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IL MESSAGGERO
22 Gennaio 2007
Int. a TABACCI BRUNO
LA RIPRESA COMINCIA DA QUI
(B.J.)

ROMA - Dopo Casini, e dopo Fini, anche Berlusconi ha aperto al dialogo sulle liberalizzazioni. C’è la reale possibilità che questo dialogo decolli davvero, presidente Tabacci?
«Ritengo la disponibilità di Berlusconi assolutamente importante. L’argomento liberalizzazioni è centrale per il paese e la gente lo sa bene, anche meglio della classe politica: basta che si guardi in tasca per vedere quanto pesano i vecchi monopoli pubblici diventati privati».
Quanto varrebbero, in concreto, queste riforme?
«Le liberalizzazioni possono essere contabilizzate in un punto e mezzo di Pil. Se si vuole sostenere la ripresa dell’economia e da qui che si deve partire, anzi non c’è da perdere altro tempo visto che nella passata legislatura la questione non è stata affrontata».
Secondo Berlusconi, per colpa dei suoi alleati. Cioè voi.
«Per fortuna ci sono gli atti parlamentari a smentirlo! La verità è che c’era in Parlamento, allora come oggi, uno schieramento trasversale totalmente contrario alle liberalizzazioni. E del resto proprio Berlusconi opera in un settore come quello delle tv tutt’altro che aperto, per cui lezioni da lui non ne accetto. Dall’energia al credito, la commissione che ho presieduto ha affrontato questioni spinosissime, non è davvero il caso di dare pagelle a nessuno».
Qualcuno sospetta che la disponibilità del centrodestra sia esclusivamente tattica. Sbaglia?
«Se vuole che scendiamo sul piano della politica, certo, c’è anche questo aspetto, perché negarlo? Su questi argomenti si gioca molta parte della retorica della sinistra antagonista. Tanto vale registrarla e metterne in evidenza le contraddizioni con il resto della maggioranza».
b.j.



INES TABUSSO