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PETER PAN RICUCCI CI HA MESSO I SUOI RISPARMI, MA ANNA NON ERA IN ITALIA, COSI' NON HA SOMATIZZATO


CORRIERE DELLA SERA
21 dicembre 2005
L'attrice difende il marito: «È una vittima del sistema e dei poteri forti»
Anna su Ricucci: «Un onesto Peter Pan»
«So che vincerà la sua battaglia e sarò sempre al suo fianco.
È stato ingenuo, in Italia il successo non è ben accettato»

ROMA - Un uomo straordinario, un vulcano, onesto ma pure ingenuo, un Peter Pan finito in qualcosa più grande di lui, vittima della crudeltà del sistema e massacrato dai poteri forti. Questo è Stefano Ricucci: parola della moglie Anna Falchi, che lo racconta un'intervista di Novella Duemila (il numero è in edicola giovedì) di cui sono stati anticipati alcuni stralci.
POTERI FORTI - «Sono contenta di non essere stata in Italia mentre esplodeva il caso Fiorani & C., così non ho somatizzato», dice l'attrice, che spiega: «Posso solo dire che ho sposato un uomo straordinario, onesto, sotto certi aspetti pure ingenuo, che forse è capitato in una cosa più grande di lui. Ma io so che vincerà la sua battaglia e sarò sempre al suo fianco per combattere la crudeltà di un sistema. In Italia non è accettato il successo, in America ti stringono la mano e ti dicono: bravo. Da noi invece ti massacrano, specie quando entrano in gioco i "poteri forti"».

PECCATI DI GIOVENTU' - «L'ingenuità di Stefano? - dice ancora la bellissima italo-finlandese - Inesperienza, gioventù: questi sono i suoi primi passi nell'alta finanza. A lungo lui è stato esclusivamente un immobiliarista. La nuova esperienza è nata e cresciuta quando ci siamo conosciuti. Lui ci ha messo dentro entusiasmo, energia, i suoi risparmi».
RCS - Anna Falchi parla anche di altre questioni ancora caldissime, come quella legata alla scalata di Rcs: «Stefano non ha ancora venduto il suo pacchetto: vorrebbe, ma non c'è nessuno che tira fuori i soldi». La villa acquistata a Roma: «Non abiteremo lì. Che ci facciamo con 3.500 metri quadri, ci rincorriamo?». Le voci sulla loro crisi: «Invidia, cattiveria. Forse, come nelle soap, una coppia felice non ha senso. Eravamo troppo noiosi».
CICLONE - La Falchi racconta anche il marito nel privato, e lo descrive come «un ciclone, un vulcano, un uomo pieno di vitalità, per certi aspetti un Peter Pan che non vuole crescere mai. In questo ci somigliamo: siamo due persone che amano le "bischerate", forse per reazione alle responsabilità assunte presto. Mio marito a 14 anni già lavorava». Il legame con gli Stati Uniti: «Vorrei che nostro figlio nascesse lì. Negli Usa a tutti viene data una chance. Io ho fatto un giro di incontri di lavoro e, ora ho un nuovo agente. L'uomo che ha scoperto Sylvester Stallone».
INES TABUSSO