Cobas, treni fermi contro Moretti
06 ottobre 2008| Daniele Grillo
I Cobas insorgono sul caso del licenziamento del responsabile sicurezza Dante De Angelis e contro le parole dell’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, che a Genova nei giorni scorsi ha duramente attaccato le sigle aderenti alla confederazione e quei lavoratori «che vedono ancora l’azienda come un nemico da abbattere». Se i sindacati di base Cub e Sdl hanno proclamato uno sciopero per il 17 ottobre prossimo (in concomitanza con l’astensione nazionale proclamata da Cgil, Cisl e Uil), l’Orsa, sindacato “tradizionale” ma emanazione delle antiche sigle dei macchinisti Comu e Fisals, ha dichiarato l’agitazione dei capitreno e dei macchinisti, con l’intenzione di dar vita a scioperi regionali in tutta Italia per chiedere la riassunzione di De Angelis. Concordi, dopo le staffilate dell’ad di Ferrovie, i rappresentanti di questi sindacati contrattaccano: «Che lo voglia o no Moretti, noi ci siamo, e ha ragione quando ci identifica come le sue spine nel fianco. Noi, certe condizioni, non le accettiamo».
La sperimentazione del macchinista unico, le questioni relative alla sicurezza sui treni, il licenziamento di Dante De Angelis e quelli degli otto ferrovieri liguri, i tagli del personale, la privatizzazione dell’azienda dei treni. Queste, in sostanza, le partite che si stanno giocando sul tavolo caldo che vede opposti i sindacati e l’azienda. Su quelle più ardite, per esempio il macchinista unico, va registrata la disponibilità a dialogare di Cigl, Cgil e Uil. Contrari, e arrabbiati per la chiusura totale dell’azienda di fronte alla richiesta di riassumere De Angelis, ci sono Sdl, Cub Trasporti e Orsa (il sindacato del macchinista rimosso dall’incarico dopo le dichiarazioni rese alla stampa sui problemi di sicurezza degli Eurostar). «Moretti ha pienamente ragione - ironizza Mauro Milani, del coordinamento nazionale Cub Trasporti - I Cobas, Cub in primis, sono il primo problema per i vertici aziendali, dal momento che con Cgil, Cisl e Uil basta mettersi d’accordo, per firmare i contratti». «Quanto a De Angelis, il problema non è neppure mai stato affrontato - prosegue Milani - Il demerito di De Angelis è stato quello di aver voluto mettere il dito nella piaga sull’alta velocità e su un sistema che sta andando in crisi eppure va spinto, evidentemente per fare gli interessi di alcuni. Ma non ci preoccupiamo: sarà un lavoro lungo, di mesi, ma faremo riassumere De Angelis». I sindacati di base protestano anche contro i tagli del personale, riferiscono che «undici anni fa le Ferrovie occupavano 220 mila persone, oggi siamo a 86 mila e nelle sue dichiarazioni Moretti li riduce già a 85 mila». Protestano poi contro la chiusura di troppe piccole stazioni, delle biglietterie, contro le condizioni di sicurezza per i lavoratori che, a loro dire, «sono peggiorate a dismisura negli ultimi anni».
Fabrizio Tomaselli, coordinatore nazionale del Sindacato dei Lavoratori (Sdl), punta il dito contro le dichiarazioni di Moretti sui Cobas. «Dice che non accettiamo il confronto? Se per Moretti la questione è di merito e non ideologica può tranquillamente chiamarci e discutere pacatamente dei tanti problemi dei ferrovieri. Da anni richiediamo un confronto diretto e non è certo per nostra responsabilità che ciò non si è mai realizzato, costringendoci spesso a scioperare». «Se invece continuerà con dichiarazioni ideologiche e offensive vorrà dire che è proprio lui che preferisce il conflitto sociale - continua - E i licenziamenti non sono assolutamente il modo migliore per creare corrette relazioni industriali». Il fronte ci tiene a precisare le origini “sindacali” dell’ingegnere a capo dell’azienda dei treni. «Proviene come me dalla Cgil, e quando il sottoscritto era un semplice delegato lui aveva la responsabilità dell’intera federazione dei trasporti di quella organizzazione - continua Tomaselli - Le scelte sono state diverse, ma il passato non dovrebbe mai essere sepolto».
Non più “di base”, ma molto più rappresentativa in termini di numeri, l’Orsa è diretta emanazione di Comu e Fisals, sigle storiche della lotta dei macchinisti dei treni. Si sentono un po’ Cobas, gli ex del Coordinamento macchinisti riuniti. Sarà perché pur sedendo regolarmente ai tavoli, sulle questioni del momento sono tutt’altro che concordi con le direzioni scelte dall’azienda. «Non ce l’avevo con voi, quando ho parlato dei Cobas», si è affrettato a dichiarare Moretti dopo che il segretario nazionale dell’Orsa reagì alle sue dichiarazioni. A placare quelli dell’Orsa non è bastato. Roberto Cesario, segretario ligure del sindacato che raduna quasi la metà dei macchinisti e un bel po’ di ferrovieri in genere, annuncia l’astensione pro-De Angelis. «Siamo determinati a bloccare i treni in tutta Italia - dice - un giorno, due, se occorrerà anche di più. Il primo, per capitreno e macchinisti, è fissato per il 29 di ottobre».