Nelle Vergini Arcaiche è spiegato davvero molto efficacemente il significato del termine Paredro inteso come "colui che siede accanto" (nè inferiore nè superiore ma soprattutto nemmeno alla pari bensì al fianco, cosa che a mio avviso è assai diversa e molto più intima) colui che rigenera, aiuta, assiste, protegge, veglia, egli può essere amante e figlio, mutare da guerriero a padre, ed ogni donna in lui deve specchiarsi per ritrovare la sua "anima splendente", la sua sacralità, la sua Via nei momenti in cui perde il grande potere che la Natura le ha donato rendendola Madre.
Purtroppo non sò trovare le giuste parole per descrivere con pienezza il significato di questa figura fondamentale ed imprescindibile, ma credo che la sua essenza ultima e la finalità della sua luce sia quella di permettere a noi Donne e Madri di ritrovarci e riscoprirci. E' come ha detto Elke una vera e propria danza, un fluire, una movenza, un cambiamento, un mutare e ritrasformarsi continuo e reiproco, onde distinte eppure partecipi dello stesso mare, poichè il Paredro, e l'Uomo più in generale, non può esistere come essere armonico se privo della capacità di donare e riconoscere sacralità e pienezza alla Donna.
Credo che una precisazione, che però resta una mia personalissima considerazione, sia necessaria. Credo che sia la Donna a contenere l'Uomo e non viceversa, ed è attraverso questo, attraverso la straordinaria Grotta Sacra (che altro non è che l'Utero) che dimora quieta nel nostro Corpo che noi possiamo contenere la Vita, è questo che rende la Dea tale, e che rende la Donna Antica Dea...La Grande Madre senza la quale l'Uomo, nemmeno il più Antico e Sacro, nemmeno il Dio, può splendere e vivere. La Madre è colei a cui l'Uomo ritorna, colei che gli dona completezza, che gli restituisce pienezza, ma che resta libera ed idomita, selvatica ed indipendente, poichè essa è già completa...Scusate se mi sono spiegata con difficoltà, è un concetto estremamente complesso...
L' "essere neutro" a cui ti riferisci Elke secondo me è una cosa differente, penso che tu abbia davvero ragione nel dire che Divinità è forse solo una parola, un termine, a cui noi uomini ci rifacciamo per cercare illusoriamente di contenere concetti ed entità infinite...Però l'androgino inteso nella sua divina perfezione come simbolo di equilibrio è a mio avviso una cosa ancora diversa rispetto al Paredro o alla Grande Madre. Cosa intendi fata dolcissima nel dire "la Dea dettava la legge e dominava"?
Nella mia visione la Natura è Madre, e ogni particella dell'Universo danza seguendo le leggi perfette di Essa. Credo solo sia Naturale, poichè proprio dalla Natura deriva, donare alla Portatrice di vita il volto femminile piuttosto che quello maschile...E questo non significa disconoscere il Dio, relegare il Paredro, porlo nell'inferiorità. Non possiamo ragionare in termini di superiorità o di dominio, ma dobbiamo ricondurre il nostro discorso alle differenze e al loro sinificato, dobbiamo immaginare le diversità che si incontrano e si compenetrano, poichè se la Dea è sì completa essa resta però come un fiore che non può sbocciare se non sà incontrare l'Amore di cui il Paredro è custode, dobbiamo riflettere su cosa significa davvero "sedere al fianco" di qualcuno...è riduttivo parlare di "ruoli", ma credo che in questo caso, lasciando da parte la società, la storia, le religioni codificate, il termine "ruolo" possa aiutarci per capire. Quando immagino la Dea, il Femminino Saco, provo amore infinito, forza, coraggio, mi riscopro guerriera, e ciò perchè essa è Donna, e se il suo volto può prendere varie e molteplici forme, e ritrovarsi in un fiore o nel volo di un gabbiano, nella schiuma del mare o nel corpo di un uomo, essa resta Madre, resta Donna, sempre. Nei tempi arcaici era questo a rendere le Sacerdotesse signore delle società matriarcali, rigogliose, pacifiche. I Misteri erano per questo appannaggio femminile e ciò non significa che agli uomini fosse preclusa la sacralità o il "sacerdozio" o che non potessero raggiungere in egual modo la Divinità...erano semplicemente portatori di ruoli e compiti diversi.
Se non riconoscessimo questo non ci spiegheremmo perchè siano state le Donne le Custodi che permisero alla Madre di non morire, che la protessero e ne tramandarono il ricordo, e non capiremmo da cosa deriva la figura della strega che opera in segreto se non comprendessimo la sottile magia che lega la Donna alla Terra...Magia che l'uomo, pur conoscendola anch'esso ed amandola, seppur in modo differente proprio perchè uomo, ha più facilmente perso e dimenticato, dopo secoli di violenza, usurpazione, dominio che hanno scatenato in lui la forza devastatrice che la Madre sapeva in lui trasformare in potere...
"Negli occhi bruni di una figlia della Terra riposa la Pace, che essa possa essere tua eterna compagna"
Sciamana Sarah