00 31/03/2006 01:54

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Roma, 23:09

BERLUSCONI: USO FARD SOLO PER TV, CORRIERE MENTE

"Il Corriere, in mezzo ad una serie di articoli per diminuire la mia persona, ha scritto una cosa che corrisponde al ribaltamento della realta'". E' quanto ha affermato Silvio Berlusconi prima di partecipare ad una cena del Ppe. Il premier si riferisce all'episodio di ieri, quando Berlusconi ha invitato una scolaresca a Palazzo Chigi prima del Consiglio dei ministri.
"Un bambino mi ha chiesto, 'e' vero che lei mette il fard?'. Io sono caduto dalle nuvole: cos'e' il fard?". 'Quello che si mette in faccia', mi ha risposto. Ho invitato il bambino - ha continuato Berlusconi - a verificare con una mano: 'guarda c'e' qualcosa?' e il bambino mi ha detto di no".
Berlusconi, quindi, se la prende con gli organi dell'informazione: "Non credo che i bambini abbiano detto una bugia, e' qualcuno che ha preso la notizia e l'ha girata contro di me. Ho spiegato ai bambini che mi trucco solo quando vado in tv come tutti gli altri. Con le tv le luci ti obbligano ad avere il volto che non brilla".



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CORRIERE DELLA SERA
30 marzo 2006
VISITA A PALAZZO CHIGI
Silvio fa il cicerone per una scolaresca «Lavora molto, ha i tacchi e si trucca»
Il capo del governo ha insistito per ricevere nei suoi uffici i ragazzini di due terze medie romane

ROMA - La voce dell’innocenza: «Il presidente ci ha detto che la sinistra conquista voti raccontando balle e che il 90 per cento dei giornali in Italia è in mano alla sinistra...». Bambini candidi: «Berlusconi dice che è stressato perché lavora molto, si sveglia tutte le mattine alle 6.30 e va a letto la sera dopo le 2. Racconta che a mezzanotte, in ufficio, c’è ancora chi gli porta un chilo di carte da firmare». Bambini perfidi: «Lui porta dei tacchi alti così, ci ha detto pure che s’è fatto il lifting perché in questo modo gli danno 50 anni, ci ha detto anche che ormai tutte le donne famose se lo fanno. Giura però che il trucco lui non lo usa, ma poi si è toccato una guancia e gli è rimasto il fard sulle mani. Dopo, infatti, aveva le mani arancioni...».
Un’ora con Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi. Invito a sorpresa, ieri mattina, per gli alunni della III F e della III O della scuola media statale «Pablo Neruda» di Roma. Scuola multietnica alla borgata Ottavia: bambini italiani, polacchi, rumeni, africani. Nessun cinese. Claudio da grande vuol fare il pompiere, Nicòle l’attrice, Francesco il ragioniere «come papà che è comunista». Bambini di 13 anni che adesso raccontano ai genitori i momenti salienti di questo giorno speciale.
Loro dovevano andare in gita a Montecitorio. Visita guidata con l’insegnante di educazione tecnica. Avevano pure affittato il pullman, cinque euro la quota pro capite. Ma alle 10.30, davanti Palazzo Chigi, è arrivato anche il premier con la scorta. Attratti dalla selva di telecamere, i ragazzi si sono avvicinati, Berlusconi li ha notati e così è scattato l’invito. Un minuto dopo erano seduti, emozionatissimi, al tavolo dei ministri. «Il presidente ci spiegava che molte persone di colore sono arrivate in Italia disperate - racconta Claudia, 14 anni, figlia di due immigrati della Sierra Leone -. Io, allora, sono intervenuta e gli ho detto che i miei genitori sono venuti in Italia solo per cercare lavoro».
Alla «Pablo Neruda» le tre I della scuola ideale berlusconiana («internet, inglese, impresa») sono applicate con un certo profitto: si fanno il laboratorio d’informatica, la sperimentazione d’inglese, l’orario prolungato al pomeriggio. Nel cortile ci sono piantati degli ulivi, ma non sembra fatto apposta. La preside, Maria Manganaro, è una prof moderna, di larghe vedute: tempo fa organizzò pure un corso sul bullismo e finì su tutte le pagine dei giornali.
Berlusconi è apparso subito molto a suo agio con gli alunni. A uno di loro, uno della III F, alla fine ha chiesto anche il numero di telefono: «Ti porto con me in televisione». I ragazzi, al termine della lezione, gli hanno rivolto delle domande, gli hanno chiesto per esempio dell’Iraq: «La sinistra dice che siamo andati in Iraq per il petrolio, noi invece ci siamo andati per la pace», ha risposto il premier, serio, come fosse a Porta a Porta . Bambini candidi: «Berlusconi è simpatico, ci ha detto che è triste perché riesce a vedere la sua famiglia solo una volta alla settimana, la domenica sera. E vorrebbe che il capitano della Nazionale fosse Totti...».
Bambini perfidi: Alessandra sale sull’autobus che la riporta a casa. Grida «Forza Prodi».

Fabrizio Caccia
INES TABUSSO