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IL MESSAGGERO
10 Agosto 2006
Agenti Cia, i pm vogliono l’estradizione
La richiesta sul tavolo del ministro. Mastella: «Deciderò a settembre»
di RITA DI GIOVACCHINO

ROMA - Sul tavolo del ministro della Giustizia Clemente Mastella è approdata la richiesta di estradizione dagli Stati Uniti per i 26 agenti Cia coinvolti nel sequestro dell'ex imam di Milano, Abu Omar. La richiesta dei pm Spataro e Pomarici è stata trasmessa in via Arenula dalla procura generale di Milano, subito dopo l’invio della domanda di un mandato di arresto europeo per gli stessi 007 Usa che il Guardasigilli ha già firmato. Fatto sta che, mentre il via libera alla ricerche estese in ambito Ue è un atto dovuto del ministro (la norma europea rende operativo l’ordine di cattura della magistratura a prescindere dall’avallo ministeriale), la richiesta di estradizione Usa diventa una patata bollente. La responsabilità della decisione, densa di complicazioni sul piano delle relazioni tra Stati, ricade infatti sull’autorità politica.
Il ministro della Giustizia può infatti decidere di non presentare la domanda di estradizione, o di differirne la presentazione senza scadenze temporali, in base all’art. 720 del codice di procedura penale. Tanto è vero che, nella passata legislatura, l’allora ministro Roberto Castelli si avvalse di questa norma per rinviare “sine die” la firma della prima richiesta di estradizione del 22 dicembre 2005, nei confronti di 22 agenti Cia (la responsabilità di altri quattro è emersa soltanto di recente). Ma il ministro Mastella al momento è in vacanza e fa sapere tramite i suoi collaboratori che se ne riparlerà a settembre. Non è escluso che il Guardasigilli intenda consultarsi con Prodi e con il ministro degli Esteri D’Alema, prima di fare qualunque passo. Il caso dei 26 agenti Cia, coinvolti insieme a nove alti funzionari del Sismi, è infatti senza precedenti. L’unica richiesta di estradizione “collettiva” nei confronti di militari americani risale alla strage del Cermis, febbraio 1998.
Ma in quel caso c’era la morte dei venti civili italiani che si trovavano sulla funivia, abbattuta dai “giochi” di guerra dei caccia Usa della base di Aviano. Nella «extraordinary rendition» è coinvolto, invece, un presunto terrorista arabo e il dibattito su quale debba essere il ruolo dei servizi d’intelligence nella lotta al terrorismo internazionale, ovvero se è possibile o no consentire azioni illegali, da tempo lacera le forze politiche. La decisione di Mastella s’intreccerà inevitabilmente alle decisioni del governo sulla riforma dei servizi segreti che accompagnerà le nomine dei nuovi capi di Sismi, Sisde e Cesis. Un pacchetto che verrà affrontato in autunno, non prima di ottobre. Per ora il ministro si è limitato a segnalare i nominativi degli agenti americani al ministero dell'Interno, per l'inserimento nel sistema Schengen. Da questo momento gli 007 americani in Europa sono dei ricercati a tutti gli effetti.


INES TABUSSO