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CORRIERE DELA SERA
10 gennaio 2006
La Quercia cerca il dialogo, convegno con i magistrati
Il vertice dei Ds all’incontro per la definizione del programma sulla giustizia. Brutti: «La linea non cambia»

ROMA - In un clima teso per la vicenda Unipol, mentre si dichiarano «sotto attacco», i Ds presentano il proprio programma sulla giustizia. Senza mutare rotta. Venerdì e sabato, a Roma, esponenti della Quercia come Piero Fassino, Massimo D’Alema, Luciano Violante, Walter Veltroni, Gavino Angius, Vanino Chiti, Massimo Brutti, Anna Finocchiaro e Guido Calvi si confronteranno con colleghi dell’Unione, con il vicepresidente del Csm Virginio Rognoni, il presidente dell’Anm Ciro Riviezzo, rappresentanti dell’avvocatura e giuristi. L’intento è sancire un «patto sulla giustizia» per superare i conflitti tra i suoi principali attori e la politica dei governi Berlusconi. Nei giorni delle polemiche e delle autocritiche di D’Alema e Fassino ci si chiede cosa accadrà. «Ne vedremo delle belle» anticipa Brutti, che assicura: «Non ci sarà nessun cambiamento di linea». Né sulla legalità «risorsa essenziale di cui il Paese ha bisogno». Né sulle intercettazioni telefoniche. «Sarà un convegno a due facce», spiega il responsabile giustizia della Quercia mentre finisce di scrivere la relazione base. «Ci sarà una parte più tecnica che conclude il lavoro iniziato da alcuni mesi . E una parte più politica. Perché quando si torna a discutere di rispetto delle regole nell’economia e nella politica non si può far finta di nulla».
«Abbiamo letto notizie - aggiunge Brutti - circa il coinvolgimento di uomini del centrodestra, due ministri, un sottosegretario, un presidente di commissione, nelle indagini in corso. E in tutto questo c’è il tentativo paradossale e privo di fondamento di tirare in ballo i Ds. Su questo qualcosa diremo. Ma la nostra linea resta la stessa». «Delle proposte di riforma della Giustizia abbiamo già discusso nel convegno organizzato da Italianieuropei, a ottobre - ricorda Calvi -. Stavolta porteremo le conclusioni elaborate dal nostro partito». Si riparte da ottobre, dunque. Quando si era in dubbio se «azzerare» o «riformare le leggi-vergogna»: la Cirami, la ex Cirielli, quella sulle rogatorie, quella sul falso in bilancio eccetera. Ora hanno deciso. «Le leggi ad personam vanno azzerate subito - annuncia Massimo Brutti -: per le rogatorie servono norme che favoriscano la cooperazione giudiziaria, la Cirami determina l’allungamento dei processi e noi vogliamo accorciarli, la ex Cirielli è un pasticcio». Da abolire anche la legge sul Csm: «La stessa Cdl - dice Brutti - riconosce che ha funzionato male, dobbiamo tornare a 30 consiglieri e al sistema proporzionale». Sull’ordinamento giudiziario si pensa di salvare il decentramento del ministero e alcune norme sulla scuola, «ma l’assetto gerarchico non è accettabile così come il sistema dei concorsi e quello disciplinare». Sul falso in bilancio si vogliono rivedere le norme sanzionatorie. Infine si pensa di recuperare la riforma del codice penale di Carlo Federico Grosso: è già scritta la parte generale, verranno proposte alcune linee per la parte speciale.

Virginia Piccolillo



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INES TABUSSO