamento di lì a poco. Il 3 marzo sempre il Riformista titolava la sua apertura così: «Berlusconi mantiene la parola. La Camera si piega al fazismo».
Fu allora che Fazio ebbe il via libera per le sue italianissime cordate. Se la Spinelli volesse approfondire quanto poco fossero sospetti quei tempi, potrebbe consultare la collezione del suo giornale, del Corriere e della Repubblica, cioè dei giornali oggi più duramente critici di Fazio, per vedere come e in che pagina la stessa notizia fu pubblicata. Potrà così farsi un’idea di quanto fosse ancora rispettato, all’epoca, il governatore che lei accusa noi di aver difeso.


vedi:
www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=71485&idd=931
INES TABUSSO