00 05/11/2007 23:33
Da Adelphi Bruciante segreto di Stefan Zweig

di Stefano Biolchini


Come scolpite le emozioni di bambino si pietrificano. Immagini indelebilibili che ritornano e scorrono concitate, si sovrappongono e affastellano. Lacrime amare sono quelle di fanciullo, che si fissano, a stento trattenute, e bruciano, divampano, soffocano. Perché poche cose come il tradimento d'affetti di bimbo che si fa adolescente segnano l'adulto che verrà?

Bruciante segreto di Stefan Zweig - Adelphi, 113 pagine, 9 euro - è la delicata storia di passaggio di un ragazzino che a contatto con la falsità umana si proietta, inevitabilmente, nel mondo dei grandi.

Durante un breve soggiorno in una località termale, in compagnia della mamma, l'asmatico Edgar diventa oggetto delle attenzioni di un nobile ricco e fatuo che, per suo tramite, intende arrivare a sedurne la bella e conturbante madre. Quando il bambino, incantato e felice d'aver un adulto per amico, si accorge della tresca, facendosi grande decide di partecipare alla menzogna: nasconderà al padre avvocato la relazione segreta di "maman". Una partecipazione alla falsità, che se salva l'unità familiare, brucia infinitamente sull'animo del ragazzino, colpito nell'intimo da colei che fino ad allora, e poi ancora, è il centro dei suoi affetti: la madre. Un dramma quello del giovane Edgar reso in maniera vibrante e secondo l'attenta analisi introspettiva che caratterizza l'opera di questo scrittore, morto suicida in Brasile nel 1942. Uno Zweig troppo facilmente liquidato come superficiale dalla nostra critica - non da quella francese, anche per la prossimità di questo Jung-Wien con la letteratura e lo stile d'oltralpe -. Destino strano quello di Zwieg, che se fra le due guerre ebbe grandi tirature, dopo la morte fu relegato al ruolo di comprimario e minore fra i grandi del Jung-Wien. E del gruppo tornano qui invariabilmente suggestioni ed echi. Certe cicatrici adolescenziali, ma anche molte atmosfere leggere e insieme pesantissime, anticipano l'adorabile Signorina Else. Segreti e inquieti crescendo, atmosfere alla Schnitzler, sadismi freudiani cui si affiancano suggestioni russe, reminiscenze e stilemi francesi: il tutto fuso attraverso una scrittura veloce e tesa, personalissima. Giornate fin de siècle rese con una sintassi perfetta - anche per la cinematografia - e con l'abilità quasi "ludica" di uno scrittore che come osservò Herman Hesse ha una grande finezza nello "studio delle anime".
s.biolchini@ilsole24ore.com



Bruciante segreto, di Stefan Zweig, Adelphi, collana Piccola biblioteca Adelphi, 113 pagine, 9 euro.



da: www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2007/11/zweig.shtml?uuid=4aedad88-886c-11dc-b37e-00000e251029&DocRulesView=Libero&ar...

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