Ciao Giulia, non so perché tu ritenga che le nostre sarebbero "pretese". Siamo i primi ad aver avuto l'obbligo di cinque anni di università anziché quattro. Siamo i primi a cui viene imposto l'obbligo, anzi, la "misura cautelare detentiva" della frequenza per altri due anni di una scuola sulla cui utilità didattica mi limito a non esprimermi.
Forse dobbiamo un po' tutti entrare nella logica dei concorsi.
I concorsi pubblici, e quello da uditore maggiormente, non sono come esami universitari, che "non ho avuto tempo di studiare, vado al secondo appello".
E' tanta e tale la varietà di elementi che possono determinare la vittoria o meno, che oggi la preparazione, seppur abbia un bel rilievo, non è più l'unica componente per raggiungere il successo.
Di conseguenza mi sembra una follia privarci di un'occasione. Anche se un altro bando uscirà in autunno, e anche se promettono che poi il concorso sarà annuale, dobbiamo tentare di partecipare a tutte le occasioni che abbiamo!
E' vero che chissà quante altre volte uscirà un bando nella nostra vita, ma è anche vero che oggi ho 26 anni, tra quattro ne avrò 30, e tra altri quattro, se Dio lo vorrà, ne avrò 34! Voglio dire: adesso che abbiamo la possibilità di lavorare non a tempo pieno, di concentrarci ancora qualche anno sulla studio, per la tolleranza amorevole dei nostri genitori che ci supportano, e ti assicuro che molti genitori lo fanno con estremo sacrificio, per favore, non buttiamo via le occasioni!
Se poi tu credi che la tua vita sarà organizzata in modo tale da lavorare e insieme fare il concorso, o dopo che avrai realizzato tutti gli altri progetti, che oggi sono solo alla porta, ma non troppo lontani, è chiaro che non possiamo sindacare sulle tue scelte personali.
Ma almeno cerca di aiutare noi, che ci siamo iscritti alla SSPL per diventare magistrati, che abbiamo rinunciato con fatica a tutte le gratificazioni che ci potevano provenire da uno stipendio, seppure part time, invece di essere forzati a seguire le lezioni, e che stiamo studiando perché sappiamo benissimo che non possiamo restare tutta la vita a casa, e che le promesse del Ministero di un colore potranno essere ben disattese se vincesse l'altro colore, che in passato ha esercitato un vero e proprio maccartismo nei confronti dei magistrati. E nessuna di quelle che vengono da lì è promessa giuridicamente vincolante, lo sappiamo bene!
Se poi vorrai anche lavorare, io non penso che se tu ponga il problema in questi termini ai tuoi datori di lavoro, tu non possa azionare un qualche meccanismo per farti sospendere temporaneamente. Un mese e mezzo di lavoro potrebbe costarti la carriera, non ci pensi?
Tra l'altro i tuoi datori di lavoro potrebbero essere ben contenti di poterti avere poi a tempo pieno già da molto prima. O no?