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spiegazione Biologica


Da un punto di vista biologico la coppia ed in particolare la coppia a lungo termine non sarebbe altro che una strategia il cui scopo è quello di aumentare le probabilità di "successo riproduttivo" ovvero di tramandare il maggior numero possibile dei propri geni alle future generazioni

La donna:
La preferenza femminile per un particolare uomo è determinata da due obiettivi fondamentali.
Il primo obiettivo consiste nel costruire, attraverso la scelta di un partner fisso, un ambiente favorevole alla crescita ottimale dei figli (offrire loro ogni opportunità). Il secondo, invece, consta nel tentativo di ottenere i geni maschili migliori, in modo da trasmettere ai figli l'aspetto e le capacità indispensabili allo sfruttamento massimo dell'ambiente.
Non sempre tutte le caratteristiche che una donna cerca in un compagno sono presenti in un unico uomo ed inoltre non tutte le donne possiedono caratteristiche tali da potersi permettere "l'uomo migliore.
Le donne che non sono in grado di attrarre la loro "prima scelta" saranno quindi costrette ad un ulteriore compromesso e l'uomo, che in fine sceglieranno come compagno, non sarà che una via di mezzo tra gli uomini che vuole e quelli che è capace di sedurre (catturare).
Quella di preferire un uomo che sebbene non costituisca una fonte di geni ottimale né il partner ideale, ma che rappresenti almeno il compromesso migliore, è una possibilità. Ne esiste però un'altra: l'infedeltà.
Una donna, infatti, potrebbe scegliere il compagno stabile migliore, un uomo ricco e fedele, e poi contare sul tradimento per ottenere i geni migliori. Gli studiosi chiamano questa strategia "ipotesi Emma Bovary", dal nome della protagonista del romanzo di Flaubert, o "ipotesi del figlio seducente" .
In quest'ottica il tradimento femminile non sarebbe altro che un'ingegnosa strategia finalizzata al successo riproduttivo. Grazie al tradimento una donna che non è riuscita a farsi scegliere come compagna stabile da un uomo geneticamente valido, ha comunque la possibilità di ottenere quello che le manca. Non sempre i geni dell'amante sono migliori di quelli del partner in senso assoluto, a volte sono semplicemente geni, che se trasmessi ai figli, conferiranno loro caratteristiche fisiche o caratteriali molto apprezzate dalle donne. Più seducenti saranno i figli e più probabile sarà una lunga discendenza.
Questo tipo di comportamento non è una prerogativa della specie umana.
Studi condotti sul comportamento riproduttivo della cinciarella (genere di piccoli uccelli dei passeracei), hanno dimostrato che le femmine di questa specie agiscono allo stesso modo.
A dare un fondamento all'ipotesi Emma Bovary non sarebbero solo gli studi sui gruppi sanguigni. Anche da un punto di vista fisiologico, infatti, la donna sembrerebbe programmata al tradimento (Baker R., 1997b).


L'uomo:
A differenza di ciò che avviene nella donna, nell'uomo, sia che si tratti di un'amante, sia che si tratti della compagna "per la vita", la selezione avviene fondamentalmente in base a criteri estetici. Soltanto in un secondo momento e soltanto nel caso di una relazione a lungo termine, acquistano importanza alcune caratteristiche psicologiche e sociali, prima fra tutte la "fedeltà" della donna.
Come per la donna, anche nell'uomo, da un punto di vista biologico, il tradimento non sarebbe altro che una strategia messa in atto al fine di ottenere un completo successo riproduttivo.
Per il maschio è potenzialmente molto più facile avere tanti figli che per una donna, per il semplice fatto che mentre un uomo può avere figli da svariate donne, una donna deve averli tutti da sé. L'uomo, a differenza della donna in cui un solo ovocita giunge a maturazione ogni 28 giorni, è in grado di produrre continuamente enormi quantità di sperma; per questo motivo, secondo i sociobiologi, i maschi sarebbero meno discriminanti delle femmine e più propensi a ricercare la varietà fine a se stessa, la loro principale strategia riproduttiva consisterebbe nel tentare un accoppiamento ogni volta che c'è una partner potenziale (Chieffi G., 2000; Gregersen E., 1987).
Secondo lo psicologo americano David M. Buss, la principale differenza tra i due sessi sarebbe data, appunto, dal fatto che il maschio non si accontenta di una relazione, ma ne ricerca sempre di nuove (Pasini W., 1997; *Buss D. M., 1995).
Ogni accoppiamento al di fuori della relazione principale, quindi, equivarrebbe alla possibilità di avere un figlio in più, aumentando così le probabilità di un completo successo riproduttivo.
Anche gli studi riguardanti la particolare fisiologia maschile sembrerebbero confermare questa sua predisposizione alla promiscuità. Una conferma deriverebbe da quello che i sessuologi chiamano "effetto Coolidge", un fenomeno comune a molte specie animali, per cui il maschio, in seguito al cambiamento della partner, proverebbe un risveglio dell'interesse sessuale.
Spiegazione Psicologica
Ma che cos'è un infedeltà? Un bacio, un caffè insieme ad un ex, un rapporto sessuale con una persona diversa dal compagno o cosa?
La verità è che non esiste un'unica risposta, tutto è relativo e dipende dalla coppia, dai singoli individui che la compongono, dalla cultura e cosa più importante dal tipo di legame che i due hanno deciso di avere.
Secondo Pittman, quando si parla d'infedeltà, uno dei problemi fondamentali è appunto comprendere cosa s'intenda con questa parola.
Come spiega nel suo libro, infatti, anche se la maggior parte delle coppie, nel nostro ambito culturale, concorda sulla rigida esclusività sessuale all'interno del matrimonio o più in generale della coppia, esistono coppie che hanno ideato una gamma di regole tutta loro, per stabilire cos'è e cosa non è un'infedeltà (Pittman F., 1991).
Non esistono regole giuste o sbagliate regole migliori o peggiori per la riuscita ed il benessere di una coppia, qualunque sia l'accordo, si tratta della situazione ideale, a condizione però, che si tratti di un vero accordo e non dell'imposizione da parte di uno dei due membri della coppia.
Pittman fa una precisa distinzione tra due termini che normalmente vengono usati come sinonimi: adulterio ed infedeltà.
Secondo la sua definizione l'adulterio, ovvero un rapporto sessuale compiuto al di fuori del matrimonio o di un rapporto equivalente, consisterebbe in una serie di azioni che, "secondo le norme religiose e legali, sono peccaminosi in sé, a prescindere dalla relazione tra i coniugi.
L'infedeltà, invece, potrebbe essere definita come la violazione dell'accordo matrimoniale, per cui la coppia si impegna a mantenere la propria attività sessuale all'interno della relazione, all'interno delle linee stabilite concordemente dai due coniugi.

L'adulterio, o meglio il sesso extraconiugale, comunque, non sarebbe in sé un problema per la coppia, ma lo diventa se è coperto da menzogne, viene tenuto segreto o compiuto nonostante l'opposizione del partner, quando cioè ci troviamo di fronte ad un infedeltà.
Il vero pericolo per una coppia non è costituito dal sesso extraconiugale, adulterio, che, pur essendo un atto che va contro la legge e contro la religione non necessariamente va contro la coppia; quanto dalla violazione, segreta o confessata, dell'accordo coniugale o di coppia: di quel particolare patto che i due coniugi hanno deciso concordemente di rispettare, divenendo così una coppia.

Le ragioni per cui le persone tradiscono sono molte e varie e in gran parte hanno più a che fare con la personalità di chi tradisce che con la presenza o assenza dell'amore. I sentimenti che una persona prova per il proprio partner sono complessi sin dal principio. Le relazioni d'amore, infatti, come ogni altra forma di rapporto umano, sono per loro natura caratterizzate da una certa ambivalenza.

Secondo Kernberg, l'infedeltà e le relazioni extraconiugali, rifletterebbero più spesso di quanto si creda una collusione inconscia all'interno della coppia, un forma di aggressività nei confronti del partner che correlata ai conflitti edipici si manifesterebbe con la tentazione di mettere in atto proprio ciò che è più temuto dall'altro (Kernberg O. F., 1995).

Non è un caso che, a detta degli psicologi e degli psicoterapeuti, le persone più portate al tradimento sarebbero proprio quelle che soffrono di un "disturbo narcisistico di personalità" (Pittman F., 1991; Gabbard G. O., 1995; Kernberg O. F., 1995; Pasini W., 1995; Pasini W., 1997). Personalità che, secondo l'interpretazione psicodinamica, a causa di una precoce patologia della relazione madre-bambino (preedipica), provocata o rinforzata da una madre fredda e rifiutante o rifiutante e iperstimolante, sono dominate, nei loro conflitti inconsci, da una specifica forma di rabbia e di risentimento nei confronti dell'oggetto d'amore, vissuto come frustrante e rifiutante, e da una profonda invidia e aggressività nei confronti delle relazioni d'amore in genere (Gabbard G. O., 1995; Kernberg O. F., 1995).

Inevitabilmente, infatti, la personalità narcisistica, allo scopo di proteggere la propria immagine di sé idealizzata, finisce col proiettare (*) gli aspetti non riconosciuti e intollerabili del proprio Sé sul partner. Ciò provoca il rifiuto e la svalutazione del proprio compagno e più in generale di tutti i potenziali partner, di tutti i componenti dell'altro sesso.

In molti casi, i soggetti affetti da un disturbo narcisistico di personalità sviluppano ciò che gli psicoterapeuti definiscono la sindrome del Don Giovanni, sindrome caratterizzata da un bisogno compulsivo di sedurre sempre nuovi partner al fine di realizzare i propri desideri narcisistici ed ottenere una conferma al proprio Sé grandioso.

I momenti della vita di una coppia in cui è più probabile che si verifichi un' infedeltà sono le cosidette "fasi di stallo".
Fase di stallo, una fase nel ciclo di vita della coppia in cui i due coniugi, in seguito ad una crisi, non riescono a ridefinire il loro rapporto.
In questi momenti, ma non solo, come sostiene Noga Rubinstein Nabarro, direttore clinico dell'Israel Institute for Family and Personal Change, la coppia può ritrovarsi in uno stato di blocco in cui nessuno riesce più a soddisfare le proprie necessità. L'incapacità di discutere dei propri bisogni e dei propri problemi all'interno della relazione, in molti casi dovuta al timore che anche il più piccolo conflitto possa distruggere il proprio rapporto, e l'incapacità di ridefinire il rapporto portano ad una sempre maggiore frustrazione delle proprie esigenze e alla necessità di ricercare una soluzioni al di fuori del rapporto (Rubinstein Nabarro N. & Ivanir S., 1999).
In questi casi, secondo Aldo Carotenuto, psicoanalista e professore di psicologia della personalità e delle differenze individuali all'università di Roma, il tradimento può essere letto come "un rabbioso tentativo di riconoscimento di quelle parti di Sé soffocate nella relazione" (Carotenuto A., 1994, pag. 120).
Usando la metafora dell'altalena con leva, l'infedeltà può essere vista come un modo per guadagnare più potere all'interno della relazione: "in uno stato di scacco, il coniuge che sta dalla parte alta dell'altalena deve usare una 'estensione' di sé, aggiungendo peso, in modo da poter guadagnare più potere fino ad arrivare al raggiungimento dell'equilibrio.
Spesso, però, questa "estensione" si rivela troppo "lunga": troppo "pesante". Un esempio potrebbe essere quello di una moglie che, nel tentativo di attirare l'attenzione del marito che la trascura, decide di trovarsi un'amante, venendo poi lasciata proprio per questo motivo.
È interessante a questo proposito il fatto che la scelta di un'amante, al contrario di quel che si potrebbe pensare, difficilmente è dettata dalla superiorità di quest'ultimo rispetto al coniuge tradito, quanto piuttosto dalla differenza.
Come spiega Pittman "ciò che crea la differenza può mettere in evidenza un problema per il quale la relazione extraconiugale è considerata la cura. Il problema può essere di tipo sessuale, ma più spesso non lo è" (Pittman F., 1991, pag. 34).

Interessante è il fatto che, spesso gli infedeli, più che dell'inferiorità del proprio partner, si lamentassero del fatto che egli si riteneva superiore e li faceva sentire inferiori.
In fine, anche se quasi tutti ammettevano di aver tradito perché non si sentivano completamente appagati dalla loro vita, le donne raramente attribuivano a se stesse la mancanza che le aveva portate ad essere infedeli, mentre gli uomini spesso indicavano la sensazione di aver fallito in altri settori della propria vita, ad esempio il lavoro, come principale causa delle loro relazioni extraconiugali (Pittman F., 1991).

(*) Proiezione: uno dei meccanismi di difesa dell'Io teorizzati da Freud. "Nella proiezione gli impulsi considerati inaccettabili vengono inibiti, e l'origine dell'angoscia è attribuita ad un'altra persona" (Mischel W., 1986) p